Articolo »

  • 26 dicembre 2022
  • Casale Monferrato

Sondaggio

Telefonini in classe: «Il divieto c’era già»

Parlano dirigenti scolastici, insegnanti e studenti

È ufficiale: il divieto di utilizzare i telefoni cellulari e analoghi dispositivi elettronici in classe è stato confermato lunedì 19 dicembre con una circolare diramata alle scuole italiane a firma del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Utilizzi impropri

Una decisione presa per contrastarne utilizzi impropri e non consentiti, nonché la distrazione degli studenti stessi e la mancanza di rispetto verso i docenti. Un provvedimento che richiama e rafforza il dovere di vigilanza e di corresponsabilità di genitori e docenti, così come già stabilito dalla circolare ministeriale n. 30 del 2007, anche, alla luce dell’indagine conoscitiva condotta dalla 7ª Commissione Permanente del Senato della Repubblica circa l’impatto del digitale sugli studenti, nella quale si evidenziano gli effetti dannosi derivanti dal perdurante uso di telefoni cellulari, tra cui “perdita di capacità di concentrazione, di memoria, di spirito critico, di adattabilità e di capacità dialettica”. Sempre nella Circolare, si precisa inoltre che «tali dispositivi diventano, invece, consentiti per finalità inclusive, didattiche e formative, previo il consenso del docente».

Sull’argomento abbiamo sentito alcuni dirigenti scolastici, docenti e studenti delle scuole superiori cittadine.

I dirigenti scolastici

«L’uso dei cellulari in classe va certamente regolamentato ma, soprattutto, i nostri giovani devono essere educati a gestire l’enorme quantità di informazioni reperibili in rete, visto che l’innovazione metodologica non può prescindere dalla digitalizzazione», osserva il dirigente scolastico del Sobrero, Riccardo Rota.

«Trattasi di un problema complesso che si pone in forma sempre più precoce, tra i bambini e i preadolescenti, mentre con gli adolescenti va affrontato di petto affinché i nativi digitali non rischino di diventare digitali semianalfabeti - aggiunge il dirigente scolastico dell’Istituto Balbo Riccardo Calvo - Ritengo sia fondamentale promuovere un uso del digitale consapevole, critico, complesso e aperto, anche, verso scenari di responsabilità piena, così com’è importante uscire dallo spazio della rete per entrare in quello della cultura fisica della Biblioteca, per poi integrarla con quella digitale».

«Al Leardi il cellulare è già vietato in classe, tranne che per attività didattiche supervisionate dai docenti», precisa il dirigente scolastico dell’Istituto Leardi Nicoletta Berrone.

Gli insegnanti

«È importante regolamentarne l’utilizzo - osserva la prof Silvia Mazzucco dell’Istituto Leardi - ma credo che il divieto non risolva un problema ben più ampio accresciuto durante la pandemia. Certamente il cellulare toglie la tentazione ma non annulla un problema più profondo. Poi, va tenuto presente che ci sono tecnologie anche utili che consentono di utilizzarlo correttamente e col controllo, attraverso stanze virtuali, da parte dei docenti. Secondo me, la giusta via sta nel mezzo. I ragazzi vanno educati alla consapevolezza che le opportunità vanno colte al di fuori della rete e che il mondo non si esaurisce nello schermo che, tuttavia, non va completamente demonizzato. Insomma, l’utilizzo in modo consapevole non passa attraverso un divieto generalizzato». 

Allineata al pensiero dei suoi studenti, così precisa e pensa la prof Silvia Oppezzo del Liceo Lanza: «Il divieto - dice - è già presente nel regolamento d’istituto e la circolare non aggiunge nulla, anzi, non esplicita e non fornisce indicazioni su come intervenire in caso di inosservanza. La circolare, inoltre, non tiene conto che il telefono è entrato nella didattica: ci sono metodologie didattiche che prevedono di usarlo come dispositivo di ricerca o per la compilazione di moduli».

«Per noi, questa circolare, non rappresenta una novità perché il divieto è già previsto nel regolamento interno - conclude il prof Luca Ferri dell’Istituto Balbo -  Più che vietarne l’utilizzo, riterrei necessario e utile promuovere un’educazione all’uso consapevole e responsabile delle tecnologie digitali. Il divieto di per se non risolve. Le problematiche connesse alle tecnologie sono altre. Auspicherei, pertanto, che il ministro porti avanti anche questo tipo di percorso».

Gli studenti

«Tutto può essere fonte di distrazione e il cellulare non deve diventare un capro espiratorio», sottolineano alcuni liceali precisando che «per tenere attiva la nostra attenzione occorrono insegnanti che destino curiosità e che, oltre a conoscere la loro materia, sappiano insegnare e siano carismatici e coinvolgenti. Inoltre, depositare i nostri cellulari in una scatola o in un armadietto durante le lezioni riteniamo sia una violazione alla privacy».


Profili monferrini

Questa settimana su "Il Monferrato"

Marco Imarisio

Marco Imarisio
Cerca nell’archivio dei profili dal 1871!