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Iniziativa

Gli alpini monferrini al pellegrinaggio alla Falconetta di Ayas

Guidati dal presidente Gian Luigi Ravera

Gli affezionati lettori del giornale e gli alpini monferrini ricorderanno che lo scorso anno a causa del maltempo la celebrazione della messa per la ricorrenza del cinquantesimo della posa della croce, non fu possibile; il tutto venne svolto nella cappella votiva dedicata a Sant’Anna, posta al colle Vascoccia.

Quest’anno, viste le buone previsioni (almeno per la mattinata) la sezione Ana di Casale Monferrato, ha rinnovato il proprio impegno di ricordo verso i 18 giovani alpini di leva, morti nella tragedia di passo Gavia il 20 luglio 1954.

Il presidente Gian Luigi Ravera, presente con il vessillo sezionale e tre gagliardetti, (Casale Nord, Ozzano e Zanco Monferrato Ovest) ha partecipato per la “sua” cinquantesima volta (in veste di alpino) e per la ventiseiesima nelle vesti di presidente, alla celebrazione eucaristica sulla vetta della Becca di Nana (3010) più conosciuta come la Falconetta di Ayas.

«Con partenza alle ore 7 dal Rifugio Tournalin, (pernottamento in rifugio) è iniziata la scalata alla vetta per la via della cresta ovest. La delegazione, oltre che dal presidente, ha visto la partecipazione dal capogruppo di Casale Nord, Roberto Moretto, dal delegato al C.S.S. e consigliere del Gruppo di Zanco Monferrato Ovest, Luciano Collaviti, dal consigliere del Gruppo di Ozzano, Fabio Cagnati, dalla presidente della Sezione CAI di Casale Monferrato, Barbara Ravera, e dal “Folgorino” Massimo Galeotti, anch’egli accompagnatore della sezione giovanile del CAI di Casale Monferrato», fanno sapere dall'associazione. 

«Dopo due ore di arrampicata è raggiunta la vetta ed in attesa di coloro che hanno scelto la via del sentiero sud – est, dal quale sono saliti il Capogruppo di Ozzano Maurizio Meneghetti, Claudio Morselli del Gruppo di Casale Nord ed altri amici e famigliari. Nell’attesa dell’arrivo dei partecipanti, che quest’anno sono arrivati dal Gruppo Alpini di Trino, dal Gruppo Alpino di Cremona Mantova e dal Gruppo Alpini di Santhià, iniziano i preparativi per l’esposizione degli emblemi accanto alla croce che nel 1974 il Ten. di complemento Giorgio Francia, miracolosamente sopravvissuto alla tragedia, eresse a memoria dei 18 Alpini morti in quel tragico mattino nel burrone del Gavia».

«Carlo Francia figlio di Giorgio dà il benvenuto a tutti, il presidente Ravera traccia un breve ricordo della figura di Giorgio e don Beppe celebra per la quarantesima volta la messa di suffragio ai Caduti della Montagna. La preghiera dell’Alpino ed il canto Signore delle cime chiudono la celebrazione con l’appuntamento al 2026».


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Maura Foltran

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