Ricatto all'amico professionista: arrestata ex impiegata comunale
di b.c.
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, recita un vecchio proverbio. E un professionista casalese avrebbe fatto bene a non fidarsi assolutamente della donna con la quale aveva allacciato un rapporto di stretta amicizia. Un legame che è costato al professionista - si parla di un medico sulla sessantina - una bella somma di denaro: oltre 400mila euro per non rivelare certe confidenze.
La vicenda, dai contorni non ancora del tutto chiari, è venuta alla luce nei giorni scorsi. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la donna - Laura Martinengo, 54 anni, ex dipendente comunale di Crescentino - e il professionista si erano conosciuti in città, nello studio di lui. Talvolta può accadere che con un cliente si possa instaurare, nel tempo, un rapporto di amicizia, al di là dei contatti di lavoro. E così deve essere stato, visto che col passare del tempo la relazione tra i due sarebbe diventata particolarmente confidenziale, al punto che l’uomo avrebbe rivelato all’amica anche alcuni particolari attinenti ad “atteggiamenti non del tutto corretti” relativi alla propria professione.
Un eccesso di fiducia che ha cominciato a creargli un sacco di problemi. La Martinengo infatti avrebbe iniziato ad approfittare della situazione, chiedendo denaro al casalese per non rendere di pubblico dominio le confidenze da lui ricevute. Richieste che sarebbero proseguite in un arco temporale di alcuni anni, fino a quando il professionista, stanco di vedersi spillare denaro, qualche mese fa si è deciso a sporgere denuncia contro la donna.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Casale, sono state affidate ai Carabinieri del nucleo operativo i quali dopo i dovuti accertamenti hanno fatto scattare le manette ai polsi della donna per l’accusa di estorsione aggravata.
Laura Martinengo è stata prelevata un giorno della scorsa settimana nella sua abitazione di Crescentino, in via Ugo Foscolo. Con lei sono state arrestate altre due persone, sempre di Crescentino, un uomo e una donna del quale non si conosce l’identità, considerate suoi complici, che comunque avrebbero avuto un ruolo marginale nella vicenda.
Il gip del Tribunale di Casale, Patrizia Baici, ha convalidato l’arresto disponendo la custodia cautelare in carcere per la Martinengo, per evitare il pericolo di inquinamento delle prove. In carcere, almeno per il momento, rimane anche l’altra donna, sua presunta complice, mentre l’uomo è stato rimesso in libertà con l’obbligo di presentarsi quotidianamente all’autorità di polizia giudiziaria.
Nell’interrogatorio davanti al giudice Laura Martinengo si sarebbe avvalsa della facoltà di non rispondere.