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Dibattito a Valenza

Un Consiglio comunale aperto sull'impianto di biometano

Il comitato "No Biogas" ha superato le mille adesioni

Il gazebo del comitato "No Biogas" in piazza a Valenza

Continua a fare discutere a Valenza la questione relativa alla possibile realizzazione di un impianto di biometano in strada della Nuova Fornace, alle spalle della stazione ferroviaria, iniziativa che ha inizialmente creato apprensione negli abitanti e titolari di attività ricettive della zona e che con il passare delle settimane ha visto aumentare quasi a dismisura le voci contrarie.

I dati degli ultimi giorni indicano oltre 1.100 adesioni al comitato No Biogas, realtà alla quale hanno aderito due settimane orsono anche il sindaco Maurizio Oddone, gli Assessori Rossella Gatti e Paolo Patrucco e il Presidente del Consiglio comunale Angelo Spinelli.

Intanto la prossima settimana, mercoledì 22 marzo, è stato convocato un Consiglio comunale in seduta aperta al pubblico dedicato alla questione, in attesa del 28 marzo, termine ultimo entro il quale la ditta proponente dovrà presentare le proprie controdeduzioni, e della successiva convocazione della Conferenza dei Servizi che avverrà non prima che siano quindici giorni dal termine ultimo di consegna sopraccitato e non oltre i trenta.

Interpellato in merito il primo cittadino ha ribadito di essere “abituato a governare senza clamore e lavorando sugli atti” e aggiungendo che “faremo tutto il possibile” dopo aver condiviso le preoccupazioni e la contrarietà della cittadinanza firmando a sostegno del comitato. Frattanto Marco Bissacco e Daniele Boccardi del gruppo “Prima Valenza” hanno diffuso nei giorni scorsi una nota attraverso la quale sottolineano che “l’iter del progetto, relativo all'insediamento di un Biodigestore nel nostro Comune, ha visto, con la costituzione del comitato No biogas, una decisa involuzione consequenziale alle numerose considerazioni  poste in essere che un’Amministrazione responsabile e seria non poteva esimersi dal considerare nel valutare la  fattibilità del progetto e che, con spirito democratico, ha adottato tutti gli strumenti utili per migliorare quella che è stata in fase iniziale una comunicazione carente”.

Bissacco e Boccardi incalzano: “Dunque secondo la sinistra  ascoltare le istanze cittadine , valutare un cambio di direzione seguendo quelle che sono modalità consone di un percorso amministrativo, significa non dare un servizio utile alla città? Ci chiediamo che cosa sia strumentale e cosa conti  davvero  per il Partito Democratico, agire e prendere una posizione unitaria oppure cavalcare la battaglia ‘no bio gas’ dimenticando che dal 2018 erano a conoscenza del progetto e che per due anni hanno custodito segretamente  in un cassetto? Sarebbe stato interessante sapere come sarebbe andata a parti inverse con una maggioranza di sinistra  che mai ha condiviso temi di rilevanza ed interesse pubblico, vedi Casa della Salute. Guardarsi indietro a volte serve per scegliere se tornare ai tempi bui della giunta Barbero, con la speranza che il nuovo segretario dia un segnale diverso”.


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