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Allarme zanzare in Monferrato: sono fino a tre o quattro volte più numerose rispetto agli scorsi anni

È allarme zanzare in Monferrato. La notizia, detta così, potrebbe non essere una notizia, ma nell’ultimo periodo le catture di zanzara tigre si sono rivelate straordinariamente alte rispetto agli standard passati.
Per alcuni comuni, addirittura, si sono registrati incrementi di 3 o 4 volte rispetto al dato degli scorsi anni. Un aumento «rilevante e preoccupante», commentano i tecnici del progetto di lotta alle zanzare che coinvolge i comuni del casalese.
Per questo, i tecnici stessi stanno provvedendo al allertare le Amministrazioni comunali affinché adottino sistemi di comunicazione diretta alla cittadinanza sulle buone norme per limitare lo sviluppo di focolai larvali nelle aree private.
 
«Il modo più efficace – spiegano – per limitare il numero di zanzare è quello di ridurre i luoghi adatti al loro sviluppo; i cosiddetti "focolai larvali" caratterizzati da piccoli ristagni di acqua, che possono trovarsi nelle case di ognuno di noi senza che ce ne rendiamo conto. Ogni piccola raccolta d'acqua stagnante può diventare un luogo di sviluppo delle larve di zanzara tigre. Alcuni focolai sono ben identificabili, come fusti e bidoni, altri possono sfuggire, come vasi e sottovasi, altri ancora sono ben celati, come cisterne sotterranee e raccolte d'acqua in tombini e caditoie. Per identificare i possibili focolai di sviluppo delle larve è necessario esaminare con cura tutta la casa, in particolare i luoghi all'aperto (giardini, orti, cortili, terrazzi, balconi)».
 
Allo scopo di prevenire e limitare la diffusione delle zanzare, i tecnici invitano i cittadini a seguire alcune semplici regole: «Nelle aree contigue alle abitazioni (giardini, terrazzi, orti, ecc) evitare raccolte d’acqua: rimuovere secchi, bacinelle, bidoni ecc anche di piccola dimensione; sottovasi di piante, piccoli abbeveratoi per animali domestici, annaffiatoi e simili, anche se in casa, vanno svuotati almeno una volta a settimana e puliti accuratamente per eliminare le eventuali uova; contenitori d’acqua inamovibili, quali ad esempio vasche in cemento, bidoni e fusti per irrigazione degli orti, vanno coperti con strutture rigide, teli di plastica o reti zanzariere o disinfestati con prodotti larvicidi; nelle piccole fontane ornamentali vanno introdotti pesci larvivori, esempio pesci rossi; le caditoie e tombini vanno ispezionate, pulite e vuotate almeno ogni due settimane e disinfestati con prodotti larvicidi; non lasciare copertoni/pneumatici all’aperto; non lasciare rifiuti abbandonati; segnalare alle Amministrazioni la presenza di situazioni critiche (ad esempio dimore e rifiuti abbandonati)».

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Silvio Morando

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