Auguri al pittore Andrea Conti per i suoi novant'anni
Quando nel gennaio 1994 in una riunione della Commissione Artistica della società Generale di Mutuo Soccorso, col presidente Luciano Deandrea ed il consigliere Sandro Gavotto creammo il Premio sociale «La Palma d’Oro - Leonardo Bistolfi» (senza alcun riferimento all’omonimo premio Promenade des Anglais di Cannes!) volendo scegliere un artista emblematico nella folta schiera dei valenti pittori casalesi pensammo subito ad Andrea Conti per la ricchezza ed il gusto della sua produzione e la sua signorile figura quotidiana. Artista del sacro (con le bellezze degli affreschi in varie chiese del Basso Vercellese ed edicole un po’ ovunque in Monferrato) e del profano (con sognanti figure muliebri a profusione, in quadri, disegni, schizzi).
Ma ci avevano interessato di più - le sue grandi doti di ritrattista (e ricordavamo le sontuose figure dei Vescovi Cavalla e mons. Poletto - non era ancora Cardinale).
Originario di Caresana ma casalese da sempre, con un anno più di me io lo apprezzavo da tempo... da quando aveva sposato la Rosita, la più bella ragazza di Popolo. Noi ragazzetti e poi giovanotti che la vedevamo al Corno piroettare all’angolo del lungo vicolo in cui abitava, passando in bici rallentavamo per incantarci dei suoi capelli biondi come il grano ed i suoi occhi chiari penetranti...
Prima di conferirgli l’ambito Premio (che continua attualmente) andai a trovarlo nel suo vasto studio nel Palazzo che fu dei Mossi e poi dei Calvi e dei Lavagno, all’angolo fra via Mameli e via Benvenuto Sangiorgio. Il locale ha alte volte stuccate con sovrapporte della scuola del Guala. L’atélier traboccava - anche sul pavimento - di quadri di ogni dimensione e di ogni soggetto. C’era un’immagine femminile in piedi, ma era messa in orizzontale, per cui sorridemmo entrambi ricordando il celebre «Amanti» di Tranquillo Cremona, con le figure inizialmente dipinte in piedi e che per trascuratezza poste in orizzontale finirono sdraiate sul canapé.
Osservammo le documentazioni fotografiche dei molti Premi: Arte in Giro (1968), Crociera d’Arte (1969), TeleEuropa (1970), Arte e Moda (1972), nel 1977 l’Oscar del Successo, la Modella nell’Arte (partecipò a molte edizioni, ndr.), la Clessidra d’Oro...
Grandiosa la cerimonia del premio al Mutuo con interventi sentiti di M. Teresa Veduti, di mons. Felice Moscone (il quale citò Dostojevskij: «La bellezza salverà il mondo») di Davide Sandalo (allora vice-sindaco), di Mario Verda. Io al microfono avevo sottolineato come recentemente Andrea Conti, amante della musica, conosciuto a Vercelli come buon pianista, aveva ottenuto il Premio Nazionale di Pittura e Grafica intitolato a Fred Buscaglione.
Ma trhiller d’occasione era il prof. Gian Luigi Marianini, reduce dai trionfi in TV - in qualità di padrino (con il mantello crociato dei Templari) il quale si esibì in voli pindarici.
Sul retro di una cartolina aveva annotato: Angelo Morbelli è morto nel 1919 a 66 anni; Morandi moriva nel 1964, aveva 74 anni; Carrà nel 1966 aveva 85 anni; Casorati nel 1963 ne aveva 77; Rosai nel 1919 era 62enne; Mafai nel 1965 aveva 63 anni... «A quanto pare la pittura è usurante: la media è bassa. E si abbassa di più se constatiamo che le forbici delle Parche hanno reciso le vite degli sfortunati Modigliani a 36 anni, Pelizza a 39 e Segantini a 41.... Ma il nostro Andrea Conti dei Conti di Caresana (o forse Marchesi!) ha 73 anni ed ha vèrve della sua gioventù artistica. Lavorerà di certo per altri vent’anni con la sua pittura iridescente, per il nostro sommo piacere...».
Ero stato buon profeta perché il 6 marzo Andrea Conti compie 90 anni.
Lo festeggiamo con molto affetto insieme ai famigliari, anche noi della Redazione del giornale, che delle sue vicissitudini artistiche e dei suoi successi siamo stati buoni testimoni.
Idro Grignolio