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  • 24 marzo 2021
  • Casale Monferrato

Emergenza

Cna: «Acconciatori chiusi? Così si genera abusivismo»

L’ultimo decreto del 2 marzo ha disposto il blocco delle attività anche per i centri estetici

Lucia Loreto e le sue collaboratrici

Cna Benessere e Sanità reputa incomprensibili le disposizioni contenute nel Dpcm del 2 marzo, relativamente alle zone rosse, che hanno confermato la chiusura dei centri estetici e addirittura revocato l’autorizzazione all’apertura dei saloni di acconciatura, concessa invece dai decreti precedenti, e chiede segnali immediati di attenzione al Governo. 

«L’estensione delle zone rosse a gran parte del territorio nazionale – si legge in una nota diffusa da Cna - ha provocato negli imprenditori profondo malessere e la sensazione che il governo si disinteressi del tutto alla loro condizione. Il settore, a tutela di clienti e dipendenti, si è dotato di tutte le garanzie necessarie a riaprire saloni di acconciatura e centri estetici nella massima sicurezza, rispettoso delle più rigorose norme e procedure igienico-sanitarie. Non è un caso che saloni di acconciatura e centri estetici, in questi mesi, non abbiano rappresentato fonte di contagio». 

Ciononostante è stata disposta la chiusura che, come effetto collaterale, riferiscono da Cna, sta provocando il dilagare dell’abusivismo, con la rischiosa conseguenza che, proprio a causa degli abusivi che operano indisturbati, magari anche senza rispettare alcun tipo di protocollo o misura di sicurezza, il virus possa diffondersi largamente e con rapidità. Nel frattempo le imprese regolari stanno facendo i conti con una drammatica situazione finanziaria: da un recente studio sui fatturati infatti, condotto dal Centro studi Cna, emerge che nel 2020 il 94% delle imprese di acconciatura ed estetica ha registrato una perdita media di fatturato pari al 25% rispetto al 2019. Di queste imprese solo una su cinque potrebbe ricevere i nuovi contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Sostegni se fosse mantenuta l’attuale soglia del 33% di perdita del fatturato. 

«Noi acconciatori e gli estetisti siamo tra quelli che operano con la maggior sicurezza con protocolli veramente rigidi, imporre la chiusura delle attività rappresenta una condanna a morte per l’intero settore – ha dichiarato Lucia Loreto titolare di Abbiccy Fusion Parrucchieri e socia di Barb’oro a Valenza – Nel mio salone abbiamo diminuito le postazioni di lavoro, installato i divisori di plexiglas e ci atteniamo, rigorosamente, alle regole anti Covid; tutto questo ovviamente comporta meno incassi e maggiori spese».


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