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  • 28 giugno 2023
  • Villanova Monferrato

A Villanova

Rinascita del quartetto Tamborini con la musica dei compositori locali

Ensemble di archi fondato da Bruno Raiteri nel 1996

Dopo diversi anni di inattività, sabato sera, nella chiesa di Villanova, è “rinato” il Quartetto Tamborini, ensemble di archi fondato da Bruno Raiteri nel 1996 per la riscoperta di compositori piemontesi (soprattutto monferrini e vercellesi) e ricomposto, nell’attuale formazione, con in tre membri storici Raiteri e Antonio Sacco ai violini e Fabrizio Montagner alla viola con la new entry Massimo Barrera al violoncello.

Nel concerto di sabato, organizzato dalla Società Culturale Villaviva con il patrocinio del Comune di Villanova e della parrocchia, il Tamborini ha presentato un programma eclettico e variegato, nel quale si sono mescolati generi e stili radicalmente diversi, con il minimo comun denominatore dell’origine locale degli autori proposti.

Ad aprire la serata sono stati due ballabili tradizionali, una contraddanza e una monferrina, presentati quale identificativo biglietto da visita del quartetto. Quattro contraddanze sono state anche quelle di Michele Novaro (compositore noto per essere l’autore dell’Inno di Mameli) confluite nel successivo brano.

Decisamente da menzionare è lo spessore compositivo di “Mesti ricordi”, un breve brano del casalese Luigi Hugues dalla fattura eccelsa nella cui costruzione melodica e armonica, così intima e diafana, si staglia la grandissima levatura del suo artefice. Stesse caratteristiche di abilità compositiva sono emerse nei titoli del trinese Dino Sincero (il poetico Preludio per organo trascritto per quartetto) e del balzolese Geremia Piazzano (la serafica “Invocazione alla pace”). Di Giovanni Quirici, Raiteri ha trascritto per quartetto l’ottocentesca “Marcia campestra per dopo la Messa” per organo, anch’essa nel programma di sabato, in quanto ritmicamente non è che una monferrina: l’esecuzione agli archi, rispetto a quella originaria sull’organo, ha permesso di assaporare maggiormente la vocazione danzante del brano.

In programma anche alcune pagine ballabili: innanzitutto il gran valzer “Vertigini” di Giuseppe Capitani, nativo di Livorno Ferraris e soprannominato “lo Strauss di Torino”, il tango “Farfallina” di Pier Luigi Menighetti di Pontestura e “Detective Rag” (o “Polka del poliziotto”) dell’alessandrino Ermenegildo Carosio.

Un concerto molto apprezzato dal pubblico presente per la sua duplice finalità: far conoscere musiche patrimonio locale dall’ascolto leggero e piacevole mai disgiunto dall’eleganza salottiera incarnata dall’ottima esecuzione del Quartetto Tamborini.


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Doriano Costanzo

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