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Luca Ferrero, talentuoso batterista di quattro anni e "figlio d'arte". Studia alla CVM di Vercelli con Claudio Saveriano

Luca Ferrero è sicuramente uno dei più giovani batteristi in attività. È infatti un bellissimo bambino di appena quattro anni, compiuti l’11 settembre 2011. Vive a Casale con la mamma Monica Ciccarone, impiegata alla Vetreria Valenzana e il papà Marco, dipendente della Framec Trade del gruppo Mondial e tutti i giorni va all’asilo. Se non è troppo banale, per descrivere il suo rapporto con la musica e il ritmo, utilizzare un famoso slogan pubblicitario, Luca li ha “scritti nel dna”. Già, perché lui è un figlio d’arte: il papà Marco, trentottenne, suona lo stesso strumento fin da quando era poco più che adolescente «dopo avere conosciuto dei ragazzi che cercavano un batterista per un complesso». E la propensione per il sound Luca l’ha manifestata fin dai primi mesi della sua vita. «Anche un po’ per merito mio – inizia a raccontare la mamma – perché durante la gravidanza accompagnavo mio marito nelle serate di prova o ai concerti e il bambino ha probabilmente assimilato la musica già nella mia pancia, attraverso la pelle». Quando il figlio era nato da appena due settimane, Marco l’ha appoggiato addormentato nella cavità di uno dei tamburi della sua batteria e gli ha scattato una fotografia. Immagine profetica che adesso è appesa come prova alla parete del salotto. Ma come è arrivato Luca ad amare così tanto la percussione di pelli e piatti? «Mia moglie lo portava nella sala prove di Popolo, dove ancora adesso ci troviamo a suonare con gli altri componenti del gruppo – continua il papà - Quando arrivavano, io interrompevo l’esecuzione, prendevo Luca in braccio e lui incominciava a tirare botte e calci al tamburo. Poi un giorno ha preso in mano le bacchette. È accaduto così, piano piano, segnava il ritmo anche a casa, su ogni oggetto, pentole e mobili, per gioco. Per lui tale resta ancora la musica: un bellissimo gioco». Però i nonni paterni, orgogliosi, hanno creduto opportuno di incanalare nella giusta direzione gli interessi del nipote e per il secondo compleanno gli hanno regalato una vera batteria, su misura per lui, tutta gialla, che occupa un bello spazio nella sua cameretta. Papà gliel’ha «quasi» completamente insonorizzata e a lei Luca dedica ogni giorno parecchie attenzioni conservandone un pò anche per l’altra sua passione, la visione dei cartoni animati sui dinosauri. Ma dispone di un analogo strumento a casa dei nonni materni in compagnia dei quali trascorre parte della giornata mentre i genitori sono al lavoro. Luca si è fatto conoscere dal pubblico l’anno scorso quando, a fine giugno, per volontà del suo insegnante, il maestro Claudio Saveriano del CVM (Centro Vercelli Musica), ha partecipato nel capoluogo alla manifestazione all’aperto “Jazz Refound”. Invitando a suonare uno dei batteristi più giovani al mondo, il musicista ha voluto «diffondere un’ottima immagine di continuità e di speranza». E Luca ha mandato in visibilio gli spettatori. Accompagnato da un bassista, su una batteria “da grande” dalla quale a mala pena sporgeva il suo delizioso faccino, ha eseguito il brano rock Burn dei Deep Purple, lo stesso con cui aveva aperto il saggio a scuola e che ha ripetuto a ottobre al “Vercelli Memorial Folk” svoltosi al Teatro Civico. E poi il bambino ha avuto la grande soddisfazione di assistere a Verona al concerto dal vivo della band rock inglese e non solo incontrarne il batterista Ian Paice, ma anche sedersi alla sua batteria. Da un anno e mezzo, una volta alla settimana, Luca e il suo papà vanno a lezione insieme a Vercelli dal maestro Saveriano e spesso studiano a casa sugli stessi cd che il docente fa loro avere per eseguire gli esercizi. Il bambino è naturalmente il più grande fan di suo papà che in vent’anni di serate ha fatto parte di molte formazioni, dai primissimi Feedback, ai Fuori Tempo, agli Aspettando Margot e Zoso, con il cantante Paolo Deregibus, Vittorio Pugno e Francesco Sirchia. Attualmente suona nel Gruppo DMT con concerti a tema su Lucio Battisti o i Pink Floyd, oppure nei Fragile, con cover di Sting e dei Police, esibendosi nel casalese “No Noia” o in locali dell’astigiano e del vercellese. Ha anche in fase di registrazione un cd nel tutto monferrino “Studioclassic” di San Martino di Rosignano, del tecnico Emilio Borsoi. “Come ci si sente ad essere genitori di un bimbo come Luca?”, è una domanda doverosa da rivolgere a Monica e Marco. La risposta: «Normali, come tutti gli altri genitori. Per noi è proprio così. Inutile negare che ci sentiamo molto orgogliosi, ma Luca è prima di tutto un bambino, gioioso e solare e così deve continuare a essere».

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