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Né Viale né Martinotti: fumata grigia alla Camera di Commercio, si rivota lunedì

Fumata grigia nelle elezioni per il rinnovo della presidenza della Camera di Commercio di Alessandria; nessuno dei due candidati, nella sfida tutta casalese fra Renato Viale e Piero Martinotti, ha raggiunto la maggioranza dei due terzi richiesta dallo statuto prima dei due scrutini. Per cui andrà nuovamente al voto lunedì prossimo, 13 ottobre, quando saranno sufficienti 14 voti su 27, ovvero la metà più uno, per “fare” il presidente. Un quorum che Renato Viale avrebbe già raggiunto - almeno in uno dei due scrutini - quando però di voti ne servivano 18. I risultati degli scrutini di ieri non sono stati resi noti, ma le indiscrezioni trapelate già pochi minuti dopo la fine della riunione del Consiglio confermavano sostanzialmente la situazione della vigilia, con un vantaggio leggero per il presidente in carica Renato Viale. Il voto è segreto, ma a Piero Martinotti, già presidente per quattro anni dell’Unione Industriale, venivano accreditato l’appoggio della stessa associazione, ma anche dell’API, dell’Associazione orafa valenzana e del Collegio costruttori. Intorno a questo blocco, all’insegna della volontà di rinnovamento, si sono coagulate altre forze. Lo statuto della Camera di Commercio prevede che il presidente possa essere prolungato fino a tre mandati quinquennali, per un totale dunque di 15 anni: una norma che però viene considerata datata. La volontà di garantire un rinnovamento, dopo 10 anni, è dunque alla base del blocco che sostiene Martinotti. Anche se nei giorni scorsi si è scatenata una caccia alle indiscrezioni per scoprire il vero motivo che avrebbe originato questa doppia candidatura. Dal momento che se è vero che Renato Viale fa parte del Consiglio camerale in rappresentanza del mondo del commercio, si tratta di un personaggio coinvolto a pieno titolo anche sul fronte dell’attività industriale. Il quale fra l’altro vanta la presidenza di Unioncamere Piemonte (incarico nel quale potrebbe comunque essere in ogni caso confermato) nonché la vicepresidenza nazionale. Il fatto che l’avversario sia un altro casalese ha poi aggiunto sale e pepe alla sfida. Anche se nulla è trapelato, la ‘campagna elettorale’ sarebbe stata decisamente vivace. Adesso c’è però l’ipotesi di un accordo che eviti una spaccatura del Consiglio. La Confederazione Italiana Agricoltori è la prima a commentare questa situazione di stallo, auspicando che «al più presto si superi questa frattura tra le categorie e si vada in fretta a una nomina quanto mai necessaria vista la grave crisi che attanaglia tutta l’economia».

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