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“Piano Amianto”: lunedì l’ufficialità

Lunedì prossimo, 8 aprile, dalle 9,30 alle 12,30 all’Auditorium San Filippo, in piazza Statuto verrà presentato il «Piano Nazionale Amianto. Linea di intervento per un’azione coordinata delle Amministrazioni Statali e Territoriali», elaborato dal Ministero della Salute, dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero del Lavoro. Piano di cui il Consiglio dei Ministri ha preso atto positivamente nella seduta del 21 marzo 2012, e che è poi successivamente stata trasmessa alla Conferenza Stato-Regioni per l’espressione di un parere. Il programma ha respiro biennale ed è finanziato dal Ministero della Salute con quattro unità operative per ambiente, epidemiologia, diagnosi e cura. Obiettivo - ha spiegato il direttore del dipartimento ambiente Loredana Musmeci agli organi di stampa nei giorni scorsi - avere un quadro reale del problema per poi effettuare interventi mirati. Le unità lavoreranno sul censimento dei siti inquinati, sul rischio di contrarre patologie, e sulla «analisi di biomarcatori predittivi di risposta alla chiemioterapia con tecniche di espressione genica e proteica ad alta risoluzione e caratterizzazione funzionale delle cellule staminali tumorali derivanti da mesoteliomi pleurici per l’identificazione di nuovi bersagli terapeutici». Il problema amianto è gravissimo: i dati epidemiologici ipotizzano un picco di casi fino al 2020-2025 con un migliaio di casi l’anno in Italia, solo tra gli uomini e solo per il mesotelioma; 220mila vittime in tutta Europa, sempre limitatamente al sesso maschile. Estremamente positivo il fatto che dopo anni in cui il problema amianto era stato totalmente dimenticato lo Stato attivi una iniziativa a 360 gradi per affrontare questa grave emergenza con l’obiettivo - per esempio - di mettere a fuoco un piano di bonifiche entro 3-5 anni, di eliminare l’amianto almeno dalle scuole entro cinque anni. Lo snodo: le risorse economiche Resta da affrontare con argomenti convincenti il problema delle risorse: pare che per iniziare si ipotizzi uno stanziamento di 50 milioni di euro, poco più di due milioni a Regione per bonifiche, sorveglianza sanitaria e ricerca scientifica! Cifra evidentemente insufficiente visto che si parla - per esempio - di circa 35mila siti inquinati già censiti, con milioni di tonnellate di eternit da smaltire. Lunedì se ne saprà di più. Fortemente critico sull’aspetto della ricerca il medico e ricercatore Luciano Mutti che sottolinea il fatto che la task-force messa in campo dal ministero non ha specifiche esperienze sulla ricerca relativa al mesotelioma e che gli sforzi rischiano di disperdersi su obiettivi sbagliati con spreco delle limitate risorse a disposizione. E invoca perciò un percorso trasparente con una attribuzione di fondi ai progetti effettivamente meritevoli e promettenti, come avviene in modo rigoroso in altri altri Paesi «con bandi pubblici e criteri oggettivi, quali le pubblicazioni e la competenza dimostrata nel campo specifico». Il programma di lunedì Lunedì dopo i saluti di rito interverranno Renato Balduzzi, ministro della Salute e vero motore - all’interno del Governo - dell’azione che riguarda le problematiche dell’amianto. Tra gli interventi previsti anche gli assessori regionali alla Sanità e all’Ambiente del Piemonte Ugo Cavallera e Roberto Ravello; Enrico Garaci, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvana Mossano, giornalista, funzionari del ministero della Sanità, dell’Ambiente, del Lavoro, e il magistrato torinese Raffaele Guariniello.

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Stefania Lingua

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