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In corso Cavour

Iftar sotto la mezzaluna sabato scorso a Trino

Una giornata di Ramadan condivisa con la comunità

Un momento della festa musulmana a Trino

Sabato scorso è stata molto partecipata la seconda edizione dell'iftar sotto la mezzaluna, evento organizzato dai giovani musulmani del gruppo de "La mezzaluna d'oro", che fa parte dell'associazione Al Ferdaouss, e che ha lo scopo di diffondere l'integrazione e l'unione fra le persone di origini differenti. 

La numerosa comunità musulmana trinese ha così voluto condividere un momento tipico della giornata di Ramadan con tutta la città, a prescindere dalle religioni, per dare vita a un momento di incontro sulla cultura. Si è iniziato intorno alle ore 17, in corso Cavour, davanti al Municipio, dove sono stati allestiti gli stand per poter vivere le esperienze e gustare i vari piatti tipici.

Successivamente si è potuto assistere all'Adhan (richiamo alla preghiera), quindi la Salat (preghiera), per poi sedersi tutti insieme attorno a una lunghissima tavolata per il pasto di rottura del digiuno. E poi ancora Henné, scrittura, calligrafia, arte e curiosità sul mondo islamico, piatti tipici e usanze tradizionali. “Un incontro tra le religioni è una cosa molto gradita a Dio – ha sottolineato il parroco don Patrizio Maggioni, invitato dagli organizzatori) vi auguro di vivere una bella festa, ognuno con le sue diversità”.

Il sindaco Daniele Pane ha portato il saluto dell’amministrazione comunale. “E’ bello vedere corso Cavour così affollato e animato. Ci sono tante curiosità che possono arricchire la conoscenza. Eventi come questo rappresentano un valore aggiunto per la nostra città”. Sono intervenuti i gruppi delle moschee di Santhià, Pavia, Biella. La serata è culminata con il dono del quadro dell’artista Ferdaous Harfi - che ha dipinto una bellissima mezzaluna - al Comune di Trino. Molto soddisfatti i ragazzi de "La mezzaluna d'oro" che promuovono diverse iniziative all'interno di "Al Ferdaouss", dai tornei di calcio alla scuola di arabo, attiva tutto l'anno, attualmente focalizzata su bambini e ragazzi, ma aperta a tutti.

“La scuola di arabo, per noi giovani, quasi tutti nati o cresciuti in Italia, è necessaria, per apprendere la lingua così da poter leggere il Corano” hanno spiegato. “L'arabo può essere inoltre molto utile a livello curriculare a scuola e nel lavoro, inoltre si tratta di una lingua molto poetica. Tra le nostre altre iniziative c'è quella delle visite alla moschea per popolazione, già lo scorso anno le abbiamo fatte e le rifaremo con la scuola media come altro segnale di apertura. Vogliamo fare conoscere la nostra religione, le origini, la cultura islamica, alle altre persone della nostra comunità trinese. Vogliamo che vengano abbattute poco per volta certe barriere: condividiamo con tutti i trinesi una parte di noi stessi, ma noi ci sentiamo parte di questa città, noi giovani ci sentiamo tutti più figli di Trino che delle città marocchine di origine delle nostre famiglie, perché qui siamo nati e cresciuti”.


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