Al Municipale il "Miles gloriosus" di Plauto con Corrado Tedeschi e Nathalie Caldonazzo
di p.z.
Due innamorati dell’antica Grecia separati dalle smanie di grandezza di un soldato borioso e spaccone. A risolvere l’intricata vicenda ci penserà Palestrione, schiavo arguto e fedele, che alla fine ricondurrà la fanciulla ad Atene dal suo giovane spasimante. Questa, in sintesi, la vicenda della notissima commedia plautina "Miles gloriosus", andata in scena venerdì e sabato scorsi al Teatro Municipale di Casale.
Un “classico” dal ritmo incalzante, dal linguaggio vivo e ricco di doppi sensi, che alimenta la propria trama sul gioco dei sosia, anticipando - per alcuni tratti caratteristici - i capisaldi della Commedia dell’Arte del XVI secolo.
L’allestimento della compagnia Teatro Vivo, affidato alla regia di Cristiano Roccamo, resta nel solco di questa tradizione per evidenziare al pubblico di oggi (e in special modo ai giovani, che anche quest’anno seguono con grande interesse la Stagione del Teatro cittadino) tutta la modernità della comicità di Plauto.
Il grande commediografo latino di Sarsina è il padre del teatro comico popolare moderno; scriveva per un pubblico semplice, del quale cercava di assecondare il gusto e di ottenerne l’applauso. Il “Miles gloriosus” del titolo è il soldato Pirgopolinice (interpretato con la giusta verve da Luca Cairati), un millantatore vanaglorioso, noto per le sue spropositate e infondate vanterie. Il soldato verrà punito dal servo furbo Palestrione (Massimo Boncompagni) che è il vero protagonista della scena, con i suoi piani che gli fanno più volte meritare il titolo di “architetto”.
Una messa in scena semplice, senza quarta parete, con gli attori che si rivolgono al pubblico e lo interpellano in un gioco divertente e divertito che lascia spazio all’improvvisazione.
Corrado Tedeschi nel ruolo di Periplectomeno e Nathalie Caldonazzo in quello di Filocomasia, sono gli interpreti di maggior richiamo che hanno condiviso i generosi applausi del pubblico con i bravi caratteristi della compagnia.