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Tunisini a Occimiano: prima l'annuncio poi le smentite

Una tendopoli per immigrati tunisini entro la prima decade di aprile all’ex polveriera di Occimiano. È la notizia trapelata giovedì, verso mezzogiorno (diffusa da un comunicato dell’Unione Sindacale di Base) che ha suscitato numerose preoccupazioni. Una notizia subito smentita sia dalla Prefettura che dal Comune di Occimiano: «Ad oggi - ci ha detto il sindaco Ernesto Berra verso le 14 - non ho alcuna comunicazione ufficiale. In molti, sentendo la notizia, mi hanno chiesto ma al momento non so nulla. Qualcuno avrà pensato all’ex polveriera essendo un bene demaniale, ma non ha le caratteristiche idonee per allestire una simile struttura: prima di tutto c’è il rischio esondabilità del Grana, poi è in mezzo a veri e propri acquitrini e risaie, per non parlare delle zanzare... comunque non sta al Comune decidere ma al Ministero dell’Interno e alla Prefetture. Però voglio sottolineare prima che si arrivi a questa soluzione che Occimiano ha già dato». Secondo Paolo Ponta, capo di Gabinetto della Prefettura «in Provincia di Alessandria anche a una seconda verifica mirata all’allestimento di tendopoli, non sono risultati siti idonei. I piazzali di cui occorrerebbe la disponibilità situati nelle aree demaniale non hanno, infatti, il sottofondo richiesto per questo tipo di insediamento perché sono acquitrinosi o c’è presenza di amianto o sono invasi dai roveti. La Provincia di Alessandria è invece in grado di collaborare e lo sta facendo intensamente fornendo attrezzature e supporti ad altre regioni dove già sono state allestite tendopoli attraverso il centro di pronto intervento di Novi, punto di riferimento a livello nazionale». Sulla questione abbiamo sentito anche Renata Zecchino sindaco di Giarole ai cui confini si trova l’ex polveriera: «Non ha senso allestire la tendopoli in quel luogo visto lo stato in cui si trova. Comunque se fosse scelto la paura maggiore sarebbe quella di rimanere soli a fronteggiare l’emergenza. Mi spiego meglio: io non sono contraria aprioristicamente all’accoglienza ma è difficile tranquillizzare i cittadini quando non hai le risorse necessarie per questo tipo di situazioni. Piccole realtà come le nostre si trovano talvolta inermi e impotenti a risolvere i problemi». E mentre sembrava svanire l’ipotesi di Occimiano, il sito internet del TGCOM alle ore 14:36 rilanciava la notizia con la comunicazione del Ministro della Difesa Ignazio La Russa sui sette siti individuati per gestire l’emergenza immigrati sbarcati a Lampedusa: «Si tratta di località che si trovano nelle regioni del Nord. Potrebbero essere il Piemonte e la Lombardia le prime due Regioni del nord ad ospitare una tendopoli. Il primo centro di accoglienza, secondo quanto si apprende da fonti qualificate, dovrebbe essere allestito in provincia di Alessandria, nel Comune di Occimiano. I lavori non sono ancora iniziati ma sarebbero in corso riunioni e sopralluoghi per valutare la fattibilità del progetto. L’altra ipotesi su cui si starebbe lavorando, sottolineano sempre le stesse fonti, è un’area tra Castano Primo e Lonate Pozzolo». Ma un’ora dopo ancora una smentita arrivata dal presidente della Provincia di Alessandria, Paolo Filippi: «Da fonti autorevoli si esclude Occimiano in quanto, dopo i sopralluoghi, la zona risulta non idonea con acquitrini e in presenza di materiale di amianto». Ma la paura che arrivino i tunisini all’ex polveriera non passa, tanto che in redazione ci ha chiamato il sindaco di Alfiano Natta, Gabriella Paletti che ha rivolto un appello ai propri colleghi: «È ora di dire basta e sono pronta di fare la marcia su Roma coinvolgendo i cinquanta sindaci del Monferrato Casalese. Siamo stanchi di non essere rappresentati e di subire le decisioni degli altri. Andiamo direttamente a Roma e difendiamo il nostro territorio». plb

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