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Sabato 20 settembre

Giornata storica degli Imi, la Resistenza “silenziosa”

La celebrazione (alle ore 10,30) al Famedio nel cimitero cattolico di Casale

Il 22 novembre 2022 l’inaugurazione del Famedio

Sabato 20 settembre al Famedio Imi del cimitero cattolico urbano di Casale si terrà la celebrazione della giornata degli internati nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda guerra mondiale.

A partire dalle ore 10.30 il ritrovo di autorità civili, militari, religiose, scolastiche, a cui seguiranno i saluti del sindaco, del presidente del Comitato Unitario Antifascista e di Andrea Desana. Poi interverranno i parlamentari Enzo Amich, Federico Fornaro e Riccardo Molinari.

Infine alcune letture a cura di Giorgio Milani. A conclusione la deposizione della corona al famedio e la benedizione a cura del cappellano militare, don Giuseppe Cesana. 

Commenta Andrea Desana, che è stato presidente dell’associazione “Li riporteremo a casa in Monferrato” e oggi presidente del Collegio Nazionale dei Probiviri dell’Associazione Nazionale Reduci Dalla Prigionia (Anrp): «A Casale nel Famedio sono tumulati i resti mortali di sei giovani militari partiti dal Monferrato deceduti nei lager nazisti che con l’Associazione “Li riporteremo a casa in Monferrato” nel 2022 siamo riusciti con non pochi problemi burocratici ed organizzativi a far rimpatriare dai cimiteri militari di Amburgo e Francoforte sul Meno. È bene, e sempre di più in questi tempi bui così come abbiamo già fatto il 22 novembre 2022 in occasione dell’inaugurazione del Famedio, tornare a ricordare la loro assoluta particolarità sintetizzata nella indicazione di “Volontari del lager”. Gli Imi, gli Internati Militari Italiani, infatti, unici nel contesto concentrazionario nazista, ebbero la possibilità di scegliere tra ritornare in Italia ed alle proprie famiglie con l’obbligo però di combattere la guerra tra le fila dell’esercito della Repubblica Sociale e quindi contro i fratelli italiani che stavano opponendosi ai tedeschi invasori oppure restare nei lager a Resistere e morire».

«E la loro, è molto importante sottolinearlo, non fu assolutamente una decisione dettata dall’aspetto emotivo ne fu isolata perché ad esempio mio padre in quei 22 mesi rispose e scrisse “No!” alle richieste nei nazisti prima e dei Repubblichini poi per ben 27 volte, segno di una grande convinzione nella decisione e nella posizione da tenere; un altro aspetto, a mio avviso assolutamente eccezionale, di questo continuo e ripetuto “No!” di Resistenza fu il fatto che hanno continuato a rispondere ed a scrivere “No!” non una sparuta minoranza di eroi, perché credo che questa debba essere la loro definizione, bensì l’85 per cento degli Internati Militari Italiani rinchiusi nei lager!».

Per Desana è storica la Giornata Nazionale degli Internati Italiani nei lager nazisti «perché la sua istituzione, fortemente voluta e sostenuta dalla Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, in collaborazione con le altre associazioni quali l’Anei e l’Aned, è stata approvata lo scorso 13 gennaio con la legge numero 6 che ha visto come relatore l’onorevole Giorgio Mulè che l’aveva presentata il 22 aprile 2024 e con gli interventi favorevoli dei rappresentanti di tutti i partiti dell’arco costituzionale con la totale unanimità dei due rami del Parlamento italiano, fatto assolutamente inusuale e quasi inedito in questi tempi bui non solo di tragiche guerre ma anche di feroci scontri ideologici che alla resa pratica dei conti per i cittadini del mondo e italiani non stanno portando a nulla di buono». 

Il presidente conclude dicendo che «proprio ora dovremmo prestare una sempre maggiore attenzione al messaggio storico che ci hanno lasciato in eredità tanti giovani italiani, il popolo di quei tempi, che senza costrizioni, ordini e direttive e soprattutto non sottoposti a ideologie mascherate e narrazioni che falsificano la verità dei fatti, sulla loro pelle hanno fatto la scelta giusta offrendo alle generazioni successive numeroso decenni di libertà e democrazia!».


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