Articolo »

A Moncalvo

Una ribalta internazionale per l’olio del Monferrato

Un brand che sta diventando famoso in tutto il mondo

L’olio del Monferrato sta diventando un brand conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Questa e la sintesi della giornata dedicata all’olio extravergine d’oliva che si è tenuta alla Bottega del Vino di Moncalvo lo scorso 8 dicembre. La 14ª rassegna della mostra oleicola degli oli del Piemonte, organizzata in occasione della 381ª Fiera del Bue grasso conclusasi domenica, ha visto la presenza di 15 produttori di olio, la maggior parte del Monferrato, oltre ad alcuni arrivati dal Canavese e dalla val Susa, in provincia di Torino.

A far da padrone di casa Valentino Veglio, 1200 piante di ulivi a Patro, frazione di Moncalvo, che esporta il suo olio anche in Giappone e Stati Uniti. Tanti i curiosi e i partecipanti che durante la giornata hanno assaggiato gli oli e chiesto informazioni. Presente anche Pietro Lomagno, presidente Asspo (Associazione piemontese olivicoltori) con sede a Vialfré, Torino. Come sta l’olio monferrino? «Gode di ottima salute e le prospettive sono sempre più incoraggianti. Si stanno facendo, infatti, alcuni studi per riscoprire le varietà autoctone della zona». Una ricchezza che viene da lontano. «Sì, in Monferrato, e in Piemonte, si produceva olio fin dai tempi dei romani che lo impiegavano principalmente per l’illuminazione, nella preparazione di medicinali e in battaglia. Poi a inizio Novecento ci furono inverni molto freddi che provocarono la morte di tantissime piante e si preferì sostituirle con le viti».

Durante la mattinata Paolo Fasolo di Castagneto Po, assaggiatore certificato Onaoo (Organizzazione nazionale assaggiatori olio d’oliva) di Imperia, ha tenuto una lezione sullo stato delle olive in Piemonte e ha spiegato come si definisce l’assaggio per capire i difetti dell’olio. Fasolo, lei quindi è un sommelier dell’olio? «Diciamo di si, anche se è più corretto dire assaggiatore». Che differenza c’è con gli oli mediterranei? «È come per il vino. Quelli meridionali, ad esempio, dove il clima è più caldo e secco, sono più forti, decisi e intensi, esattamente come l’olio». Quindi? «Il clima del Monferrato, zona subalpina, risente meno dell’influenza del mare, e questo fa maturare un olio più leggero, ma molto aromatico».

Come si degusta l’olio? «Si versa in un bicchiere, lo si riscalda fra le mani, lo si annusa e si sente che profumi rimanda alla nostra memoria». Ad esempio? «Facciamolo insieme. Sento profumo di erba tagliata, di pomodoro e della foglia di carciofo». Come procede la degustazione? «Dopo si fa l’assaggio al palato, cioè lo mettiamo in bocca e lo spalmiamo con la lingua per sentire l’amaro dell’olio. Infine c’è lo strippaggio: si respira velocemente a denti stretti e questo fa sentire in gola la piccantezza dell’olio». Quanto è importante avere un buon olio in casa? «Moltissimo. Anche gli chef stanno riscoprendo quanto sia fondamentale un olio pregiato per condire i piatti. Tutti noi in cucina dovremmo averne tre tipi, uno per ogni gradazione: leggera, media e intensa». Un consiglio? «Ad esempio sull’insalata, che ha un gusto tenue, bisogna utilizzare un olio delicato, mentre il sontuoso bollito che abbiamo mangiato in questi giorni, richiede un olio intenso». Per concludere, l’olio monferrino non ha nulla da invidiare a quelli più famosi? «Anzi, è ricchissimo di polifenoli, fondamentali per la nostra salute».


Profili monferrini

Questa settimana su "Il Monferrato"

Silvio Morando

Silvio Morando
Cerca nell’archivio dei profili dal 1871!