Vicepresidente IVECO al Lions per parlare di crisi e di mobilità sostenibile
di Carlo Beltrame
Marco Monticelli, Vice President External Relations & Communications di IVECO (la importante branca del gruppo FIAT che produce veicoli commerciali, in posizione di leadership europea e internazionale), personaggio con un notevole curriculum professionale, è venuto al Lions Club Casale Monferrato Host, “sollecitato” dall’ex collega e socio del club Peter Raahauge, a tenere, più di una conferenza, una lezione sul tema “Il settore dei veicoli commerciali fra crisi economica e obiettivi di mobilità sostenibile: le risposte di IVECO”. E poiché i veicoli commerciali sono beni strumentali primari per l’economia, non sono mancati pertinenti e molto interessanti cenni alla crisi mondiale (non solo più “finanziaria”, ma ormai profondamente “reale”) nella quale tutti, globalmente, siamo immersi.
La “lezione” di Monticelli ha percorso tre “capitoli” riguardanti IVECO (creata nel 1975 , subito in “versione” multinazionale, aggregando importanti operatori del settore di diversi Paesi), la crisi e le risposte di IVECO in chiave di sostenibilità. IVECO ( con i suoi prestigiosi marchi , quali Iveco, Iveco Iribus, Iveco Astra, Iveco Defence Vehicles, Iveco Magirus…) nel 2008 ha venduto 192.143 veicoli, realizzando, con 27.687 addetti, un fatturato di 11 miliardi di euro. La sua geografia produttiva si esprime in 27 stabilimenti in 16 Paesi (oltre Europa e Russia, si arriva anche alla Cina, al Sud America, all’Australia e oltre ancora, gli stabilimenti italiani sono cinque, a Brescia, Bolzano, Piacenza, Suzzara e Valle Ufita in provincia di Avellino)., con 699 dealers che operano in oltre 100 Paesi. I punti vendita e di assistenza sono ben 5900.
I mercati pià importanti sono quelli dell’Europa Occidentale (45 per cento dei veicoli venduti) e la Cina (30 per cento.considerato in prospettiva un molto grande mercato). E’ stato fornito, per il 2008, un buon ritorno sulle vendite (7,8 per cento).Ma la crisi, pure avvertita attentamente presto (guardando, come si fa per prodotti che richiedono un certo lasso di tempo tra l’ordine e la consegna, al carnet di ordini), aveva cominciato a mordere solo nell’ultima parte dell’esercizio.
E oggi, archiviato il 2008, siamo nel pieno di “una crisi profonda e nuova”. Monticelli (dopo avere citato molto dure cifre negative per il 2009 per IVECO) qui ha preferito esprimersi con le parola di una intervista , sull’auto in generale, di Sergio Marchionne, amministratore delegato della Capogruppo FIAT, il quale ha affermato che la crisi economica in atto porterà ad una forte concorrenza nel mercato dell’auto e che tra i costruttori di massa potrebbero sopravviverne solo sei, quelli che avranno una produzione superiore a 5,5 milioni di veicoli/anno.I sei grandi players saranno uno USA, uno franco.giapponese, uno tedesco, uno cinese (dove IVECO peraltro è tempestivamente presente, per i camion, con importanti joint venture, al 50 per cento per i camion, ma in posizione di maggioranza per la componentistica), uno giapponese, con il posto restante (per arrivare ai sei di Marchionne) a disposizione di un grande player europeo.
A questo punto, in chiave di sostenibilità (nel triangolo rappresentato da economia , ambiente e società) sono state lucidamente enunciate le risposte di IVECO alla crisi, come occasione di radicale rinnovamento. Marco Monticelli ha enunciato allora tematiche e risposte :
alla tematica inquinamento atmosferico e acustico e a quella dei cambiamenti climatici, ha posto l’accento sulle tecnologie a basso consumo (CNG compressed natural gas o veicoli a gas naturale, ibridi, combustibili alternativi)
alla tematica dell’approvvigionamento energetico ha indicato queste vie : evoluzione notore e veicoli, ottimizzazione dei processo produttivi, fonti di approvvigionamento
alla tematica riflessi sul costo del trasporto , ha indicato le risposte della intermodalità, della ottimizzazione della capacità di carico e dei processi logistici
E c’è stato anche un forte accento sul rinnovamento del parco veicoli, visto anche che in Italia ben 700 mila veicoli sono ancora della categoria EURO zero.In ogni caso non di una sola soluzione si tratterà, ma di tre versanti di azioni :
migliore rendimento delle tecnologie
diffusione delle tecnologie a gas (CNG) tramite un più capillare sistema distributivo
tecnologie ibride ad alternative.
La “lezione” del manager IVECO ha riguardato anche le azioni sulla infrastruttura : dialogo veicolo-infrastruttura, intermodalità nella logistica distributiva… Per concludere che “la mobilità sostenibile passa (con un dialogo costruttivo) attraverso azioni complementari tra decisore pubblico e industria”.
Sono state molte e pertinenti le richieste di chiarimenti ad attestare il grande interesse del tema trattato, peraltro sollecitate dalla presidente del Club Elena Caire, che di solito non si limita alla presentazione dell’oratore, ma entra sempre,con pertinenti osservazioni-domande negli argomenti portati all’attenzione dei soci.