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Al castello di Carla Bruni

Il gossip (o il tormentone...) dell'anno sono le nozze tra Carla Brunii, affascinante topmodel e cantautrice torinese e il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy,. Una «telenovela» senza fine. A inizio settimana i giornali hanno rivelato nel parlare del contratto di matrimonio che Carla Bruni è molto più ricca del marito ed è (tra l'altro) proprietaria -con la madre e la sorella- di un castello tra il Monferrato Casalese (alla cui storia è stato molto legato) e il Torinese. E la foto del castello è apparsa a tutta pagina sui principali quotidiani francesi e nei notiziari Tv. Si tratta del castello di Castagneto Po lungo la collinare Casale-Torino, dopo Monteu da Po. Ne avevamo fatto oggetto di un «Viaggio d'autore» nell'agosto del 2006, approfittando anche di una mostra sul «Vento» che aveva come sottofondo le musiche del compositore Giulio Castagnoli, casalese d'adozione. Una storia antica, Castagneto confinava con la strada romana che collegava Torino a Valenza, Casale e Pavia. Fu infeudato nel 1164 dall'imperatore Federico Barbarossa alla dinastia aleramica; per volontà di papa Onorio III, nel 1223 passava al vescovo di Ivrea, ma pochi anni dopo i marchesi del Monferrato, riottennero l'investitura di Castagneto, insieme a Casalborgone, Chivasso e Verolengo, in seguito confermata da alcuni diplomi imperiali. Nel 1397 Castagneto e la sua rocca vennero dati alle fiamme dal condottiero Facino Cane. Poi ritornò nell'ambito del Marchesato: secondo la «Descrizione di terre e castelli del Monferrato», di Evandro Baronino Castagneto aveva nel 1604 101 «fuochi» (famiglie) e 544 "bocche" (abitanti). Saltiamo al 1740, all'edificazione dell'attuale quadrato edificio da parte dell'arch. Nicolis de Robilant, poi al 1835 quando lavori ordinati dai nobili Trabucco ed eseguiti dall'architetto del re, Ernesto Melano, conferirono alla nobile residenza l'attuale carattere di elegante dimora di villeggiatura. Poi il castello fu venduto al banchiere torinese Vincenzo Ceriana, il cui figlio Arturo lo abbellì con affreschi eseguiti dal celebre pittore Francesco Gonin e dal casalese Costantino Sereno (autore di molti dipinti, tra cui i findi mosaici dell'abside,i del Duomo di Casale). Da oltre mezzo secolo la dimora è di proprietà della famiglia Bruni Tedeschi. Spicca la figura di Alberto Bruni Tedeschi (padre di Carla) a capo di un impero industriale mondiale, collezionista di opere d arte, musicista, sovrintendente del Teatro Regio di Torino, gli illustri ospiti che nel suo tempo la frequentarono il suo castello lo definirono «Piccola Versailles musicale d'Europa» (un premonitore richiamo alla grandeur francese...). Alla sua morte (nel 1996 a Parigi dove si era rifugiato per tema dei sequestri, era nato nel 1915 a Moncalieri) il castello passo alla moglie e ai tre figli. Con la scomparsa di un figlio un anno e mezzo fa sono rimaste due figlie Valeria, attrice e appunto Carla, modella e cantautrice e oggi fist lady francese. Carla Bruni ha recentemente dichiarato a proposito di Castagneto: «Mi vengono in mente le estati di parecchi anni fa, quando si trascorrevano lunghi periodi di vacanza a Castagneto. Ricordo in particolare la festa di compleanno di mio fratello che cadeva a settembre. Arrivavano tanti bambini, i camerieri passavano con vassoi carichi di agnolotti, mi pare ancora di sentirne il profumo». Il castello quando lo visitammo era impreziosito, oltre che dalla mostra, da quadri e arredi d'epoca (uno sguardo alla biblioteca ci fece orgogliosamente scoprire i due grandi volumi «Annali del Monferrato» di Aldo di Ricaldone). Di rilievo il giardino, sia all'entrata con il gioco delle siepi di bosso, che nei gradoni verso la valletta interna. Citazione anche per il terrazzo panoramico sul Po e Chivasso. FOTO. Carla Bruni esce da Castagneto. La facciata della villa-castello, una terrazza e parte del giardino dei Bruni. Nella sezione "Viaggi d'autore 2008" riproponiamo il "viaggio" a Castagneto

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Giorgio Mesturini

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