"Il commercio è vita": «Rilanciamo il settore facendo squadra»
di Mattia Rossi
Spazio convegni gremito alla 67a Fiera di San Giuseppe, giovedì, per la tavola rotonda, organizzata dall’Unione Commercianti Casalesi (Unicom) aderente a Confcommercio, “Il commercio è vita. Non condanniamolo a morte”. Numerose le personalità intervenute che, moderate dall’editorialista de “Il Sole24Ore” Francesco Antonioli, hanno discusso su come Casale possa fare per trasformarsi in un polo di riferimento per il rilancio del commercio.
Apertura dei lavori affidata a Pier Luigi Buscaiolo, direttore de “Il Monferrato”, il quale ha sottolineato come non si tratti di «un’emergenza solo di carattere economico, ma anche sociale. Casale non può più tollerare la chiusura dei negozi e perdere questa battaglia. Può un’emergenza trasformarsi in una risorsa per la nostra città? Secondo me, sì». E citando l’esempio del sen. Paolo Desana, che cinquant’anni fa scrisse quella che divenne la legge sulla DOC, Buscaiolo ha auspicato che Casale diventi «un laboratorio di idee in grado di mettere in atto le risorse che, al nostro territorio, non mancano». Antonioli ha poi iniziato la carrellata di domande ai vari ospiti. Innanzitutto a Piero Martinotti, presidente della Camera di Commercio di Alessandria, sullo stato della crisi: «I punti di forza che ci tengono in vita - ha spiegato - sono la grande diversificazione delle aziende e l’export che, in provincia, rappresenta il 44% del Pil su una media nazionale del 24/25%. Il resto è il disastro: solo a gennaio, nella provincia di Alessandria, hanno chiuso 553 aziende. È un numero terrificante che è destinato a salire».
Quali sono, allora, le maggiori difficoltà che bloccano le imprese locali? «Le aziende soffrono - ha spiegato Severino Scagliotti, presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Casale - perché il credito latita moltissimo e anche quelle sane non riescono a smobilitarlo. Ci vuole un Governo forte che abbia il coraggio di togliere questi vincoli. Dove le aziende hanno intrapreso la strada dell’aggregazione hanno avuto solo dei vantaggi, altrimenti rischiano di scomparire». Ed è proprio sul tema dell’aggregazione e del lavoro di squadra che si incentra la sfida del presidente di Unicom Stefano Calvaruso: «Il progetto di mettere insieme le forze è una forte esigenza che noi sentiamo per riuscire a proiettarci verso un nuovo modo di fare commercio: non più improntato sul singolo individuo, ma sul lavoro di squadra anche per abbattere i costi». E dopo aver precisato che la crisi attuale deriva dal 2006, «quando si liberalizzarono le licenze commerciali», Calvaruso ha spiegato la sua idea di nuovo commercio: «Molti commercianti non sono informatizzati. E questo è necessario se volgiamo aprirci ai nuovi mercati perché con la rete il nuovo mercato è il mondo. Non possiamo più permetterci di stare dietro al bancone ed aspettare i clienti: siamo obbligati ad andarceli a cercare, i clienti». Quali proposte? «Innanzitutto un sito di e-commerce del Comune di Casale o addirittura provinciale. Perché soltanto con la sinergia tra commercianti e istituzioni possiamo fare qualcosa. Chiediamo solamente di poter lavorare con le istituzioni».
E per realizzare tale progetto, è emerso molto chiaramente nell’intervento di Marco Francia, esperto di comunicazione per Casiraghi&Greco di Milano, sia indispensabile la comunicazione: «Occorre comunicare in modo sufficiente farsi vedere. Non vogliamo piangerci addosso, ma investire nella comunicazione». Ecco, dunque, fondamentale il ruolo dell’Amministrazione civica: il sindaco di Casale, Giorgio Demezzi, ha illustrato gli interventi della Giunta a sostegno del commercio, responsabilmente votati all’unanimità dal Consiglio, e ha annunciato l’intenzione di «destinare una percentuale dell’Imu per il commercio e per finanziare gli interventi proposti da Calvaruso. Sentiamo anche noi il desiderio di fare squadra». Non si è parlato, però, solamente di commercio fine a sé stesso: perché, come ha ricordato Antonioli, una città deve essere anche in grado di «attrarre visitatori e cittadini per le vie».
E come Casale affronti tale problema l’ha illustrato l’assessore ai Lavori Pubblici Nicola Sirchia: «Il concetto dal punto di vista strutturale è migliorare la qualità dei centri urbani affinché aumentino le persone che vengono a Casale. Lunedì partiranno i lavori in piazza Mazzini. Vogliamo che le persone possano dire: “Andiamo a Casale perché ci sono tanti servizi: cultura, gastronomia e shopping”. Sullo sviluppo, invece, puntiamo sulla “smart city”, una città nella quale sia più facile vivere». Giuseppe Benedetto, direttore del settore Attività Produttive della Regione, citando l’esempio di Torino, ha posto il problema degli affitti: «È vero che i commercianti devono cambiare pelle, ma questo valga anche per le società e i proprietari di immobili: i costi degli affitti sono eccessivi e occorre che proprio loro se ne facciano una ragione».
È stata poi la volta dell’intervento di Angelo Miglietta, economista e docente universitario, il quale ha illustrato la propria proposta (stimolata, a suo tempo, proprio da “Il Monferrato”) di defiscalizzazione: «Casale ha una forte coscienza di territorio e di Monferrato. Proviamo a dire che chi viene qui ad impiantarsi non paga nulla. È una proposta semplice a costo zero... anzi, stupisce che il Governo non riesca ad avanzarla. Proviamo a incoraggiare la gente a venire qua prevedendo l’esenzione fiscale per le nuove imprese». Al termine delle relazioni, sono intervenuti con domande e brevi precisazioni alcuni dei commercianti presenti in sala (Ivana Fariselli su vendite straordinarie e saldi, Beppe Buscain sui fondi regionali, Costantino Mossano sulla comunicazione e Beppe Cossetta sulla defiscalizzazione) che hanno stimolato un’ulteriore chiosa di Miglietta polemico con l’Europa: «Riguardo la mia proposta - ha aggiunto l’economista - occorre intenderci bene con l’Europa perché anche l’Europa va affrontata diversamente: allo stato attuale è solamente una gabbia intossicante. Dobbiamo avere il coraggio di affrontare anche discorsi scomodi se essi sono centrali per il territorio e per le persone».
Chiusura di serata al “padre” dell’evento, Calvaruso: «Abbiamo toccato argomenti di altissimo livello che si ricongiungono con le esigenze di noi commercianti. Tutti insieme dobbiamo reagire per ripartire, come sempre, domani mattina alzando la nostra saracinesca».