Marco Botta (Pdl) chiede alla Regione interventi per l'agricoltura in crisi
“La Regione sta perdendo un’occasione importante per intervenire in favore del settore, ignorando possibili iniziative per alleviare le sofferenze delle imprese agricole ed evitare l’aggravarsi della crisi”. A sostenerlo è il consigliere regionale casalese Marco Botta, che sul tema ha presentato un’interrogazione a carattere urgente.
“La crisi del comparto agricolo - sottolinea – pone a rischio l’80% delle imprese regionali. Già nella Legge Finanziaria regionale il Governo-Bresso ha fatto mancare all’agricoltura gli interventi per alleviare gli oneri contributivi mettendo in serio pericolo la sopravvivenza delle imprese. Non ci sono poi iniziative permanenti per sostenere il sistema assicurativo tra le aziende agricole e far fronte ai danni da calamità atmosferiche”.
“Bisogna individuare al più presto azioni per permettere alle imprese di sostenere gli aumenti dei costi di produzione che arrivano a toccare il 60% per i concimi e si attestano intorno al 10% per i mangimi - sottolinea Botta - Senza parlare dei danni causati dal caro gasolio negli ultimi mesi. Al contempo i prezzi dei prodotti agroalimentari si riducono (-6,8% con punte del -35%, ad esempio, per il settore suinicolo) comprimendo i già risicati margini di guadagno”.
L’occasione per rimediare all’ aggravarsi della crisi economica internazionale che coinvolge anche l’agricoltura, per Botta potrebbero essere anche “proposte anticrisi per le imprese agricole provenienti direttamente dalla Regione e rivolte al Governo nazionale, come chiedere l’incremento della dotazione di risorse a valere sul Fondo di Solidarietà Nazionale, necessario per dare piena attuazione ai meccanismi di gestione del rischio relativo alle calamità naturali e per potenziare il ruolo delle polizze assicurative. Si tratta di evitare la crisi di numerose aziende, incapaci di sostenere gli oneri del rischio derivante da eventi meteorologici, ma anche danni economici per lo Stato, che dovrebbe provvedere con fondi pubblici al posto delle compagnie di assicurazione”.
Tra le proposte possibili, Botta chiede poi di “intervenire per una riduzione degli oneri contributivi attraverso una proroga, per il triennio 2009-2011, delle agevolazioni in materia di previdenza concesse alle imprese nelle zone montane e svantaggiate”.
Altro punto cardine delle proposte contenute nell’interrogazione, e “la riduzione dei costi e degli oneri connessi con la gestione delle imprese agricole, riguardanti l’estensione del credito d’imposta a tutte le imprese agricole, il sostegno ai consorzi di tutela, l’incentivazione della produzione di biomasse, il ricambio generazionale e lo sviluppo delle imprese giovanili, il ripristino dell’IVA al 10 per cento sull’acquisto di animali vivi”.
Infine il consigliere Botta sollecita la Regione ad attivarsi per “valutare l’opportunità dell’integrazione salariale ordinaria nel settore dell'agricoltura, ovvero della cassa integrazione guadagni in agricoltura, che potrebbe trovare applicazione nei confronti delle imprese agricole, cioè delle aziende che esercitano attività dirette alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, all'allevamento del bestiame ed attività connesse, nonchè delle società cooperative agricole di lavoro”.
“Proprio per fronteggiare l’attuale momento di crisi - conclude Botta – è importante sostenere le aziende quando non sia possibile lo svolgimento dell'attività lavorativa, garantendo al lavoratore un reddito sostitutivo della retribuzione. La cassa integrazione è rivolta agli operai, agli impiegati e ai quadri, che siano lavoratori dipendenti a tempo indeterminato di aziende agricole, che svolgono annualmente oltre 180 giornate lavorative presso la stessa azienda”.