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Un prezioso altare ligneo torna nel presbiterio - Sabato convegno storico

Costruita nel decennio 1444-1454 a spese dei marchesi di Monferrato, la nuova parrocchiale di Frassineto fu consacrata il 20 maggio 1477 da mons. Cristoforo d’Incisa, vescovo titolare di Betlemme per facoltà dell’arcivescovo di Milano. Anticamente di dimensioni più contenute, fu ampliata nel 1781 per volontà del parroco don Giacinto Pasquini ed ultimata dal prevosto Bernardino Cervis nel 1812 con l’aggiunta delle cappelle laterali e della nuova facciata monumentale in stile neoclassico, opera di Agostino Vitoli. La decorazione pittorica interna venne eseguita dai fratelli Ivaldi (detti i Muti) nel 1849. Fu forse in quella occasione che il prezioso altare ligneo di scuola valsesiana (giunto secondo la tradizione in paese per via fluviale dal Sesia al Po, grazie alla vicina confluenza) lasciava il presbiterio per essere trasferito nella cappella del Cristo Crocifisso. Ma l’infelice collocazione nella cappella laterale a ridosso del muro perimetrale, ne accelerò nel tempo “il degrado materico dovuto alla condensa, e al passaggio di umidità in genere, dalla muratura all’apparato ligneo”, cui si aggiunse il grave furto negli anni Settanta del secolo scorso di alcune statue che ornavano l’altare e di “decorazioni minori come le teste d’angelo che decoravano il primo gradino sopra la mensa”. Così scrivono in “Promozione per i restauri e la ricollocazione dell’altare ligneo” il progettista dell’intervento di restauro Claudio Simone Colli e la responsabile delle ricerche d’archivio condotte a Frassineto, Casale e Milano, Manuela Meni. E poco dopo, a proposito della preziosa opera d’arte scultorea, dichiarata per la sua ricchezza monumento regionale, essi aggiungono: «L’analisi visiva della “pelle “ dell’altare, condotta sempre dallo studio Archivoltando che si occupa del rilievo, ha messo in evidenza numerosi problemi dovuti ad un avanzato degrado del legno. Infatti sono stati rivelati numerosi ed estesi distacchi di parte dell’apparato decorativo, distacchi generalizzati del colore delle decorazioni oltre che dello strato di foglia in oro. A questi fenomeni, in passato, è stato posto rimedio con ripristini inadeguati tramite l’aggiunta di cornici estranee e fissaggi a mezzo di chiodi; lo spesso strato di polvere, ormai esteso e consolidatosi nel tempo, ricopre buona parte delle decorazioni limitandone l’effetto cromatico e luminoso. In aggiunta alla difficile situazione delle decorazioni si aggiunge un dissesto di tipo statico probabilmente dovuto all’attacco da parte di muffe e agenti xilofagi della struttura portante dell’altare sempre di tipo ligneo». Ora, a distanza di oltre un secolo e mezzo dall’infelice trasporto, il prezioso altare di legno dorato, dopo un attento e accurato restauro conservativo (di Luciano Gritti, Bergamo) è tornato nella sua posizione originale, perfettamente inserito al centro della vasta area presbiteriale. Dionigi Roggero SENZA PAROLE (l.a.) - “Senza parole!” prendiamo a prestito questa definizione per illustrare il nostro stato d’animo quando lo scorso sabato ammiriamo per la prima volta il prezioso altare ligneo della chiesa di Frassineto ricollocato al centro del presbiterio. Il rincorrrersi delle volute e delle nicchie (purtroppo molte statue sono state rubate e saggiamente il parroco don Biasibetti provvederà con delle copie) si alza fino al Salvatore benedicente al vertice di una piramide dorata. L’oro accresce importanza al manufatto (una patina non squillante) sapientemente restaurato da Gritti (39 mila euro ben spesi) considerato che si è anche “salvato” il vecchio altare marmoreo che rischiava il crollo (un capitello si è trasformato in leggio e il tabernacolo è oggi nella cappella di testata). Altra opportunità ora si può ammirare anche il retro dell’altare (prima addossato al muro) che era “utilizzato” grazie al rito ambrosiano e ospita un piccolo tabernacolo decorato con una cromia di finti marmi. -Sabato 12, alle 15, in parrocchiale, si tiene un convegno di livello per illustrare il recupero. Relatori Alessandra Guerrini, Manuela Meni, Claudio Simone Colli, Luciano Gritti, il vescovo mons. Alceste Catella e il parroco canonico Danilo Biasibetti. Moderatore Massimo Carcione.. FOTO. Altare parte posteriore e particolare, il capitello del vecchio altare diventato leggio

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Nicola Pondrano

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