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L'intervento
“Stop 5G” a Casale Monferrato: nasce il Comitato
«Noi abbiamo il diritto, come cittadini, di essere informati su aspetti così rilevanti per la salute»
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A Casale Monferrato si è costituito il Comitato STOP 5G. Membri fondatori sono Bruna Casati, Odile Nazard, Assunta Prato e Mirella Ruo. Da tempo ciascuna si era mobilitata per alzare l’attenzione sulla problematica molto sentita non solo sul nostro territorio ma anche a livello nazionale. E diversi sono stati i contributi che il nostro giornale ha pubblicato.
Il Comitato è tornato ad affrontare la questione: «Su "Il ‘Monferrato" del 5 giugno scorso sono pubblicate dichiarazioni molto rassicuranti dell’ARPA a proposito dei rischi per la salute relativi all’installazione del 5G. Tali dichiarazioninon ci paiono assolutamente convincenti. Si afferma infatti che ‘Ad oggi (…) i livelli effettivamente rilevati sono molto più bassi di quelli massimi calcolati in fase preventiva (…) i pochi utenti ad oggi presenti attivano pochissimi fasci e in assenza di terminali il campo elettromagnetico irradiato è prossimo a 0. Se il terminale che aggancia il fascio si trova a pochi metri da una persona questa riceve una radiazione trascurabile, perché il fascio è estremamente direttivo’».
La prima obiezione è che, se ad oggi i livelli rilevati sono bassi, che cosa accadrà quando ci saranno milioni di utenti collegati al 5G? «Altre obiezioni nascono dal confronto con quanto sostenuto e documentato nel webinar organizzato da ISDE, Associazione Medici per l’Ambiente, il 5 giugno (https://www.youtube.com/watch?v=QM4poiFmE7U&feature=youtu.be&fbclid=IwAR17Cen6nXxS31iqPuq76ReI1YrCf_XbwRiNGSx_L_pmbey4CmerUX5Cops&app=desktop)».
«Il fisico Fausto Bersani spiega in modo chiaro e semplice in cosa consiste la tecnologia 5G e, utilizzando esclusivamente dati ufficiali, smonta le diverse controverità ampiamente diffuse per ingannare i cittadini non esperti (durata: 30 minuti ca.). In particolare dimostra che:
- le antenne saranno molto più numerose e molto più vicine agli utenti, quindi l’esposizione sarà maggiore.
- Il 5G non sostituirà gli standard 2G, 3G e 4G, sopprimendo l’esposizione dovuta ad essi, ma si aggiungerà alle tecnologie precedenti
- le antenne beam-forming che seguono il device, cioè lo smartphone dell’utente, non emettono come un raggio laser, bensì come un fascio che quindi coinvolge i pedoni nelle vicinanze del dispositivo ricevente (anche se non hanno uno smartphone). Diverse simulazioni compiute da autorevoli università, hanno calcolato che i pedoni potranno subire un’esposizione compresa tra i 40 e gli 80 V/m. Il fondo ambientale aumenterà notevolmente,rendendo quindi indispensabile l’innalzamneto dei limiti di legge attuali.
(la multinazionale svedese Eriksson nel dicembre 2017 evidenziava l’impossibilità di sviluppare il sistema 5G senza cambiare i limiti di legge italiani: https://www.itu.int/en/ITU-T/Workshops-and-Seminars/20171205/Documents/S3_Christer_Tornevik.pdf).
Il piano di rilancio dell’Italia di Vittorio Colao, ex-ad di Vodafone e attualmente consigliere d’amministrazione di Verizon, il colosso mondiale del 5G, reputa indispensabile per il 5G l’innalzamento dei limiti e chiede addirittura di andare oltre la volontà dei cittadini e di rendere obbligatorio il 5G anche nei 535 comuni che lo hanno ufficialmente rifiutato».
«Un’altra idea falsa è che le onde millimetriche del 5G sono meno pericolose perché penetrano solo gli strati più superficiali della pelle, mentre 3G e 4G sono in grado di attraversare il corpo. APPLEelettrosmog e l’Associazione Italiana Elettrosensibili spiegano in una sintesi chiara e concisa (http://www.applelettrosmog.it/file/news/Sintesi_5G.pdf) che:
- Il 5G usa anche le bande di frequenze di 3,6 MHz e di 700 MHz, quest’ultimo scelto proprio per le sue capacità di penetrazione.
- L’alta variabilità e complessità del segnale, e il forte andamento impulsivo del segnale sono dei fattori estremamente importanti nell’induzione di effetti biologici avversi. Possono condurre a scenari imprevedibili e difficilmente monitorabili».
Di Ciaula, medico ISDE, «nell’intervento nel webinar del 5 giugno, successivo a quello del Prof. Bersani, spiega come le onde millimetriche provocano disturbi sistemici, alterano l’espressione genica, inducono proliferazione cellulare e sintesi delle proteine correlate a stress ossidativo e a processi infiammatori e metabolici.
Chi vuole, può approfondire l’aspetto degli impatti sulla salute, anche attraverso l’intervento del medico ISDE Patrizia Gentilini in un altro webinar del 22 maggio (https://www.facebook.com/stop5gverona/videos/549118339123414/).
In sintesi, la maggioranza della comunità scientifica coinvolta nella ricerca degli effetti sulla salute dei campi elettromagnetici artificiali (CEM) rileva effetti biologici sull’uomo, anche ben al di sotto degli attuali limiti di legge: centinaia di studi scientifici peer reviewedevidenziano che le onde elettromagnetiche già esistenti provocano rischio di tumori, danni al DNA, disturbi neurologici, alterazioni cardiache e del sistema riproduttivo, cambiamenti ormonali, elettrosensibilità, deficit di apprendimento e memoria, disturbi del comportamento, favorendo l’antibioresistenza,lo stress ossidativo, i processi infiammatori e l’alterazione del sistema immunitario».
Ciò nonostante, «l’Istituto Superiore di Sanità ha recentemente ribadito la non pericolosità del 5G per la salute, e nega ogni rischio collegato alle OEM già esistenti nel rapporto ufficiale ISTISAN19/11 “Radiazioni a RF e tumori: sintesi delle evidenze scientifiche” (firmato da 3 autori legati all’ICNIRP, l’associazione privata di industriali delle telecomunicazioni che detta ai paesi europei i limiti di legge).
Nella trasmissione “Porta a Porta” del 16/01/2020 il dottor Polichetti, dell’ISS, ha affermato che durante un download uno smartphone non emette radiazioni. Quest’affermazione è clamorosamente smentita in questo video, realizzato dal laboratorio Cemlab certificato per le misure di OEM (https://www.cemlab.it/blog/index.php?una-doccia-di-radiazioni-elettromagnetiche)».
Lo Stato e i sui organi, come esplicitato in una sentenza del TAR Lazio del 15/01/2019, hanno invece il dovere di fornire alla popolazione “l’informazione dei rischi per la salute connessi ad un uso improprio [...]degli apparecchi di telefonia mobile”. Il rappresentante dell’ISS avrebbe dovuto quindi spiegare che le emissioni degli smartphone sono molto più forti quando questo è connesso a Internet, sia in upload, in download e perfino in standby. Questo dovere d’informazione sull’uso corretto delle nuove tecnologie, cruciale in particolare per la salute e lo sviluppo dei bambini, è stato compiuto da diverse associazioni. A questi link, si possono trovare i loro consigli elaborati da diverse associazioni: http://www.applelettrosmog.it/file/news/Volantino_7_consigli_precauzionali.pdf e http://www.applelettrosmog.it/file/news/CONFINATI_A_CASA_DOVE_LAVORIAMO_E_STUDIAMO.pdf
«Noi abbiamo il diritto, come cittadini, di essere informati su aspetti così rilevanti per la salute e non diventare cavie di una sperimentazione obbligatoria pericolosa, nel nome di progetti e interessi privati. Per tutti questi motivi si è costituito a Casale Monferrato il Comitato STOP 5G».
Chi vuole avere maggiori informazioni sulle attività del Comitato può contattare il numero di telefono 0142 540447 oppure scrivere una mail a odilenazart@libero.it. Da oggi, venerdì 19 giugno, si raccolgono adesioni, alla Libreria Labirinto di Casale.
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