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Il Pulcinella di Claudio Politano

«Non sei tu a scegliere, ma è la Maschera che sceglie te. Quando questo accadrà, indossandola sul volto, proverai un’emozione diversa, sentirai un senso di appartenenza reale e vivo, rispetto a quello provato con altre maschere. Ecco, quello è il momento in cui capirai che la Maschera ti ha scelto per vivere con te. Così è stato il giorno che ho incontrato Pulcinella». Nel pieno della maturità artistica, l’attore casalese Claudio Politano sta portando avanti, con studio, impegno e ostinazione, un interessante progetto di riscoperta della Commedia dell’Arte, antico genere teatrale oggigiorno poco frequentato. Pur avendo sperimentato altre espressioni, come il teatro di parola e per l’infanzia, e intrecciato svariate collaborazioni, ogni volta è tornato alle sue Maschere con passione e rinnovato slancio. Dopo avere portato sulla scena Arlecchino, Brighella e il Capitano spaccone, ecco l’incontro con Pulcinella, il personaggio che più di ogni altro lo affascina perché sente più affine e al quale ha dedicato la ricerca degli ultimi anni. Lo spettacolo Pullecenella, portato in scena di recente all’auditorium San Rocco di Frassineto, è una sorta di work in progress con il quale, in un incessante labor limae, apporta continuamente cambiamenti, aggiunte e ritocchi al collaudato monologo che da anni porta in giro per l’Italia. Il Pulcinella di Politano è una creatura-archetipo che sogna e guarda lontano; un semplice eternamente afflitto da una fame atavica e insaziabile, ma che sa prendere la vita con filosofia e disserta sulla nascita del mondo o sulla forma perfetta dell’uovo. Un Pulcinella dall’animo mutevole che fa serenate e racconta di un fantasioso viaggio lunare e che, con la sua rete, libera il mare dalla munnezza, che oggi sommerge Napoli come una nuova Pompei… Uno spettacolo di settanta minuti fluido e poetico nel quale Politano si mette in gioco fino in fondo con una convincente prova d’attore. Trasmette al pubblico energia, sogni ed emozioni che riscattano la fatica, i dubbi e il disincanto del vivere in una realtà sempre più indifferente ai richiami della cultura perseverando in un genere, come la Commedia dell’Arte, a torto considerato anacronistico. Il progetto artistico di Politano s’intitola Il volto e la maschera e la scelta risulta quanto mai azzeccata: quando, a fine spettacolo, si toglie la maschera di Pulcinella, il cuoio intriso di sudore e di fatica lascia sul suo volto un segno di colore che è il paradigma dell’osmosi tra attore e personaggio, tra il Teatro e la Vita.

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Roberto De Alessi

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