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  • 04 gennaio 2022
  • Casale Monferrato

Analisi

In una casa su dieci il Covid è entrato davvero

La ricerca sul risparmio e le scelte finanziarie realizzata dal Centro Luigi Einaudi in collaborazione con Intesa Sanpaolo

Vediamo qui una ricerca sul risparmio e le scelte finanziarie degli italiani 2021, realizzata dal Centro Luigi Einaudi in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Riprendiamo peraltro della ricerca, resa nota attraverso comunicati stampa, solo alcuni, peraltro fondamentali, aspetti.

Partiamo dalla situazioni economica in generale. Dopo il difficile 2020, è arrivata la svolta. Secondo le interviste sull’andamento dell’anno 2020, raccolte a marzo e maggio 2021 e rivolte ai responsabili delle scelte finanziarie, il 9 per cento delle famiglie italiane ha subito conseguenze sulla salute propria o di un membro della famiglia: in una casa su dieci il Covid è entrato davvero. 

Molto più ampio è il numero di famiglie che ha visto ridursi o azzerarsi le entrate ordinarie a causa delle conseguenze economiche del Covid: nel complesso, si tratta del 36,8 per cento degli intervistati. Tra questi, il 19,6 per cento dichiara che le entrate sono «un poco» diminuite, il 15,7 per cento che sono «molto» diminuite e l’1,5 per cento dichiara che tutte le entrate sono state perdute. 

Queste percentuali mostrano che la perdita media di reddito netto familiare, pari a 105 euro mensili, non ha riguardato tutti: si è avuta una forte concentrazione dell’impatto economico, che si è scaricato su poco più di una famiglia su tre. Dopo il difficile 2020, riparte la fiducia sui prossimi 12-18 mesi: il saldo ottimisti-pessimisti sulle aspettative di reddito delle famiglie passa, in pochi mesi, da –16 a –2,6 per cento.  La quota dei risparmiatori scende dal 55,1 al 48,6 per cento, ma aumenta di ben 6,7 punti percentuali la quota del risparmio involontario. L’effetto netto determina un aumento complessivo della liquidità giacente sui conti correnti delle famiglie pari a 110 miliardi. Il dato evidenzia una accentuazione nelle disomogeneità circa le capacità di risparmio delle famiglie italiane. Gli obiettivi principali dei risparmiatori nel 2021 restano nel lungo periodo la sicurezza e nel breve la liquidità

Italia ed Europa

In secondo luogo ci è parso di rilievo e da sottolineare l’importante giudizio positivo in Italia sulle banche e sull’Europa, che emerge dalle indagini che abbiamo tra le mani. Le Banche e anche l’Unione Europea sono fra le istituzioni più apprezzate. Il giudizio sulle banche è al massimo storico da quindici anni a questa parte. La banca consolida la sua posizione al vertice della lista dei soggetti ai quali si possono chiedere consigli sugli investimenti e che fornisce i servizi tradizionali online. Inoltre, la banca distribuisce servizi a valore aggiunto e assicurativi, che per il momento sono utilizzati dal 19,3 per cento e dal 9,1 per cento, rispettivamente, del campione. 

I problemi economici e finanziari del 2020 e del 2021 , leggiamo nei documenti in esame, sarebbero stati estremamente più seri se sui risparmiatori non si fossero riverberati i benefici decisi dall’Unione Europea. Le risposte al questionario ben riflettono questa nuova condizione: il saldo tra la quota di intervistati che hanno fiducia nell’Europa rispetto a coloro che non ce l’hanno è risultato del 46 per cento, ossia c’è una forchetta di 46 punti percentuali tra coloro che approvano e coloro che non approvano l’Europa. 

L’analisi regionale

E concludiamo con l’Indagine sul Risparmio 2021 ,vedendo dove si colloca il Piemonte rispetto all’Italia. Ce lo dice, testualmente, l’esperto Pier Marco Ferraresi, che qui ci permettiamo di citare testualmente :

 • Risparmio: in Piemonte la quota di famiglie che hanno risparmiato è del 47,3%, contro il 59,3% della rilevazione pre-pandemica dell’anno scorso, il dato è leggermente peggiore rispetto quello italiano (48,6%).

 • Cresce, tuttavia, più che in Italia l’ammontare dei depositi bancari e postali: +12,8% contro +9,5%.

 • Scende dal 77% al 70% la percentuale di intervistati che ritengono di avere un reddito adeguato al proprio sostentamento.

 • Tra le priorità nell’investimento del risparmio perde consenso il rendimento di lungo periodo (dal 13,5% al 4,7%), mentre acquisisce consenso la liquidità (dal 7,8% all’11%).

 • Nonostante questo, le famiglie piemontesi sono più soddisfatte di quelle italiane dell’investimento in immobili: i giudizi positivi sono cresciuti da circa il 90% a circa il 93% delle famiglie che hanno una casa in proprietà (in Italia i giudizi positivi sono circa il 90%). 


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