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Deposito Nazionale

«Trino non può ospitare i rifiuti nucleari di tutt'Italia»

L'intervento del gruppo consigliare "Trino Futura"

I rifiuti nucleari stoccati nei depositi temporanei alla "Fermi" di Trino

Si torna a parlare del Deposito Unico Nazionale delle Scorie Nucleari. Dal gruppo consigliare “Trino Futura” (Paolo Balocco, Alessandro Demichelis, Patrizia Ferrarotti, Alessandro Portinaro) riceviamo e pubblichiamo queste considerazioni.

«Speravamo sinceramente che la proposta lanciata (poi ritirata, poi rivista, poi riarticolata) dal Sindaco Daniele Pane di proporre Trino come sede del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi fosse definitivamente decaduta. Dopo i molti articoli e dichiarazioni dei mesi scorsi, c’è stato un periodo di silenzio sull’ipotesi Trino, anche in funzione delle chiare e nette prese di posizione di chi ha responsabilità dirette sul processo, compresi i Ministeri competenti, che hanno espressamente dichiarato come Trino non potesse nemmeno candidarsi tra le aree potenziali perché è esclusa a priori, in funzione del mancato rispetto di una serie di requisiti. Per avere un’idea dei motivi di esclusione, qualsiasi cittadino può “navigare” la mappa interattiva al sito https://www.depositonazionale.it/cnapi_webgis/default.html# e aggiungere man mano i criteri di non idoneità e vedrà l’intero territorio comunale cancellarsi progressivamente.

Ma nonostante ciò, proprio pochi giorni fa sulla rete televisiva franco tedesca Arte, è comparso un servizio in cui il Sindaco esplicita la proposta di scegliere Trino come sede unica del Deposito nazionale e addirittura rilancia accompagnando il giornalista e il cameraman vicino all’area di Leri, mostrandola come possibile soluzione. Sappiamo perfettamente che il percorso di individuazione del sito unico nazionale è complicatissimo e le reazioni negative si sommano, ma ciò non toglie che non ha alcun senso proporre una localizzazione non adatta e, pertanto, potenzialmente pericolosa per la popolazione e l’ambiente. Anzi, siamo convinti che, di fronte alle difficoltà dell’iter di scelta, continuare a dire che Trino è disponibile diventa un alibi perfetto per chi non vuole confrontarsi con la realtà. L’Italia ha bisogno e deve dotarsi di questa infrastruttura necessaria e chi ne trarrà i maggiori vantaggi sono proprio quei territori che continuano ad ospitare, come Saluggia e Trino, depositi provvisori in luoghi non ottimali, per usare un eufemismo. Speriamo che questa intervista sia una sorta di ultimo colpo di coda di una proposta da ritenersi definitivamente superata, perché semplicemente incompatibile con i criteri di sicurezza della gestione del nucleare. Non propriamente una cosa da poco».


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