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Al Castello di Casale

Inaugurata la terza edizione del Festival della Virtù Civica

Venerdì 6 dicembre consegna del Premio Minazzi

Ha inaugurato ieri pomeriggio, al Castello di Casale Monferrato, la terza edizione del Festival della Virtù Civica, che fino a venerdì 6 dicembre propone in città numerosi appuntamenti per confrontarsi su etica, legalità, ambiente e giustizia.

Su questi temi si confronteranno in settimana numerosi ospiti, ed in particolare gli otto finalisti del Premio “Luisa Minazzi - Ambientalista dell’anno”, promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia insieme al Comitato organizzatore che riunisce numerose associazioni del Casalese.

I finalisti dell'edizione 2019 del Premio, la cui cerimonia di consegna chiuderà il Festival venerdì alle 16.30, sono Margherita Eufemi, docente presso il Dipartimento di Scienze Biochimiche della Sapienza di Roma, che ha studiato con il suo gruppo di ricerca i rischi di neoplasie nella valle del Sacco, in Ciociaria, collegati al Lindano, un insetticida da anni bandito; Spazio C.a.s.a., che a Frontignano di Ussita, zona terremotata nel cuore del Parco dei Monti Sibillini, ha dato vita ad una residenza creativa che punta a ricostruire le radici identitarie; Agitu Ideo Gudeta, che dalla natia Etiopia, dove ha affrontato una battaglia contro il land grabbing rischiando l'arresto, è giunta in Trentino e ha fondato una azienda agricola dove alleva, nonostante le difficoltà, splendide capre Mochena altrimenti destinate all'estinzione; Gerlando Iorio, che come incaricato del Ministro dell’Interno sta operando per contrastare i roghi dei rifiuti in Campania; Stefano Liberti, giornalista d'inchiesta e documentarista che con i suoi lavori lotta per risvegliare la consapevolezza dei cittadini; Franco Lorenzoni, pedagogista ed insegnante che con la Casa laboratorio di Cenci, da lui fondata, ha creato un modello educativo centrato sul dialogo fra le generazioni; i soci della Cartiera Pirinoli di Roccavione, nel Cuneese, che da lavoratori licenziati a seguito di un fallimento, si sono riuniti in una cooperativa orientandola verso l’economia circolare; Paola Francesca Rivaro, “la signora dei ghiacci”, che combatte in difesa del clima grazie anche alla ricerca compiuta in otto diverse spedizioni in Antartide, nel Mare di Ross.

Ad accogliere il pubblico, che ha affollato oltre ogni attesa il Castello del Monferrato, Gabriella Bionda, in rappresentanza dell'Associazione Amici di Luisa, a cui si deve l'organizzazione di questa terza edizione del Festival, ed il suo direttore artistico Marco Fratoddi. Accanto a loro il sindaco della città di Casale Monferrato Federico Riboldi e il presidente dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino (nel seguito, Parco del Po) Franco Bove, storici partner dell'iniziativa.

Il sindaco, in particolare, ha voluto sottolineare l'importanza del festival nel novero delle manifestazioni cittadine. E proprio dal Comune di Casale, nei giorni scorsi, è giunta la notizia che il Premio Luisa Minazzi è una iniziativa ufficialmente inserita nel “Programma nazionale delle iniziative per la settimana Unesco di educazione alla sostenibilità del Comitato nazionale per l’educazione alla sostenibilità - Agenda 2030  della Commissione Nazionale italiana per l’Unesco -".

Alla presentazione inaugurale ha fatto seguito “Missione Pianeta - Vincere la sfida del clima, dall’Antartide alla Scandinavia”, incontro organizzato in collaborazione con Books&Blues e Circolo Subacqueo Casale Monferrato. Protagonisti, l'oceanografa Paola Rivaro (finalista del Premio Luisa Minazzi - Ambientalista dell’anno 2019) ed il giornalista e scrittore Bruno Arpaia, che hanno offerto ai presenti numerosi spunti di riflessione sollecitati dalle domande del moderatore Beppe Gamba, presidente di AzzeroCo2 srl, azienda che opera nel campo della riduzione e compensazione delle emissioni di gas climalteranti, e responsabile del GdL Enti Locali del Kyoto Club (Italia). Al grande musicista e bluesman Paolo Bonfanti il compito di accompagnare in musica queste riflessioni a “bordo mare”.

«Oggi, primo dicembre, è il 60 esimo anniversario della firma del Trattato Antartico, l'accordo internazionale nato per preservare il continente bianco da qualsiasi sfruttamento”, ha ricordato Paola Rivaro, che insegna Oceanografia chimica all'Università di Genova, ha già partecipato ad otto spedizioni e il 2 gennaio partirà per la nona. Il messaggio lanciato al Festival della virtù civica è figlio dell'esperienza diretta accumulata in questi anni: “un cambiamento infinitesimale di temperatura può avere ripercussioni notevoli non solo in Antartide, ma anche alle nostre latitudini grazie alla circolazione oceanica mondiale, che unisce tutti gli oceani”. Da Rivaro l'invito a non rincorrere le inesattezze scritte dai leoni da tastiera: “occorre sempre informarsi su fonti scientifiche e certe”.

Come fanno ad esempio i ragazzi di FridaysForFuture, alcuni dei quali presenti in sala ieri, che hanno lanciato all'intera comunità casalese l'invito ad aderire al movimento, “che è giovane, ma non solo per giovani”.

Bruno Arpaia, prendendo spunto dal suo libro “Qualcosa, là fuori”, edito per Guanda, ha portato l'attenzione sull'importanza della narrazione per sensibilizzare sulle tematiche scientifiche ed ambientali: “il cambiamento climatico è un tema difficile, che tendiamo a rimuovere e a non considerare per la portata reale che ha. La narrazione, essendo una caratteristica di noi umani, invece ci fa vivere quella situazione. Raccontare una cosa complicata come il cambiamento climatico attraverso la narrazione, non solo letteraria ma anche cinematografica o teatrale, è il modo per far sì che questo argomento diventi centrale, che non soltanto sappiamo che esista ma che anche lo facciamo presente a noi stessi”.


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