È morto a 92 anni l'avvocato Francesco Cappa, storico esponente del Foro casalese - Funerali in Duomo
di l.a.
Vasto cordoglio in città alla notizia della scomparsa dell'avvocato Francesco Cappa, tra i più noti esponenti del Foro casalese, continuatore dello studio Cappa, oggi a palazzo Alencon, in via Alessandria, studio fondato dal nonno avvocato Mario (molta della sua attività Francesco la svolse anche a Milano).
Era nato a Casale il 9 agosto 1921, aveva 92 anni.
La morte è avvenuta martedì a Conzano, nella tenuta di famiglia di San Rocco, all'inizio del paese.
Lascia i figli Carlo, medico chirurgo a Milano, Stefano, avvocato nello studio paterno, Raffaele esperto del settore enologico e del made in Italy ed Edoardo, ingegnere a Milano.
Figura di spicco come avvocato ma non solo, Cappa è stato tra l'altro, per il suo passato partigiano, presidente della locale sezione dell'Anpi, poi fondatore e presidente dell'Asilo Cova (un ente a cui teneva molto, nell'ambito del suo spirito di servizio alla città), presidente del Lions Casale (e aveva, tra l'altro, realizzato il gemellaggio con Quimper, in Bretagna).
Negli Anni Sessanta era stato anche presidente dell'Aero Club Palli, una passione per il volo (in aria si sentiva più libero) ereditata dallo zio Francesco (medaglia d'oro della prima guerra mondiale) e trasmessa al figlio Edoardo.
Con Francesco Cappa ("Ceccolino" per gli amici) scompare un grande avvocato (tra i suoi clienti la famiglia Agnelli, lo Scia di Persia, l'Aga Khan, immobiliaristi famosi) un gentiluomo di poche ma schiette parole e un sincero amante di Casale e del Monferrato.
Si è visto di quanta stima e simpatia l'avv. Cappa era circondato dalla larga partecipazione mercoledì al Rosario in S. Ilario (recitato dal parroco don Claudio Cipriani) e giovedì pomeriggio ai funerali in Duomo (concelebrati dal vicario mons. Antonio Gennaro, dal rettore di Crea mons. Francesco Mancinelli, dal parroco del Duomo don Eugenio Portalupi e da don Cipriani). In entrambe le occasioni è stata ricordata la lettera di mons. Luciano Pacomio, vescovo di Mondovì rivolta alla famiglia: "...l'esperienza e la testimonianza professionale e la sua relazionalità schietta e immediata ha lasciato un grande dono pieno di valori e ricco di speranza...".
Dall'altare il commosso ricordo da parte dei figli e dei nipoti (che all'ingresso distribuivano fiori ai presenti) e del presidente del Lions Giancarlo Campanella.