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I suggerimenti del barman Gianluca Alessi

Nell'attesa dell'aperitivo estivo, arriva il "vaccino shakerato"

Inventato anche il drink l'antidoto

Il barista casalese Gianluca Alessi

Ah quanto ci mancano gli aperitivi. D’altronde siamo italiani e siamo maestri e creativi anche in questo. Chi non lo sapesse a Casale, vive e lavora un vero professionista del settore, Gianluca Alessi, barman, artista del cocktail alla Canottieri. Lo abbiamo incontrato, pensando all’estate, il tempo per sorseggiare un drink con la D maiuscola.

«La mia passione per il mondo del food & beverage è iniziata a Torino quando avevo 16 anni. Il mio primo lavoretto come aiuto cuoco è stato in un bar di fronte al vecchio Stadio Comunale e la cosa particolare è che finito il turno mi fermavo a osservare il lavoro del barista per tutto il pomeriggio. Qui posso dire che è nata la mia passione, diventata poi il mio lavoro. Negli anni ho cambiato diversi ambienti, dai locali per le colazioni, ai ristoranti, passando per le discoteche. Dopo la gavetta torinese, mi sono trasferito a Casale Monferrato all’età di 27 anni e sono riuscito ad aprire un bar tutto mio».

La vera svolta? «Posso dire che la mia vera carriera da professionista è iniziata nel 2008 quando a Bangkok vinsi il primo premio del grande concorso internazionale “Bar Festival Cocktail Competition” indetto da BarGiornale e al quale mi sono iscritto un po’ per gioco, un po’ spinto dalla mia famiglia e dai miei colleghi amici della Canottieri. Poi un lavoro di ricerca e affinamento, fatto di studio, ricerche, convegni, masterclass, corsi professionali e competizioni al fine di migliorare e diventare un vero barman professionista!». Da “professore”, lezioni in cattedra ai giovani baristi e poi titoli in innumerevoli concorsi, tra questi cinque partecipazioni alla Campari Barman Competition, poi la Bols World Competition e due Disaronno Cocktail Competition.

Poi è arrivato il Covid-19: «Il virus ha messo in ginocchio il mio settore, ma noi baristi non ci siamo buttati giù e in qualche modo ci siamo reinventati: video tutorial, dirette Instagram, consegne a domicilio di cocktail realizzati in sacchettini di plastica adatti al beverage, bicchieri di carta con il loro coperchio, scatolette con gli stuzzichini, video lezioni, insomma un nuovo modo di approcciarsi all’ “ape”». Nonostante questa nuova riorganizzazione alla quale ci stiamo forse un po’ abituando, l’Alessi-pensiero è quello che: «Tutti noi abbiamo voglia di normalità e di bicchieri di vetro serviti al banco con spiegazione dettagliata di ciò che stai per bere, tra una risata e una battuta».

Questo è una della parti del lavoro da barman che nessun computer e nessun robot può sostituire. Ma un “vaccino shakerato” lo hai studiato? «All’inizio della pandemia, marzo 2020, quando nessuno pensava cosa avremmo vissuto e soprattutto senza pensare al prolungarsi del lockdown, ho creato un cocktail chiamato “Anti-Covid-19” a base di rhum, Campari, assenzio e una cialda di zucchero caramellato». Con i clienti si scherzava e veniva definito “l’antidoto”. Speriamo che sia il drink dell’estate e che sia di buon auspicio.


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