Il caro benzina colpisce anche il settore degli autolavaggi
di Fabrizio Gambolati
La benzina continua la corsa al rialzo e i casalesi utilizzano sempre meno l’auto. E a forza di lasciarla in garage, è inevitabile trascurarla. Il caro benzina sembra farsi sentire anche nel settore degli autolavaggi che, a Casale, un po’ per la crisi, un po’ per il costo del carburante, hanno perso clienti. Ce lo conferma Michele Brocca, titolare dell’autolavaggio di Casale Popolo: «Il lavoro è diminuito di un buon 30%, e sicuramente è in parte riconducibile all’aumento di benzina e diesel. La crisi, comunque si fa sentire. Qualche tempo fa si lavavano 50 macchine al giorno, ora 20. Gestisco anche un autolavaggio self service a Vercelli, dove un gettone costa un euro e, sempre più spesso, chi ha una moneta da due euro invece di prendere due gettoni chiede il resto». Affari in calo anche per un autolavaggio di Strada Valenza: «I clienti sono diminuiti parecchio, comunque si lavoricchia» ci dice un dipendente. Al di là dell’andamento della loro attività, il caso degli autolavaggi casalesi è davvero curioso, essendo uno dei pochissimi settori che ha lottato per non far lievitare i prezzi, arrendendosi alla fine di fronte ai costi sempre crescenti. «Con l’introduzione dell’Euro - ricorda Brocca - non avevamo raddoppiato i prezzi: il lavaggio è passato da 20mila lire a 10 euro». Nel 2008, gli autolavaggi avevano stabilito un prezzo unico di 14 euro a lavaggio: «Non volevamo che scoppiasse una guerra al ribasso». L’iniziativa era però stata giudicata irregolare, perciò l’accordo fu sciolto. «Prima temevamo che i prezzi si abbassassero troppo - racconta il gestore dell’autolavaggio di Popolo - ma da quel momento ci siamo visti costretti ad alzarli un pochino, a causa delle spese, per buona parte costituite dai dipendenti. Ora, sotto i 15 euro a lavaggio, in pratica, non si guadagna».