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  • 22 dicembre 2008
  • Casale Monferrato

La presidente Bresso per la Festa delle lampade

Sono circa le ore 18 di domenica 21 dicembre quando il presidente della regione Mercedes Bresso accende il primo lume della festa di Channukkà, nel cortile della Sinagoga di Casale Monferrato. Un gesto semplice come la fiamma di una candela, ma in questo contesto ogni spettatore si rende contro del suo significato profondo: ci sono accanto a lei, il presidente della Provincia Paolo Filippi, il sindaco di Casale Paolo Mascarino col vice Crisafulli, tutti gli amministratori locali, ma sopratutto ci sono i rappresentanti delle principali religioni monoteiste: per la Diocesi casalese il vicario mons. Antonio Gennaro, il rettore di Crea mons. Mancinello, don Cassano, (anche il vescovo, mons Catella è venuto a portare il suo saluto prima di dover officiare la messa delle 17), Idris Abd Ar Razzaq Bercia, rappresentante piemontese del COREIS, Roberto Frache esponente della Comunità Evangelica di Alessandria. E poi tanti amici: è la Channukkà più affollata da quando 15 anni fa si è trasformata in una festa ecumenica. Sono venuti dalle Comunità Ebraiche del Piemonte, ma sopratutto sono venuti i casalesi per i quali la Festa è diventata ormai un momento di aggregazione cittadino, una ulteriore occasione per stare insieme e, perché no, sperare in un mondo migliore. Del resto giornate come queste invitano all’ottimismo. Nell’aula della Sinagoga gremita, sono di pace e fratellanza le parole di Giorgio Ottolenghi e Elio Carmi, presidente vicepresidente della comunità casalese, Claudia De benedetti vicepresidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane. Anche i rappresentanti delle altre confessioni insistono sul concetto di dialogo, amicizia, la diversità come ricchezza per gli uomini. Toccante il momento di preghiera affidato alla bella voce di Shmuel Lampronti la rievocazione della storia della Channukkà per opera di Roberto Vitale. Poi l’arrivo di Mercedes Bresso e il momento più emozionante nel cortile delle Api con l’accensione del primo lume del tradizionale candelabro a nove braccia (se ne accende uno al giorno e la festa dura otto giorni in ricordo di un antico miracolo al tempio di Gerusalemme in cui una minima quantità d’olio bastò per un tempo così lungo). Dopo le benedizioni di rito la prima candela passa proprio al presidente della Regione. “Da tanto tempo desideravo vedere la Sinagoga di Casale di cui conoscevo la bellezza – spiega la Bresso che è rimasta visibilmente colpita dal luogo - In anni così difficili come questi, in cui le religioni sono diventate una sorta di arma, il fatto che si incontrino qui le tre principali fedi monoteiste è un importante messaggio di speranza. Penso che Ebraismo, Cristianesimo e Islam abbiano proprio come spirito fondante l’idea del confronto e della pace tra gli uomini e penso che la luce sia il simbolo di come questa pace si può trasmettere”. Mercedes Bresso è stata protagonista anche della seconda parte della giornata, dedicata all’arte, ma sempre in tema con la festa: la presentazione delle nuove opere del Museo dei Lumi. Una istituzione davvero singolare che raccoglie lampade di Channukkà re-interpretate con materiali e forme diversissime tra loro dai più grandi artisti Italiani. Una collezione che proprio in questa giornata ha raggiunto la centesima acquisizione con un’opera di Antonio Recalcati, che aveva contribuito a fondare il museo anni fa e il centesimo artista: Beatrice Caracciolo. Gli altri protagonisti della giornata, le cui lampade saranno poi esposte a rotazione di fronte al forno delle Azzime sono Dario Brevi, Sergio Cascavilla, Jessica Gabbai, Franco Gervasio, Alì Hassoun, Dante Maffei, Daniele Milanesi, Gianluca Ranno, Efrem Raimondi, Stefania Ricci, Ornella Rossi, Giovanni Sabatini, Sasson Joseph e Giovanni Stefanutto. Per il Presidente della Regione anche una visita completa a tutto il complesso museale prima di ripartire per Torino. Mentre nel cortile il dialogo ecumenico si trasformava in un gradevole scambio di auguri e di doni per feste diverse ma dallo spirito simile. Un momento di gioia che ha avuto complici anche krumiri kasher di Portinaio (finiti anche nelle mani di Mercedes Bresso) e dolci della tradizione giudaico – monferrina. "MUSEO DEI LUMI": QUOTA CENTO Nell’anno ebraico 5769 la collezione di Channukiot del Museo dei Lumi ha superato l’archiviazione di più di cento opere e di cento artisti. Ecco chi saranno i sedici protagonisti della Channukà di domenica 21 dicembre -Dario Brevi: nato a Limbiate (Mi), nel 1955 dove vive e lavora. Diplomato nel 1973 al liceo artistico di Brera e laureato in architettura al Politecnico di Milano. Viene subito segnalato fra gli artisti più interessanti della sua generazione. -Beatrice Caracciolo è la centesima artista nata a San Paolo Brasile 1955 I disegni sembrano costruirsi per accumulo, così come le sculture in zinco che li hanno preceduti. Questa scultura, una chanukkà grande, rappezzata, assemblata è anche la memoria della lampada che la comunità di Casale accendeva pubblicamente in occasione della festa, prima che la storia intervenisse così pesantemente. Nasce come frutto di un percorso internazionale di mostre collettive e personali: la prima nel 1996 a Parigi, e poi in seguito a New York, Napoli, Barcellona, Milano e in altri molti luoghi. La mostra più recente è ancora in corso a Milano, in Nowhere Gallery. -Sergio Cascavilla: nato a Torino nel 1967 E’ conosciuto nel mondo dell’arte anche come Serinho Cartoons o Porfirio Villarosa e usa questi pseudonimi per realizzare le sue performance -Gessica Gabbai, nata a Genova nel 1957 Studia All’accademia di Torino dove si laurea in Architettura e Letteratura. Collabora con Guido Audero per la realizzazione di monili e gioielli. Vanta mostre in diverse città Italiane e a Stoccolma. -Franco Gervasio, nato a Torino nel 1952, è artista visivo e regista. Nel giugno 2008 è stata allestita ad Istanbul la mostra “Lights in Landscape” con dipinti, fotografie e luci. La sua Chanukkjà è un’opera realizzata con sottili fili di vetro soffiato, colorati e fluorescenti, che si accendono, uno al giorno, come dice la regola, per gli otto giorni della Festa delle Luci. L’opera è percorsa da scritte in ebraico, tratte dal volume "Chanukkà", curato da Augusto Segre. Gervasio è stato anche direttore del Teatro Municipale di Casale. -Alì Hassoun nato nel 1964 a Sidone (Libano) nel 1982 si trasferisce in Italia dove frequenta l’Accademia di Belle arti di Firenze dove si laurea in architettura. Oggi vive e lavora a Milano. Il tema più facilmente isolabile della sua pittura è quello del viaggio, portatore di esperienze e visioni eterogenee. L’artista si fa traduttore di culture diverse.Sulla sua lampada in arabo scrive: “Nel nome di Dio Misericordioso Misericorde” con questa frase il fedele mussulmano inizia tutte le sue azioni quotidiane. E’ quindi un augurio simbolico di armonia tra i popoli che guarda alla bellezza cercando l’Essenza. -Dante Maffei. nato a Bologna 1962. Diplomato all’accademia di Belle arti di Bologna, è docente di discipline pittoriche. Ha realizzato diverse mostre in Italia e all’estero l’ultima a Instanbul . Ha realizzato la sua lampada in ferro dando un senso funzionale e pratico all’opera oltre che a rispettare il simbolo che rappresenta; ha voluto che fosse un oggetto di uso proprio per dare una continuità al suo significato. -Daniele Milanesi nato a Milano nel 1965, lavora a Milano e Bologna. Diplomato in scultura all’Accademia di Belle arti di Brera, si specializza alla Betzalel art Design Accademy di Gerusalemme. Collabora con la Libera Università delle Arti di Bologna e con l’Istituto Europeo di design di Milano. Ha tenuto seminari nel dipartimento delle belle arti del Buckinghamshire Chilterns University College (U.K.) -Gianluca Ranno: nato a Rivoli (To) nel 1973. Vive e lavora tra Camino Monferrato, Torino e Lisbona, ha lavorato, in Italia, Inghilterra, Bosnia, Irlanda, Francia, Spagna e Portogall e Oman.   Ha partecipato e vinto numerosi concorsi a livello nazionale, europeo e internazionale tra cui il concorso Internazionale “The Heigths of Design. Ha rivolto la sua attenzione al mondo del teatro realizzando coreografie e scenografie. Grazie a questo iter attraverso l’arte, il design in giro per l’Europa, la conoscenza dei materiali e dei mezzi di applicazione, ma soprattutto all’eclettismo e alla fantasia non può che approdare alla creazione di prodotti “unici”, preziosi, anche nella loro eventuale -Efrem Raimondi nato a Legnano I suoi primi lavori hanno per oggetto l’Irpinia terremotata e i portatori di handicap. Vince la borsa di studio ASSAP la più importante associazione italiana agenzie internazionali di pubblicità. Con il marchio Steel vince l’Award per la migliore campagna di settore in Svizzera. Collabora con importanti riviste italiane ed europee. -Antonio Recalcati, nato a Bresso 1938, definì se stesso come un artista-gitano. A partire da Le Impronte (1960-1962) si impose nel mondo dell’arte rappresentando ansie e inquietudini della nuova condizione umana alla nascita della società del boom economico. Vive una fruttuosa stagione parigina realizzando una famosa serie di dipinti in omaggio a Picasso alla metà degli anni Sessanta. Si trasferisce negli stati Uniti e a New York negli anni Ottanta realizza cicli di grandi tele. Alla pittura, che prosegue negli anni Novanta, viene affiancata una produzione di sculture e ceramiche. L’opera che Antonio Recalcati presenta viene catalogata come il centesimo lavoro della collezione casalese. -Stefania Ricci, nata a Ivrea nel 1974. Si è diplomata all’Accademia Albertina di belle Arti a Torino nel 1999. L’arte è la sua unica attività che sviluppa nel suo studio di Ivrea. Collabora con la Galleria Gas di Torino e Not Fair di Milano..Ogni suo lavoro parte in camera oscura ed è il risultato di un’impronta che la luce dell’ingranditore lascia sulla carta fotosensibile ottenendo un’immagine –oggetto unica.Negli ultimi mesi ha intrapreso una nuova attività artistica con la ceramica . -Ornella Rossi, nata a Varzi nel 1957, vive a lavora a Gambalò (PV). Nel 2007 molte sue opere sono state cantate poeticamente dall’artista e filosofo Jean Servato di Casale Monferrato. -Giovanni Sabatini, nato a Vittorito (AQ) E’ docente all’Accademia di Belle arti di Brera di Milano. -Sasson Joseph, nato a Tripoli (Libia). Ha iniziato il suo lavoro artistico trascrivendo i testi sacri in ebraico per le Sinagoghe di Tripoli. Ha proseguito realizzando in legno gli oggetti rituali ebraici. Dal legno è passato poi all’alluminio come per la lampada di kannukkà realizzata per il museo dei lumi di Casale Monferrato che è utilizzata come copertina del lunario da lui prodotto. -Giovanni Stefanutto, nato ad Alessandria nel 1943. Completa gli studi di perito grafico a Torino. Fantasia e creatività sono gli attrezzi del mestiere di Stefanutto, grafico di successo e artista da molti anni impegnato in una ricerca del segno, in un lavoro continuo sulla line, al suo movimento nello spazio, sul passaggio da un mondo bidimensionale ad uno tridimensionale. L’utilizzo di materiali più diversi, gli hanno premesso ogni volta di sviluppare il suopensiero artistico per farlo giungere a traguardi a volte inaspettati FOTO. Grande partecipazione; il vicario diocesano accende la "sua" lampada e le nuove acquisizioni al Museo dei Lumi

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