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Coronavirus

Come funziona l’esame del tampone “drive-in”?

Annunciato dal sindaco Riboldi ieri, si tratta di un progetto allestito in questi giorni dall’Unità di Crisi dell’Asl. I prelievi si effettueranno al PalaFiere, ma solo a chi verrà contattato

Partirà giovedì 9 aprile, a Casale Monferrato, nella galleria di Cinelandia, l’attività drive-in clinics, ovvero i prelievo dei campioni (tamponi) rinofaringei presso i presidi territoriali, direttamente attraverso i finestrini aperti delle auto, su cui permane il paziente. Come già avvenuto in Alessandria, nella galleria del PalaFiere di Casale, verrà installato un gazebo, presso il quale il personale infermieristico, dotato di tutti i Dispositivi di Protezione Individuale, effettuerà circa 50/60 tamponi al giorno su prenotazione. Non si tratta di un servizio libero e aperto a tutta la popolazione, ma riservato alle persone inserite nel database (con impegnativa medica o segnalate dalle Rsa), le quali verranno chiamate e invitate a presentarsi in gironi ed orari prestabiliti. Ad intervalli di circa 10 minuti, gli infermieri effettueranno il tampone rinofaringeo, che verrà successivamente spezzato e depositato nel terreno culturale, per essere inviato all’Unità di Crisi di Alessandria, dove verrà processato. Secondo la Commissione Europea, queste strutture permettono di ridurre il rischio di infezione al personale sanitario o ad altri pazienti.

 

Ma chi potrà venir inserito nel database, ovvero quali le categorie e i criteri di priorità? 

In linea di massima, anche per quanto attengono i tamponi effettuati all’interno delle strutture ospedaliere, l’OMS raccomanda precedenza a: pazienti ospedalizzati con infezione acuta respiratoria grave; tutti i casi di infezione respiratoria acuta ospedalizzati o ricoverati anche nelle Rsa e nelle altre strutture a lunga degenza; operatori sanitari a maggior rischio, compreso il personale dei servizi di soccorso ed emergenza, il personale ausiliario e i tecnici verificatori; operatori dei servizi pubblici essenziali sintomatici; operatori anche asintomatici delle Rsa e altre strutture residenziali per anziani; persone a rischio di sviluppare una forma severa della malattia e fragili, come persone anziane con comorbidità, quali malattie polmonari e cerebrovascolari, tumorali, insufficienza cardiaca, patologie renali, epatiche, ipertensive, diabete e immunosoppressione con segni di malattia acuta respiratoria, ivi comprese le persone vulnerabili, quali quelle che risiedono in residenze per anziani; i primi individui sintomatici all’interno di comunità chiuse. 

 

Alla luce di tali disposizioni, sul territorio, ovvero al di fuori degli ospedali, sono due canali di prelievo dei campioni: direttamente presso le Rsa (attività partita nei giorni scorsi) e presso i drive in clinics. Nei drive in clinics, evidentemente, confluiranno gli operatori delle Rsa e delle strutture residenziali per anziani, oltre alle persone fragili o con patologie. “In tal modo” specifica Roberto Stura Direttore del Distretto ASL Alessandria-Valenza “le strutture necessitassero di verificare la guarigione di propri operatori socio sanitari attualmente in malattia per i quali è necessario ripetere i tamponi, potranno telefonare o scrivere direttamente agli indirizzi email a loro riservati (emesturini@aslal.it sbidone@aslal.it), inserendo l’elenco degli operatori”.

 

 

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