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Sanità
Cuore: una rete ospedale-territorio per pazienti cronici e post Covid
Si conclude il congresso dei cardiologi ospedalieri di Piemonte e Valle d’Aosta
«Follow up cardiologico e soprattutto necessità di una rete per la continuità delle cure fra ospedale e territorio: sono i principali interventi necessari nell’organizzazione delle cure per i pazienti cronici secondo i cardiologi ospedalieri di ANMCO».
Lo comunica l'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri di cui è presidente Federico Nardi, direttore sanitario dell'Asl Al: «In Piemonte il diabete colpisce gran parte della popolazione con una prevalenza del 5,3%; le dislipidemie, cioè le alterazioni patologiche dei lipidi nel sangue, l’8,8%; lo scompenso cardiaco l’1,8%: si tratta di patologie, o sindromi nel caso dello scompenso, importanti e con possibili gravi compromissioni del funzionamento del cuore e in generale dell’apparato cardiocircolatorio».
La pandemia «rischia di aggravare questa situazione: recenti studi dimostrano che circa il 50 per cento dei pazienti ricoverati per una forma grave di Covid-19 e che mostravano livelli elevati di troponina hanno poi riportato danni al cuore, come miocarditi, cioè infiammazione del muscolo cardiaco, infarto, ischemia o combinazioni di tutti e tre i fattori insieme. Condizioni cliniche che, se non precocemente individuate e quindi non curate, rischiano di incrementare la popolazione dei pazienti cronici».
«Questi pazienti, considerati fragili anche in ottica del vaccino anticovid - afferma Nardi, presidente ANMCO, Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, del Piemonte e della Valle d’Aosta e presidente del Congresso regionale - devono restare centrali nell’attenzione del servizio sanitario nazionale che deve guardare oltre l’emergenza pandemica. La cardiologia deve ripartire facendo tesoro di ciò che abbiamo imparato durante l’emergenza: i pazienti cronici necessitano di un follow up cardiologico attento, nel caso in cui abbiano avuto il Coronavirus, e in generale, per monitorare e prevenire per tempo eventuali complicanze delle loro condizioni cliniche. Così facendo si potrà davvero ottenere un impatto positivo sulla salute della popolazione e anche sull’organizzazione del servizio sanitario, riducendo i casi di riacutizzazione delle patologie».
Il congresso si è svolto in prima giornata martedì 11 maggio. La seconda giornata è in programma, oggi, martedì 18 maggio.
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