Commercio e ristorazione con segno negativo:
giù l’abbigliamento, ok il “tempo libero”
Il commercio e la ristorazione in provincia di Alessandria soffrono l’immobilismo dell’economia: -2,4% la variazione media del fatturato (a valori correnti, IVA esclusa) delle imprese del comparto rispetto allo scorso anno. Giù prodotti casa e ICT (-9,7%) e abbigliamento (-8,9%), bene cultura e tempo libero (+6,1%) e discreta la ristorazione (+1,2%).
Questi i risultati dell’indagine sul commercio e sulla ristorazione che, iniziata nel 2012, si affianca all’indagine congiunturale sull’industria manifatturiera, allo scopo di delineare un esauriente quadro economico provinciale e regionale. Entrambe le indagini sono condotte da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici Studi delle Camere di Commercio piemontesi.
La rilevazione è stata condotta nei mesi di aprile e maggio 2013 con riferimento ai dati del periodo gennaio-marzo 2013, e ha coinvolto 136 imprese della provincia di Alessandria dei settori del commercio al dettaglio in sede fissa e della ristorazione, per un volume d’affari complessivo pari a quasi 400 milioni di euro (395.811.314).
«Il comparto soffre la stasi dei consumi interni - ha detto il presidente della Camera di Commercio, Piero Martinotti - Siamo lievemente sotto la media regionale, che registra -1,9%, ma la negatività o una positività inferiore all’1% accomunano tutte le province piemontesi. È necessario che riparta l’economia reale, che è composta principalmente da produzione e consumo. Mi auguro che il governo nazionale inizi veramente a intraprendere azioni atte a costruire un contesto vero di sviluppo di nuove imprese, alla ripresa di quelle esistenti e alla costruzione di nuovi veri posti di lavoro. Soltanto dopo il recupero della fiducia dei cittadini gli imprenditori riprenderanno le iniziative che le Camere di Commercio potranno con più efficacia supportare». Scomponendo il comparto del commercio e della ristorazione emerge subito la flessione del fatturato degli esercizi di vicinato (-5,9), maggiore rispetto al calo registrato dalle medie e grandi strutture di vendita (-1,8). La ristorazione tiene, con un +1,2%. Il dettaglio del fatturato degli esercizi di vicinato evidenzia un pesante calo dei prodotti della casa e ICT (-9,7%), dell’abbigliamento (-8,9%) e dell’alimentare (-7,5%). Bene cultura e tempo libero (+6,1%) e altri prodotti (+2,5%).