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  • 07 gennaio 2024
  • Casale Monferrato

Intervista

"Intramontabile design" di quella... latta rossa

L'autrice è la giornalista Camilla Sernagiotto

Camilla Sernagiotto. Giornalista e autrice di “Senza scadenza”

Si intitola “Senza scadenza. L’intramontabile packaging made in Italy” (Ultra, 2023) ed è il libro della giornalista Camilla Sernagiotto che riunisce le confezioni di prodotti italiani rimaste invariate. Dal barattolo della colla Coccoina al vaso bianco e blu di Amarena Fabbri fino alla tazzina marrone della Coppa del Nonno e al tubetto di Crystal Ball, oltre 60 aziende che rappresentano l’eccellenza del made in Italy hanno aperto i propri archivi per questo libro, che racconta e analizza le confezioni più memorabili prodotte dall’industria italiana. Camilla Sernagiotto, lavora per Sky Tg24 e «Corriere della Sera» e collabora con «Vanity Fair», «Wired», «GQ», «Grazia» e «Vice», ha compiuto un viaggio in miti senza tempo e tra queste confezioni, troviamo anche una latta rossa, made in Casale Monferrato, avete capito di cosa si tratta?

Dietro alle confezioni di prodotti e miti senza tempo ha trovato anche storie di uomini e donne...«La cosa più interessante è stata proprio raccogliere le tante testimonianze di chi questi prodotti (con le loro confezioni) li ha inventati, venduti, fabbricati, resi immortali. Sono emersi racconti tragici e strappalacrime di famiglie italiane che hanno sacrificato tutto nel nome di una scatola o di un barattolo, storie molto dolorose avvenute durante la prima e seconda guerra mondiale ma anche moltissimi aneddoti divertentissimi.

Dentro a un barattolo di amarene Fabbri o a una scatola di latta di krumiri Rossi c’è un’odissea di sentimenti, dalla gioia al dolore, oltre a passare dal successo alla crisi, per poi risollevarsi sempre. Perché tutti questi pack sono esempi di resilienza: trattandosi di prodotti ancora in commercio e sempre con la medesima confezione, sono simboli di resistenza, di italiani che non si sono lasciati sopraffare dalle difficoltà. Perché dietro a ogni grande fortuna e leggenda ci sono sempre tantissimi ostacoli che sono stati superati con indicibile fatica. Ciascuno di questi pack è un vaso di pandora di sofferenze e cadute, anche se molti ne vedono solo la superficie esterna che sembra liscia come il vetro, la ceramica, la latta…», ci dice l’autrice. Quale prodotto che racconta nel libro, viene associato a un suo ricordo, magari da bambina, visto che siamo ancora in coda alle feste di Natale.

«Quasi tutte le confezioni di cui parla il mio libro sono per me madeleine proustiane, dato che ho ereditato da mia nonna Bianca, la mamma di mio papà, una passione viscerale per scatole, barattoli, bottiglie. Il libro è dedicato proprio a lei, che purtroppo non c’è più ma che sono convinta che riviva tra le pagine di “Senza scadenza” perché molte parti parlano proprio di lei, oltre che delle tante nonne e nonni degli attuali proprietari delle oltre 60 aziende italiane che mi hanno accolto a braccia aperte per farmi entrare nei loro archivi e narrarmi le gesta degli avi.

Tra i prodotti per me più familiari (nel vero senso del termine), ci sono però la colla Coccoina e le pastiglie Leone. La Coccoina è prodotta a Voghera, mia città natale, dall’azienda Balma & Capoduri e queste due famiglie, i Balma e i Capoduri, da decenni caratterizzano la storia della mia città, oltre a essere per me cari amici. Invece il fondatore delle pastiglie Leone, Luigi Leone, sposò la sorella della matrigna di mio nonno… Una cosa un po’ alla Beautiful, come scrivo nel libro, ma mio nonno paterno (che era il marito della nonna Bianca), mio padre e anche noi siamo cresciuti con il mito di Leone, oltre che con bauli e bauli pieni di ghiottonerie variopinte firmate Leone». Parliamo di quella latta rossa. Che cosa l’ha affascinata del mondo Krumiri Rossi, già loro un oggetto di design vista la forma particolare: quel profumo inconfondibile, reso unico anche dal confezionamento.

«Ho una vera fissazione per quel simbolo italiano. Ne possiedo tantissime, di ogni dimensione e forma (non solo l’iconica rettangolare ma anche quella cilindrica). Oltre a essere un oggetto totemico del Made in Italy, credo che riesca davvero a conservare dentro la latta ciò che il profumo di quei biscotti riescono a scatenare nella memoria di ognuno di noi. Se per Marcel Proust era la madeleine a fargli fare un salto carpiato a ritroso nella memoria, per noi è il krumiro Rossi a farci riavvolgere il nastro dell’infanzia. Nel 1998 l’allora presidente degli Stati Uniti Bill Clinton ricevette in dono una selezione dei migliori prodotti del Piemonte, ma uno in particolare catturò il suo palato, come scrisse entusiasta in una lettera in cui ringraziò per il pensiero, e soprattutto per “the wonderful Krumiri”». Dite la verità, non vi viene voglia di tornare bambini?


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