Piemme trasferita a Milano, ormai non c'è più nulla da fare
L’assemblea dei dipendenti dell’Azienda Piemme di Casale, ha approvato con voto unanime l’ipotesi di accordo stipulato, in Confindustria, da CGIL, CISL, UIL e delegati R.S.U., per il trattamento dei lavoratori che a fine luglio verranno trasferiti nella sede di Milano.
A quanti accetteranno il trasferimento sarà corrisposta una indennità mensile di 300 euro che scenderanno a 280 al secondo anno.
Dal terzo anno, il 75% di tale somma sarà assorbito nei minimo definitivamente come salario pensionabile e continuativo.
«Questa elargizione sostituisce ogni altra forma di impegno aziendale a farsi carico dei costi di viaggio dei lavoratori», spiega un comunicato sindacale firmato da Luigi Ferrando, Uil.
«L’altro punto qualificante dell’accordo riguarda la riduzione dell’orario a 39 ore con flessibilità di entrata e compensazione mensile e con l’aggiunta di due permessi di 8 ore da godersi nei giorni 24 e 31 dicembre».
Ai lavoratori che non intenderanno seguire l’azienda a Milano, dando disponibilità a risolvere consensualmente il rapporto, l’azienda corrisponderà da 12 a 16 mensilità nette, correlate alla cessazione reale della prestazione.
L’assemblea dei lavoratori, pur rammaricandosi del trasferimento aziendale che segna, oltre al loro disagio, anche un impoverimento occupazionale per la città, ha poi ratificato l’accordo impegnandosi a farlo rispettare in stretto collegamento con il sindacato ed i delegati.