Mesotelioma: c'è già un'altra vittima, un imprenditore di 70 anni
Una strage senza confini. Il mesotelioma ha colpito ancora e questa volta la vittima è un imprenditore ora in pensione che in passato aveva lavorato all’Eternit di Casale. Alberto Sartor, 70 anni compiuti nel giugno scorso, si è spento martedì all’ospedale Santo Spirito dov’era ricoverato da qualche tempo.
Nato a Morano nel 1938, diplomato geometra nel 1956 all’Istituto Tecnico «Leardi», dopo varie esperienze come libero professionista, dal 1961 al 1970 aveva lavorato all’Eternit come coordinatore del settore «case prefabbricate».
Nel 1971 si era messo in proprio fondando la «C.S.C. srl, Costruzione Serbatoi Collaudati», tuttora in attività a Terruggia, azienda metalmeccanica specializzata nella realizzazione in serie di serbatoi per aria compressa e gpl.
«Grazie alla sua passione, dedizione e determinazione imprenditoriale, sempre impreziosite da un sorriso bonario e accomodante, è stato alla guida della CSC in qualità di amministratore unico e presidente fino all’agosto 1997, quando l’azienda era arrivata a fatturare circa 8 miliardi di lire e a dare occupazione a 35 dipendenti», ricorda con commozione il nipote Massimo Sartor.
Era stato anche amministratore unico della «SEA Torino Srl» operante nel settore dei serbatoi a pressione, riportandone lo stabilimento di Trofarello (rilevato dal fallimento e giacente in grave stato di degrado) a livelli ottimali di efficienza e fatturato.
Alberto Sartor aveva ricoperto anche incarichi nelle associazioni di categoria ed era stato componente del Comitato Piccola Industria dell’Unione Industriale di Alessandria. Era socio del Lions Marchesi di Monferrato.
«Era un imprenditore serio e appassionato, come sempre più difficilmente se ne trovano, una persona di grande umanità e responsabilità», sottolinea il nipote.
La diagnosi della terribile malattia una quindicina di mesi fa. Quindi la speranza della terapia e il calvario inesorabile del declino fino alla morte.
«Consapevole di quanto lo attendeva, quando leggeva sul giornale dei morti di mesotelioma diceva: presto ci sarò anch’io tra loro. È stato assistito fino alla fine in modo encomiabile dai volontari di Vitas», aggiunge Massimo Sartor.
I funerali di Alberto Sartor sono stati celebrati ieri, giovedì, alle 10,30, nella chiesa parrocchiale del Ronzone, quartiere dove viveva con la famiglia, in via Celoria.
Lascia la moglie Luciana e la figlia Simona. Dopo la cerimonia religiosa la salma dell’imprenditore monferrino è stata tumulata nella tomba di famiglia nel cimitero di Rosasco, in provincia di Pavia.