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Quaranta artisti in quarantena

La mia cucina vegana per sostenere Rodi durante il lockdown

Mara Martinotti ristoratrice monferrina

Dai tempi dei Romani la cucina è considerata un arte, quindi il n. 38 dei nostri “Quaranta artisti in quarantena” doveva essere uno chef. Ma quale? come tutti i Monferrini anche io ne conosco una dozzina nei paraggi e scrivere di uno avrebbe fatto torto agli altri 11. La soluzione? chiedere alla pagina Facebook più seguita da tutti i Casalesi chi era il miglior chef monferrino all'estero. E' così che abbiamo scoperto Mara Martinotti, un ristorante di Rodi e una bella storia.

“Vivo a Rodi da 12 anni – racconta Mara - sono arrivata qui nel 2008, mi sono innamorata subito dell'isola e ho cominciato a viverci gestendo un B&B, poi nel 2016 ho aperto il ristorante to Marouli”. E qui c'è una storia nella storia: “Significa lattuga in greco, ma ha la stessa desinenza del mio nome, come fosse “piccola Mara” quindi per tutti qui sono Marouli”. L'insegna è anche coerente con la cucina: to Marouli è stato il primo ristorante vegano – vegetariano di Rodi, “niente carne, pesce e derivati animali se non formaggi e uova esclusivamente locali” spiega Mara, che mi ricorda anche come per fare un buon ristorante non basti il genius loci: “Ho cominciato presto a lavorare nei locali di Casale. A 16 anni ero alla Taverna Paradiso, poi li ho girati tutti come cameriera, barista, cuoca. Ho imparato molto dal Nene (al secolo Emanuele Selvatici, storico gestore di locali casalesi ndr): una scuola di tanti anni, dove ho recuperato informazioni che poi ho fatto mie”. Dopo tanto duro lavoro è giusto immaginarsela all'ingresso del to Marouli, pieno di sole e colori mediterranei della Rodi vecchia a godersi le eccellenti recensioni da tutto il mondo. Ci viene già voglia di andarla a trovare, ma sarà stato così idilliaco anche qualche mese fa?

“Rodi è un'isola e anche il Covid ha impattato in modo diverso sulla vita degli abitanti rispetto al continente. Però il primo ministro greco non ha sbagliato un colpo: abbiamo avuto una chiusura rigida fin da carnevale e questo ha fatto sì che la Grecia sia stata tra le nazioni meno traumatizzate dal virus. Il lockdown è stato molto ben organizzato: avevamo messaggi automatici numerati da 1 a 6 a seconda del tipo di richieste per uscire, li mandavamo e arrivava l'autorizazione”. Una situazione che ha creato una piccola colonia di Casalesi. “I miei genitori sono arrivati da Casale il 24 febbraio, dovevano ripartire a giugno, ma sono rimasti perchè abbiamo ritenuto fosse più sicuro”. Ma non siamo in un film di Salvatores e anche su un'isola greca del Mediterraneo può non andare proprio tutto bene. “Il Covid è arrivato a Rodi proprio quando l'isola avrebbe dovuto riaprire ai turisti dopo l'inverno e ci ha tagliato le gambe. Qui sono lavoratori stagionali sono il 90% degli abitanti e la maggior parte non è riuscita a tornare a lavorare”. Il governo ha dato una mano: la disoccupazione invernale è stata prorogata di 3 mesi, sono arrivati due tranches di aiuti e finanziamenti all'1% di interesse, persino gli affitti sono ridotti al 60%”.

Anche le attività di Mara ne hanno risentito, ma forse a guadagnarci sono stati i Rodioti. “B&B e ristoranti erano chiusi, ma avevo un altro progetto da portare avanti: con Moran, un amico israeliano abbiamo creato “ONO by Marouli”: il secondo ristorante vegano - vegetariano a Rodi: un mix di cultura israeliana, stile italiano in un contesto greco che abbiamo aperto in quarantena, ma dato non sono capace di stare ferma dopo abbiamo cominciato fare delivery con il Marouli. Qui questa formula si usa per burger, panini, pite quindi la prima settimana è andata così così. Io però odio buttare le cose, allora ci è venuto in mente di preparare un tavolo fuori dal ristorante con piccoli box delle porzioni avanzate. Chiunque ne avesse avuto bisogno poteva prenderli gratuitamente in completo anonimato. La prima sera ne sono andate una ventina in tre ore, poi ho aperto facebook e trovato migliaia di visualizzazioni. Un mese dopo preparavamo 200 porzioni al giorno e si è creata una situazione di comunità incredibile con fornitori che non potendo vendere la verdura che raccoglievano, me la portavano gratis. Per un mese e mezzo abbiamo sfamato chi aveva bisogno con un dieta vegetariana ma robusta: fagioli polpette di lenticchie, pasta, pomodori, lattuga, patate. Il 26 di maggio quando abbiamo riaperto abbiamo interrotto il progetto, ma siamo comunque in contatto con il sindaco per riproporre la cosa in una location più adeguata per l'inverno”.

Ecco, ve l'avevo detto che era una bella storia? Aggiungo anche che in tutta Rodi ci sono solo 9 casi di Covid19, che ci sono voli da Milano a 78 Euro e che questa sera Mara fa le linguine al pesto di avocado con crocchette indiane di patate dolci. Buon viaggio.

Mara Martinotti è nata a Casale dove ha frequentato il Liceo sociopedagico Balbo/Lanza. Ha completato la formazione internazionale alla Easton Area High School in Pennsylvania. Dopo aver lavorato nei locali casalesi in diverse mansioni nel 2009, insieme ad un altro casalese, apre a Rodi il B&B Hotel Attiki a cui si aggiunge nel 2016 il ristorante vegano-vegetariano to Marouli e nel 2020 il bistrot ONO by Marouli. Nel 2018 ha pubblicato ''To Marouli Recipes and More' (in italiano 'to Marouli - Ricette e molto altro' ed della Goccia)


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