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A Castell’Alfero il Monumento nel Castello "Amico"

In una fredda, ma molto limpida mattinata di gennaio, iniziamo con una tappa, che si rivela inutile, per una fotografia dal belvedere panoramico di Moncalvo, che troviamo purtroppo chiuso (e non è la prima volta) così come il torrione del castello sul gioco del pallone. Proseguiamo allora per Castell’Alfero, altro splendido punto panoramico sulle Alpi imbiancate dalla neve. Parcheggiamo in centro e ammiriamo la facciata dell’elegante residenza barocca dei Conti Amico, frutto della fantasia di Benedetto Alfieri, un tempo castello, oggi sede municipale. La quinta è completata dalla parrocchiale con l’alto campanile (46 metri). All'inzio della via principale la casa natale di Giovanni Battista Gaetano De Rolandis, "Zuanin" (Castell'Alfero, 24 giugno 1774 – Bologna, 23 aprile 1796) il primo martire del Risorgimento Italiano, condannato a morte tramite impiccagione a Bologna. A lui e all'amico Zamboni si deve l'ideazione della coccarda tricolore che diverrà poi la bandiera italiana. Ma siamo qui per il cdntenario della Prima Guerra Mondiale e il monumento ai Caduti, è inserito in una nicchia al centro della facciata del maniero, ha la forma di una lapide in marmo bianco. Al centro la scultura di una figura femminile alata (allegoria della Vittoria), vestita all’antica con un ramo d’alloro in mano, ai piedi il busto di un soldato caduto con un fucile a terra. Realizzato dalla Cooperativa Marmi Torino, reca la firma dello scultore Giacomo Giorgis (Peveragno di Cuneo 1887 - Torino 1959), giovanissimo allievo di Auguste Rodin alla Scuola di Belle Arti di Parigi, poi studente all’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino e nel 1908 attivo nell’atelier del casalese Leonardo Bistolfi. Nella parte inferiore si legge, in rilievo su fondo grigio, questa iscrizione dedicatoria: “PERCHÈ VIVA PERENNE LA MEMORIA / DI COLORO CHE MORIRONO PER LA / PATRIA - COMUNE E POPOLO”. Sotto, sempre in rilievo su fondo grigio, l’elenco dei 54 Caduti con l’anno di morte: 1915 Soldato Venezia Ottavio; 1915 Soldato Daffara Carlo; 1915 Soldato Steffenino Giuseppe; 1915 Soldato Zuccaro Francesco; 1915 Soldato Pogliano Ambrogio; 1915 Soldato Zaberto Giuseppe; 1915 Soldato Vigna Michele; 1916 Caporale Varesio Silvio; 1916 Soldato Cerrato Lorenzo; 1916 Soldato Pastrone Francesco; 1916 Sotto Tenente Cerrato Gabriele; 1916 Soldato Ramelli Mario; 1916 Soldato Cavallero Giovanni; 1916 Soldato Barbero Luigi; 1916 Soldato Pentore Luigi; 1916 Soldato Ravizza Eugenio; 1917 Soldato Lovisone Lorenzo; 1917 Soldato Boero Prospero; 1917 Soldato Macario Adolfo; 1917 Soldato Venturino Giuseppe; 1917 Caporale Avidano Silvio; 1917 Soldato Rustichelli Augusto; 1917 Tenente Carnevale Giuseppe; 1917 Soldato Eforo Siro; 1917 Caporale Cussotto Eugenio; 1917 Soldato Cabelli Pietro; 1917 Soldato Martinetto Alessandro; 1917 Soldato Martinetto Giuseppe; 1917 Soldato Ferrero Francesco; 1918 Soldato Mussa Eugenio; 1918 Soldato Martinetto Secondo; 1918 Soldato Causin Giuseppe; 1918 Sergente Flora Francesco; 1918 Soldato Massirio Maggiorino; 1918 Soldato Lupi Attilio; 1918 Soldato Genta Emilio; 1918 Soldato Lovisone Corrado; 1918 Soldato Zuccaro Edoardo; 1918 Soldato Massirio Stefano; 1918 Soldato Brovero Domenico; 1918 Soldato Conti Vincenzo; 1918 Soldato Massirio Amedeo; 1918 Soldato Conti Giov. Secondo; 1919 S. Tenente Dezzani Giovanni; 1915 Soldato Fasso Tommaso; 1917 Sergente Gamba Carlo; 1917 Soldato Genta Giov. Ernesto; 1917 Soldato Barbero Giovanni; 1917 Soldato Strona Secondo; 1917 Soldato Ravizza Stefano; 1917 Soldato Boero Giovanni; 1917 Soldato Martinetto Ernesto; 1918 Soldato Casetta Francesco; 1918 Soldato Graziano Salvino. In epoca successiva è stata collocata a lato del monumento una lapide con i Caduti dell’ultima guerra.

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Marco Imarisio

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