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La “capra regina” di Roccaverano "regna" alla Cascina Maimona di Quargnento

DOVE SI TROVA / Cascina Maimona Strada Ronco 139 Quargnento (AL) 0131 771072 / 347 3170009 www.capraregina.it Da Milano a un angolo delle campagne monferrine. È iniziata nel 2006, l’avventura di Massimo Coizet ed Emilia, lui imprenditore immobiliare, lei architetto, che si sono innamorati del paesaggio, dei colori e della tranquillità del Monferrato. Il primo passo per realizzare il nuovo progetto di vita è stato l’acquisto della Cascina Maimona, situata sul confine di tre paesi, Fubine, Cuccaro e Quargnento. Poi, la passione per gli animali di Emilia (affermata allevatrice di gatti) ha contagiato Massimo, che ha deciso di tuffarsi nell’allevamento delle pregiate capre di razza Roccaverano. «È l’unica razza caprina autoctona della zona monferrina ed è a rischio di estinzione. Uno dei nostri impegni è stato dunque quello di formare un gregge il più possibile allineato allo standard della razza, nonostante essa venga reputata meno produttiva di altre», spiega orgoglioso Massimo. «È stata invece una piacevole sorpresa scoprire che grazie all’alimentazione a base di fieno, erba medica e mangime bilanciato, il divario produttivo con le razze è quasi scomparso». I cento capi di bestiame allevati sulle colline fubinesi, sono i veri protagonisti di un allevamento di tipo assolutamente non intensivo: nelle belle giornate tipiche del nostro territorio, infatti, alle “regine” è offerta anche la possibilità di pascolare in grandi recinti all’aperto, brucando le tenere e nutrienti foglioline di erba medica, che, insieme al fieno, viene coltivata nei circa dieci ettari dell’azienda agricola. Questa attività, condotta rispettando i ritmi della natura senza l’utilizzo di fertilizzanti né pesticidi, va a chiudere il ciclo di produzione e rende la fattoria una vera e propria “filiera autonoma”. Completano il progetto due stalle moderne e confortevoli, dotate di mungitura automatizzata e collegata con un “lattodotto” al caseificio. Qui, in un ambiente asettico e altamente tecnologico, con costante controllo ambientale di temperatura e umidità e cinque celle di stoccaggio, ogni giorno vengono realizzate diverse tipologie di prodotti caseari. A partire dal semplice latte pastorizzato e imbottigliato (molto utile per le persone intolleranti a quello vaccino) agli yogurt, ai pregiatissimi formaggi. Tra questi ultimi, desta notevole curiosità la robiola “Velluto Nero”, prodotta esclusivamente con latte di capra, fermenti lattici, caglio (in dose minima) e polvere fine di carbone di bosco di pino marittimo. Questo particolare ingrediente, utilizzato da sempre anche in erboristeria, smorza la naturale acidità del latte caprino, conferendo alla robiola un avvolgente sapore. Dal gusto decisamente più spiccato, è invece la pasta compatta del Grand Bleu, formaggio erborinato che stagiona per circa sessanta giorni. Durante i due mesi d’invecchiamento, le forme sono periodicamente forate e massaggiate così da permettere al Pennicillium Roqueforti, muffa edibile responsabile delle caratteristiche striature blu-verdi, di penetrare e di proliferare nella forma, conferendole un gusto unico e inconfondibile. Le forme, custodite nelle celle frigorifere, sono piccoli lingotti di formaggio. Costitutiscono un tesoro nel vero senso della parola, visto che per ottenere una robiolina di circa 300 grammi, la lavorazione (che alla Cascina della Capra Regina è eseguita dalle abili mani dei proprietari) deve iniziare da una quasi due litri di latte.

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Marco Imarisio

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