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Santiago nella piazza dell'obradoiro e il botafumeiro- della cattedrale - Pranzo nella cappella reale - Il ricordo di Pavese

Chi l’avrebbe mai detto che a bordo della Costa Mediterranea la nave della crociera dei Monferratini (dove tutto va per il meglio) avremmo brindato a Cesare Pavese per il centenario della nascita dellíillustre scrittore? Ce ne ha dato l’opportunità Cesare Balbo milanese-frassinellese (cascina San Rocco) che racconta orgoglioso al giornalista e a ‘capitan’ Paolo Pia di aver conosciuto Pavese «un professore magrino» nel 1944 al Trevisio, ai tempi in cui era studente di seconda media. «Si era presentato dandosi seriamente il compito di istruire noi giovani su tutto». Ricorda anche la severità di padre Frumento e padre Baravalle ("con la sua lunga bacchetta...."). Tra l’altro Balbo era molto amico con Silvio Pia padre di Paolo “ci vedevamo spesso a Milano, quando gestivo una tabaccheria”. È una delle sorprese di una crociera che riesce ad essere vincente perché propone tante facce molte personalizzate: divertimento e cultura (pensate alle escursioni) in un ambiente di gran classe (citazione per la festa italiana con menu super di sabato). Ambiente dove si fa presto a fare amicizia sotto l’ala protettrice del team Stat (Paolo, Simona, Samantha, Dino, Patrizia) capace di risolvere tutti i problemi col sorriso sulle labbra dal docente universitario al pensionato ESCURSIONI Venerdì 19 settembre: la nave sbarca a Vigo, nella notte aveva doppiato capo Finisterre (dove una volta si credeva finisse il mondo). Tre pullman di monferratini, partono per Santiago de Compostela attraversando la baia dove si "coltivano" cozze pregiate. Sole all’arrivo al Santuario e temperatura che diventerà estiva (qualcuno tornerà abbronzato...) La guida è brava prima a raccontare della Galizia e dei suoi prdotti (tra cui il vino della Ribeira Sacra) e poi della storia di San Giacomo e della splendida basilica a Lui dedicata in una piazza (Obradoiro, opera d'oro) che è un altro gioiello. Non è un caso che il "camino" (pellegrinaggio a piedi o in bici o a cavallo e la guida aggiunge, cammello) trovi nuovo vigore. Dopo il parcheggio bus noi arriviamo velocemente alla piazza Obradoiro attraverso via San Francesco leggermente in salita. E' veramente una delle piazze più belle del mondo. Aggiungiamo che il portale della facciata della basilica introduce nel vasto nartece detto "Portico della gloria", opera somma del maestro Matteo (oggi in restauro e non possiamo accarezzare una colonna per ricavarne forza come da tradizione...). Noi, sempre ben guidati, giriamo attornoalla basilica passando da praza das Platerias (argenti) con la sua alta (75 metri) torre e la fontana dei cavalli; dalla Casa del Cabildo, stupendo edificio barocco del XVIII, escono alcuni pellegrini, sacco sulle spalle e bastone con conchgilia regolamentare (che Luisa comprerà per la figlia...) Poi plaza da Quintana col prospicente convento di San Pelayo; siamo nella zona absidale della cattedrale dove si affaccia la "Porta Santa". La porta, come per San Pietro a Roma, si apre nell’Anno Santo compostelano ogni volta che il 25 di Luglio, festa del martire di Santiago, coincide con la domenica. Si verifica con questa periodicità: 11, 6, 5, 6. Iniziò nel 1122 con Papa Calisto II.. Entriamo. Riusciamo a trovare in uno shop discreto (nel senso che non disturba) delle belle acquasantiere d'argento.Ascoltiamo, mescolati con fedeli di tutte le razze, alla messa che si conclude con il grande ‘Botafumeiro’ che spande incenso e scintille tra le navate. è Una parentesi perchè siamo di fronte al più grande incensiere del mondo: le sue dimensioni sono di 1.60 m di altezza per oltre 60 kg di peso. Considerando che viene caricato con più di 40 kg fra incenso e carbone il suo peso complessivo va ad attestarsi attorno ai 100 kg. Il botafumeiro viene fatto oscillare da personale addetto (i "tiraboleiros") che lo issano fino a 22 metri d'altezza e quindi, con un sistema di corde e carrucole, gli imprimono un moto pendolare, fino a fargli sfiorare il soffitto delle navate ad una velocità di circa 70 km/h. Nessun incidente. Segue una visita approfondita alla cripta e agli altari: non manca quello, sulla destra, della Madonna del Pilar, cara alla nostra disegnatrice (non l’avrà pregata abbastanza visto che ci segue da casa per caviglia infortunata, problemi dentari...). Il pranzo appaga la vista visto che si tiene alla cappella reale dell’Hospital dei re cattolici (fondando da Ferdinando di Aragona e Isabella di Castiglia) e... andando in bagno si passa per cortili da favola impreziositi da fontane (che avevamo già ammirato anni fa nel corso di una coraggiosa presentazione del Monferrato a cura del Gal di Anna Eccettuato, grazie anche alla ospitalità dell'Instituto de Desarrollo Comunitario de Galicia. presieduto da Maria Carnen Furelos, gran donna, ndr). Però pensavamo l'aprissero (il pranzo) col pulpo alla gallega non con un brodo al profumo di merluzzo... Alla sera doppia razione di dolci poi tutti al "Variety Festival" presentato da Michele, leggiamo sul To Day che se fossimo rimasti a bordo potevamo prendere alla piscina Cadmo (ponte 9, splendido) ore 17,45 "leziondidi ballo La Colita", che sarà? FOTO. Santiago di fronte alla famosa basilica e all'Hospital dove i monferrini hanno pranzato; allì'interno della basilica nella visita guidata (la statua è di San Giacomo). Sulla Mediterranea, due tavoli dietro di noi, incontriamo il frassinellese allievo di Pavese (alle sue spalle Paolo Pia)

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Roberto De Alessi

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