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  • 27 marzo 2013
  • Camino

Per Fausto Deandrea, a Camino, la prima vittoria nella sua Regione

Più che il maltempo potè l’umana virtù. Per farla corta, alla faccia dei nuvoloni bassi e neri che solo a fine gara hanno scoperto castello e colline limitrofe, un’azzeccata combinazione di atleti, meglio, persone, ci ha regalato una gara ricca di fascino e degna di essere ricordata per un pezzo, da queste parti. Spazio alla nuda cronaca. Nonostante la due-giorni su pista astigiana occupi tanti abituali, sono un centinaio gli iscritti, con la gradita sorpresa di un’inedita buona partecipazione pavese. Pioggerella più fastidiosa che forte e vento freddo che spira cambiando sovente direzione. Impermeabili indispensabili salvo che per alcuni “duri e puri” (Dhimi in testa, degno erede dell’oggi assente Beppe Tardito). Il tracciato, a grandi linee, non è più corto del 2012 nonostante la variante (tra 11,6 e 11,7 km dicono i satellitari) ma certo più duro, soprattutto per quei primi mille metri in leggera salita, che li senti di più perché si affrontano subito (parola di Daniela Bertocchi). Impossibili i paragoni con i tempi di un anno fa. Di conseguenza, molto più ripida la discesa da Case Luparia alla provinciale, giù in valle. Il gruppo si sgrana. “Vanno via” Zunino, Cimo, Mometti, Di Pietro, Panucci, Zuccarin e Dhimi. Tra loro e gli inseguitori il giovanissimo “non competitivo” valcerrinese Nicolae Croitor. Al passaggio dall’intermedio (riferimento video) di Isolengo è Maurizio Di Pietro a provare un allungo. A 10 secondi inseguono Dhimi, Zunino, Panucci e il rinvenuto (nel frattempo) Deandrea, che era rimasto attardato anche di una cinquantina di metri. Sul salitone è proprio il sansalvatore, in scioltezza, a mettere la freccia e puntare Maurizio; di riflesso, pure Hicham si lancia all’inseguimento odorando il momento decisivo. Deandrea raggiunge Di Pietro nel punto più alto e i due affrontano appaiati la discesa a Castel S.Pietro, con il novese tenuto a distanza di sicurezza. La gara è ormai a tre. E’ il trevillese a dettare il ritmo ma i recenti malanni stagionali si fanno sentire; quando Fausto ci prova, sulla salita al castello, Maurizio non può umanamente dare di più. Così il portacolori della Cartotecnica, nella lunga discesa che porta al traguardo, prende letteralmente il volo. Alla “S”, il passaggio più spettacolare, il distacco è di 28” su Di Pietro e 31” su Dhimi. L’ultimo colpo di scena sul rettilineo che precede l’arrivo. A Deandrea sfugge il cartellino di gara; deve fermarsi e ritornare sui suoi passi per raccoglierlo mentre i due avversari sono già a portata di vista. Fortunatamente il vantaggio accumulato gli consente di non perdere più di 10” e chiudere in 44’02”. E’ sprint vero per la seconda piazza. Di Pietro ci mette tutto il mestiere e la spunta per un solo secondo (44’20”) sul trentenne novese. Molto bella anche la volata che segue con Panucci che sovrasta in rimonta il pavese Zunino. Dopo il vercellese Osella il primo atleta Avis, un Roberto Mometti che ha iniziato al meglio la stagione. Come al solito Carlo Costa, accompagnato da Gianfranco Bedino, non si risparmia, ma l’asfalto bagnato è un problema per lui doppio. Non c’è storia nella gara femminile; Giovanna Caviglia troppo forte per chiunque e così, dopo tanto tempo, è en plein per la Cartotecnica Piemontese. Chapeau anche all’intramontabile Daniela Bertocchi che dà del “tu” pure a queste colline così diverse dalle sue; quindi una Simona Illengo che, gestendosi al meglio su strade conosciute, riesce a tenere a distanza una piccola ma agguerrita Bruna Vaccarino, dell’Avis Torino. Ci sarebbe molto di buono da dire, e su tanti. Limitiamoci all’essenziale e teniamo qualcosa per le prossime settimane, specie sugli atleti dell’Avis. Il primo pensiero è per Maurizio Di Pietro. Eravamo al corrente delle sue precarie condizioni avendo avuto occasione di frequentarlo recentemente e, sinceramente, si pensava non si sarebbe presentato al via. Invece l’ha fatto, ben consapevole di “onorare” (nel senso più nobile) questa manifestazione con la sua presenza, quale vincitore delle prime due edizioni competitive. Lui, che insegna tecnica, oggi ha dato lezione di Sport (“s” maiuscola), di comportamento, insegnandoci che un top runner, per essere tale, non è obbligato a vincere sempre ma sa essere un “big” anche e soprattutto negli atteggiamenti. E poi non è che la tecnica sia mancata, anzi. In quelle condizioni, se non avesse saputo gestire ogni passo, non solo avrebbe perso anche la volata ma non sarebbe arrivato neppure tra i primi. L’altra faccia della medaglia, l’aver ascoltato da genitori (in gara) di ragazzi ventenni… “Oggi non se l’è sentita perché piove… C’è il Gran Premio…”. Escludiamo dalla frase Di Maio e la Torino (in Polonia con la scuola). Per Fausto Deandrea, una sorpresa che non avrebbe dovuto essere tale dopo i “segnali” inviatici dalla stracittadina e da Camagna 2012, vale un concetto che solitamente è applicato al calcio: la sfortuna dell’uno non necessariamente è la fortuna dell’altro. In questo caso sarebbe un errore madornale pensare che ha vinto per i malanni altrui. Fausto ha corso in modo perfetto, gestendo al meglio una gara difficile, con tanta pazienza nella prima parte e la giusta scelta del momento in cui dare tutto. Al traguardo gli si leggeva in faccia che “ne aveva ancora”. Quindi merito pieno al sansalvatorese che ha comunque inferto un effettivo mezzo minuto (senza incidente del cartellino) a un Hicham Dhimi che… Ma anche su di lui varrà la pena di tornare. Atleta decisamente tosto. Ben sapendo che Deandrea ama scrivere di podismo, con il suo stile estroverso e rispettoso, su vari spazi web, cos’è meglio che sentire da lui le sensazioni che porta con sé questa vittoria? SULLE NOTE DI FRANCESCO – (di Fausto Deandrea) - L’intenzione di correre qui è viva già da diverse settimane, i motivi sono molteplici, dal percorso su e giù che tanto si confà alle mie attitudini, al paese che in diverse occasioni mi ha visto ospite come visitatore del meraviglioso castello che domina sulle valli circostanti e come degustatore enogastronomico delle prelibatezze locali. Gioco forza la scritta “Camino” sul mio personale calendario non poteva mancare. La strada che mi ha condotto a correrla è invece un’altra storia, ricca di insidie, di imprevisti e di decisioni dell’ultimo momento. Senza dilungarmi troppo ho trascorso le ultime 5 settimane nella mia seconda (prima?!) casa nel “Guilcer” in Sardegna per lavoro, con una competizione durissima intrapresa la settimana precedente a quella di Camino che ha lasciato qualche tossina nel corpo e nell’animo, il rientro nel Monferrato appena 24 ore prima in nave e con la sorpresa di Leonardo, mio figlio, con la scarlattina! A favore però ho il sostegno di mia moglie Arianna che mi invita a partecipare nonostante qualche avversità e 5 settimane di allenamenti di qualità e quantità saggiamente miscelati e misurati dal mio Amico-Allenatore isolano, ma Uomo di qualsiasi luogo fisico e metafisico: Michele. Il viaggio verso il campo gara dice che sarà una giornata dura, sicuramente non per tutti. Temperatura bassa, pioggia battente e vento forte. Oggi non si scherza! Nel frattempo, per farmi coraggio, ascolto Cirano di Guccini: “Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati, buffoni che campate di versi senza forza avrete soldi e gloria, ma non avete scorza”… Sì, oggi non si scherza.. Il tempo di indossare il completino della Cartotecnica e correre il giusto per inzupparsi d’acqua e tentare di scaldare i muscoli intirizziti che il giudice dà il via. Parto tranquillo, vedo 10-12 atleti che prendono il largo, li lascio andare, mi sembra di non averne, ma nonostante tutto non sono lontani.. In mente sempre Guccini.. “l' uomo è solo in questo abisso, le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali”.. Basta! Devo concentrarmi, ha inizio la salita, lunga ma pedalabile, inserisco la ridotta e gli atleti davanti a me si avvicinano, vado il doppio nell’ascesa, non mi par vero! In un lampo la salita finisce, incredulo secondo, avendo preso un minimo di margine su atleti di valore, possibile? Ma ancora più sorpreso per aver raggiunto Di Pietro (Di Pietro!!), presumo non in giornata, mi sembra persino che il mio respiro sia meno in affanno del suo. Discesa a perdifiato sotto i 3 al km, ma sono sempre lì, nuova salita di 500 mt credo, ridotta inserita e ancora più stupito rimango solo, mi giro e sono davvero solo, non è la mia immaginazione, non sono colto da annebbiamento da fatica o peggio da improvvisa pazzia, sono davvero solo per l’ultimo chilometro e mezzo dove continuo a chiedermi se sia vero visti gli atleti che ho alle mie spalle. Il viaggio onirico tra le colline del Monferrato di 11.660 metri, così recita la tecnologia al mio polso, ha termine nel modo più impensabile, con il mio primo sigillo in Piemonte, ben consapevole però che i valori in campo, a parità di condizione, siano ben diversi, ma ugualmente felice della giornata di grazia! Ad maiora. VIDEO E GALLERIA FOTOGRAFICA – Le foto del “nostro” Valerio Gobbi, integrano il materiale video o raccontano da sole, in “galleria”, con qualche licenza goliardica che, come d’abitudine, tiene sotto tiro gli Avis Boys. Il filmato, oltre alla partenza, documenta il passaggio ad Isolengo e al doppio tornante (la “S”) a 500 metri dall’arrivo. ACCADDE NEL WEEKEND - Alla maratona di Ferrara Alex Zulian costretto al ritiro intorno al 15mo km. Gli accordi con il suo allenatore, Di Pietro, erano che se non fosse riuscito a correre a 3’45” al km in equilibrio (cosa che il vento forte contrario gli ha reso impossibile) doveva lasciar perdere. Ha comunque portato a termine la “mezza” a cui però non era iscritto. Questo il commento a caldo del bravo atleta valenzano: “La gara è cominciata male, l'hanno ritardata di 15 minuti, per cui siamo stati fermi quasi mezz'ora sotto un diluvio che, considerando il forte vento e la temperatura di appena 5 °C, non era il massimo. Son partito che ero congelato. I primi km in città son passati indenni, ma dal sesto in avanti solo vento. Inizialmente laterale, poi per qualche km frontale. Avevo talmente freddo che con le mani non riuscivo ad aprire il gel, cosi aprendolo con la bocca mi è caduto tutto. Un dramma. Vedendo che iniziavo a ciccare km su km , il morale e l'entusiasmo per la prima maratona sono scesi a zero... Grazie ai consigli ricevuti da Maurizio il giorno prima, ho evitato di brasarmi, e ho optato per il ritiro. Mi sono iscritto alla maratona di Milano per il 7 aprile... Speriamo che arrivi questa benedetta primavera...”. A Corbetta (MI), alla “Strachemass a Curbe'ta”, quinto posto sia per Silvio Gambetta (11 km) che per Loredana Ferrara (6 km donne). Alla “Tutta Dritta” torinese vincono Stefano Guidotti Icardi del CUS Torino (29’56”) e la compagna di squadra Ana Capustin (34’51”). Tanti atleti si sono trovati a partire con un pettorale zero e non sono stati classificati. Tra loro Daniele Novella che copre la distanza tra piazza San Carlo e la palazzina di caccia di Stupinigi in 35’12” piazzandosi 32mo assoluto su oltre cinquemila partenti e terzo di categoria. Gabriele Astorino 26mo (34’14”), Abdessalam Machmach 28mo (34’33”) e lo juniorino Fabio Ginepro 713mo (46’12”). Ad Asti staffetta 24x1 ora nella quale erano impegnati atleti casalesi tesserati Fidal con società astigiane. I teams classificatisi dal primo al quarto posto sono rispettivamente Dragonero Alba A, Vittorio Alfieri Asti A, Podistica Torino A e Brancaleone Asti A. Iniziando dai casalesi, nella Vittorio Alfieri B hanno corso Biagio (12,751 km) e Massimo Mansella (7,200 km); Daniel Polla (13,600 km) per la Mezzaluna. Tra gli astigiani frequentatori assidui della nostra zona troviamo Luigi Vicini (15,369 km) e Simona Piano (12,253 km) rispettivamente nelle squadre A e B della Brancaleone, quindi Rosario Ruggiero (16,262 km) e Massimo Ferrante (12,102 km) della Mezzaluna, Davide Elli (16,249 km) della Vittorio Alfieri A. Infine Margherita Grosso (13,842 km), vincitrice un anno fa a Camino, della Brancaleone A. E A PASQUETTA E’ “LA” MARATONA – A Pasquetta tiene banco a livello nazionale la prima edizione della maratona dell’UNESCO, da Aquileia e Cividale del Friuli, valevole per l’assegnazione dei titoli italiani assoluto e master. Gli occhi di qui saranno tutti puntati sulla valenzana Elisa Stefani mentre Valeria Straneo, che recentemente ha corso negli USA, difficilmente sarà della partita. Su RAI Sport la gara dovrebbe essere trasmessa in diretta. Doppio appuntamento UISP nell’alessandrino. Il giorno di Pasqua a Carpeneto una 7,5 km con partenza alle 9,30 e il giorno successivo a Strevi, stessa ora, ma km 9,4.

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