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  • 03 agosto 2009
  • Casale Monferrato

La scomparsa di Rossana Ombres, scrittrice di origine casalese

E’ giunta domenica scorsa in città la notizia improvvisa della scomparsa della scrittrice di origine casalese Rossana Ombres. La morte, per arresto cardiaco, è avvenuta a Livorno, città alla quale era molto legata e dove da poco si era trasferita, abbandonando definitivamente l’abitazione romana. “Di Livorno amo il mare, Montenero, i canali della Venezia che sono così affascinanti”, mi diceva al telefono martedì scorso, aggiungendo: “Quando devo scrivere, qui ritrovo un po’ delle mie radici familiari divise tra Piemonte e Toscana, perché il mio bisnonno era livornese ed io sono legata da vincoli di parentela con i Liscia e gli Ottolenghi”. E proprio tra Livorno e Casale, ricordava, è ambientato l’ultimo romanzo che Rossana aveva iniziato a scrivere. Romana di adozione, casalese di nascita e di affetti (la registrazione a Torino nel 1931 è dovuta alla nascita in ospedale), qui ha frequentato le scuole elementari e medie, trascorrendo gli anni più belli della sua vita nella villetta attigua al pastificio del nonno, al Valentino, poco distante dal mulino, dal canale e da quella campagna densa di gelsi, dove – come spesso amava ricordare nelle rare visite in città - si allevavano i “bigatti”. Luoghi incessantemente reinventati e descritti in tutta la sua produzione letteraria, nei racconti, nei romanzi e nelle poesie. A Torino, ha frequentato il liceo classico e la facoltà di Lettere e Filosofia. Nel 1955, lasciato il Piemonte, si è trasferita a Napoli, a Latina e poi a Roma, dove collaborava con riviste e giornali. Ha esordito con successo negli anni universitari come poetessa raffinata e di non comune cultura, con “Orizzonte anche tu” (1956), “Le ciminiere di Casale” (1962), “L'ipotesi di Agar”, (1968) e qualche anno dopo ha ottenuto risultati ancor più lusinghieri con la raccolta “Bestiario d'amore”, pubblicata nel 1974. Ma è soprattutto nella silloge casalese, che rievoca, con gli occhi di bambina e adolescente, il dramma delle deportazioni del popolo ebraico. In particolare nella poesia “Migrano ebrei” ricorda come in una primavera piovosa, mentre nel ghetto si spandeva il sentore dei primi fiori, gli ebrei della città erano costretti a lasciare le loro case. Erano soprattutto i giovani, e in particolare le ragazze, a cercare di sfuggire alla persecuzione, mentre i vecchi, non più in grado di seguirli, rimanevano a pregare per loro. La stessa ispirazione lirica è stata poi trasferita in una narrativa di grande fascino, felicemente equilibrata tra le istanze fantastiche e il nitore architettonico in “Principessa Giacinta” (1970), “Memorie di una dilettante” (1977), “Serenata” (1980), “Un dio coperto di rose” (1993), fino al celebre “ Baiadera” del 1997, il romanzo che ha dato dignità letteraria alla “Lingua del sogno”, quella di Casale Monferrato, dove “si mescolano schegge di provenzale tedesco francese, ebraico arabo yddish; falde di torinese ligure lombardo emiliano e, qualche volta, veneziano. Su radici latine e celtiche…”. Nominata accademico d’Italia, Rossana Ombres ha vinto prestigiosi premi: è stata la prima donna a vincere il Viareggio, che si è aggiunto al Campiello e al Grinzane-Cavour. Il 30 marzo 1996 ha ricevuto l’ambito premio “Oscar del Successo” per la letteratura, per aver fatto di Casale il suo prediletto e indimenticato “luogo dell’anima”, sempre presente “nei suoi racconti e nei suoi romanzi che assurgono – recita la motivazione - a dignità poetica e nelle poesie che si elevano a stupendi e illuminati brevi capolavori di autobiografica invenzione”. Dionigi Roggero FOTO. La Ombres bambina davanti alla ca di famiglia a Casale. La casa oggi

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Monica Triglia

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