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  • 18 maggio 2018
  • Casale Monferrato

Le rappresentanze sindacali in piazza

Vigili del Fuoco sotto organico: oltre alla protesta degli effettivi scendono in campo anche i discontinui

A rischio i servizi per la cittadinanza

Periodo di agitazione per il Corpo dei Vigili del Fuoco. Dopo lo stato di agitazione proclamato nei giorni scorsi dalla rappresentanza sindacale dell’USB (Unione Sindacale di Base) culminata con lo sciopero di mercoledì della scorsa settimana e con il presidio e il flash mob di protesta davanti al palazzo della Prefettura di Alessandria organizzato dal UBS (Unione Sindacale di Base), oggi, venerdì, è il sindacato unitario Cgil, Cisl e Uil e il Confasal a fare sentire la propria protesta durante un incontro che si terrà alle 14 a palazzo Ghilini ad Alessandria. Nella sala consigliare avranno un incontro con i presidente della Provincia Gianfranco Baldi, con il vice Federico Riboldi, con i parlamentari neo eletti della Provincia, nonchè con i sindaci delle città interessate, tra cui anche il primo cittadino di Casale Titti Palazzetti. 
Il grave problema che attanaglia il Corpo è quello della carenza cronica di personale. Su tutta la provincia di Alessandria si registra un sotto organico di 50 unità, fatto questo che avrà come conseguenza nei prossimi mesi - soprattutto nel periodo delle ferie estive - a chiudere a turno i vari distaccamenti dislocati nella provincia di Alessandria, Casale Monferrato compreso, con una pericolosa riduzione del servizio verso i cittadini.  
Accanto ai vigili del fuoco effettivi in questi giorni fanno sentire la propria voce anche i pompieri dell’Associazione Nazionale Discontinui. Quando si parla di vigili del fuoco discontinui si intende quei pompieri che non sono in servizio effettivo permanente ma che prestano attività “a chiamata”. Si tratta praticamente di quelle figure che vanno a sostituire i colleghi effettivi nei periodi di ferie o in situazioni particolari di crisi per cui è necessaria la presenza di un organico al completo. In una nota inviata alle autorità competenti, il presidente nazionale Carlo Mazzarella sottolinea quelli che sono i problemi legati alla categoria vittima ancora una volta dei tagli economici del Governo.
 
L’Associazione Nazionale Discontinui dei Vigili del Fuoco intende ribadire a gran voce l’importanza di avviare immediatamente la procedura di stabilizzazione del personale precario dei Vigili del Fuoco, così come recita la legge 205 del 27 dicembre 2017. Il  1° maggio festa dei lavoratori, illustri personaggi della politica e dei sindacati li abbiamo sentiti pronunciare sermoni sottolineando l’importanza di stabilizzare i precari nella pubblica amministrazione. A seguito degli ennesimi proclami alla lotta del precariato, questa associazione ha chiesto nuovamente incontri con i leader’s dei sindacati confederali Camusso, Furlan e Barbagallo, per fare chiarezza sulla questione, è impensabile che qualche sigla spinga ancora per un concorso bandito nel 2008 con 814 posti messi a concorso e che ha visto assumere oltre 4000 idonei, ma non vincitori, ribadendo che anche in passato le graduatorie non sono state portate ad esaurimento. Questa nota non vuole innescare una guerra tra poveri, ma riteniamo assurdo continuare a sottrarre i fondi destinati ai richiami per i precari VVF per assumere gente che con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco non ha niente a che fare , gente che non è mai salita su un APS (Auto Pompa Serbatoio) e non conosce in alcun modo ne le attrezzature ne le tecniche del soccorso tecnico urgente, vogliamo ribadire che sino a 5 anni fa i fondi destinati ai Precari dei Vigili del Fuoco ammontavano a circa 200 milioni di euro infatti gli stessi lavoravano per 160 giorni l’anno sostituendo e integrando i colleghi permanenti che a causa della carenza cronica di personale, questa compagine precaria o discontinua ha garantito la formazione degli equipaggi di soccorso. Oggi i fondi destinati ai Vigili Discontinui ammontano a circa 20 milioni, come ribadito nell’ultima finanziaria, e come Associazione Nazionale Discontinui, maggioritaria come rappresentatività di categoria, non permetterà in alcun modo che venga perpetrata l’ennesima angheria al personale precario in favore di altre compagini che non fanno parte della famiglia dei VVF. Con diverse note inviate alla nostra amministrazione, abbiamo evidenziato l’importanza per cui i richiami debbano partire celermente, da un lato, vista la carenza di personale, i colleghi permanenti con umiltà e spirito di abnegazione supportano spesso doppi turni di lavoro, e ancora non è arrivata l’estate ma soprattutto non dimenticando che il C.N.V.V.F. ha ereditato anche le emergenze che una volta erano di competenza del Corpo Forestale, dall’altro la lato abbiamo una compagine che non lavora oramai da tempo, a causa dell’impiego dei fondi per assunzioni fuori categoria, inoltre gli stessi richiami possono dare l’opportunità ad alcuni discontinui di rientrare con i requisiti nella procedura straordinaria varata in legge di bilancio che per adesso prevede solo 500 assunzioni circa per i prossimi 5 anni. Come Associazione abbiamo richiesto già l’innalzamento dei posti messi a disposizione, e visto che sono stati utilizzati i fondi per i discontinui per altre assunzioni, di dare a questa compagine precaria anche una parte del turn over, e di negare altri anticipi alla graduatoria vigente visto che da Gennaio 2019 , anche i vincitori ed idonei del concorso a 250 posti avranno una graduatoria vigente e per legge determinerà la chiusura del concorso a 814 posti. Nella procedura di stabilizzazione o di assunzioni in deroga, vi sono precari che hanno un’età compresa tra i 20 anni e i 56 , come Associazione abbiamo suggerito di applicare l’assunzione rifacendosi agli step di requisiti contenuti nella legge 205 del 2017, ovvero il 33% agli under 40 , il 33% al personale under 46 e il 33 % agli over 45, rammentando a chi continua a denigrare questa parte della categoria piu’ anziana, che codesto personale dovrà superare le stesse prove che i piu’ giovani aspiranti del concorso a 250 posti hanno superato, con la sola differenza che questo personale dimostrerà la propria idoneità con qualche anno in piu’ , ma di fatto in possesso di molta esperienza acquisita sul campo al fianco dei colleghi permanenti. Questo sistema suggerito determinerà il calo dell’età media del personale del corpo nazionale VVF , determinato che gli over sono in numero esiguo rispetto ai tanti giovani che parteciperanno alla procedura. Se a questo si aggiungeranno alcune iniziative rivelate da qualche sindacato, dove il personale over 46 con i giusti titoli, potrebbe essere impiegato in ruoli non operativi, l’età media scenderebbe ancora. Creare il ruolo di non operativo darebbe giovamento anche alla pianta organica, infatti in ogni comando vi sono colleghi permanenti che a causa di alcune patologie , vengono impiegati in ruoli non operativi, ma di fatto restano inseriti nella pianta organica delle strutture, pur non potendo svolgere le mansioni di soccorso tecnico urgente. Questo è il momento di realizzare quanto promosso e promesso dalla “vecchia” e dalla “nuova” politica, 
Ci chiediamo come mai a nessuno interessa la costante carenza di personale e quel poco che c’è viene sfruttato al massimo delle sue possibilità? Anche senza una risposta a questa domanda la reazione naturale è stabilizzare immediatamente tutto il personale precario del Corpo Nazionale. 

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