Crociera: l'arrivo a Venezia, nel ghetto uniti dall'arcobaleno, poi Soave (brindisi e piatto ricordo) e Casale
di Luigi Angelino
Con un brindisi (al 2008) e la consegna del piatto ricordo (un disegno di Istanbul, realizzato da Laura Rossi) alla cantina di Soave si è conclusa «ufficialmente» l'intensa crociera 2007 (la sesta) de «Il Monferrato Stat».
Poi ancora un po' di viaggio autostradale e l'arrivo a Casale verso le 22,30 coi saluti e l'arrivederci per il 2008.
In fase di cronaca avevamo lasciato i «Monferratini» di ritorno da Efeso e Pergamo. E' spettacolare (visto che siamo sulla nave, la grande ammiraglia Costa Serena...) il cielo con fulmini che si scaricano davanti alle vetrate.
Giovedì giornata clou.
Si chiama «Super Istanbul» l'escursione scelta dalla maggior parte dei nostri crocieristi (meno Crisafulli che recupereremo, «miracolo», a una svolta del gran bazar...).
E' bello (riusciamo a svegliarci per tempo) l'attracco al levar del sole nella città divisa tra Europa e Asia e poi via nel traffico che neanche Napoli...
Il tour parte dall'ippodromo, poi ci si toglie le scarpe (sono organizzati con sacchetti usa e getta) per entrare nella Moschea blu, dove apprendiamo tutto sulla religione islamica.
Molto suggestiva la successiva visita delle sotterranee "Cisterne", i pesci nuotano tra le antiche colonne, quindi tutti impressionati dall'imponenza di Santa Sofia.
Ancora ci si siede ei si degusta the alla mela e si assiste a una dimostrazione di tessitura di tappeti, poi il Granbazar...
Attraversiamo mezza città per arrivare al palazzo dell'imperatore, bianco sul Bosforo (che vista!) dove è predisposto un pranzo da favola (che trionfo di dolci...) sotto lampadari enormi e con contorno di danza del ventre.
Ritorno (nel traffico, ovviamente) al «Corno d'oro» e una passeggiata e tre archi introducono al Palazzo di Topkapi di fatto, il più importante museo della città con ceramiche turche, armi, porcellane cinesi, libri, miniature e il famoso tesoro (quello del film...) in cui sono esposti i gioielli imperiali, oltre alle reliquie del Profeta dell'Islam Maometto.
Ancora il passaggio sul ponte di Galata (dove si accalcano i pescatori) e imbarco al volo sulla nave, la partenza dovrebbe avvenire alle 18. Dovrebbe perchè dopo un po' un avviso via microfono gela tutti: «E' il comandante che vi parla, causa avverse condizioni meteo le autorità turche hanno chiuso lo Stretto dei Dardanelli, speriamo. di partire a mezzanotte. E' purtroppo annullato lo scalo di Dubrovnik».
Riuscirà a partire alle 23,30 (altro spettacolo dalla nave).
Il comandante spiegherà poi meglio il giorno dopo nel cocktail offerto ai Monferratini al salone Luna: «Era anche affondata una pilotina turca nello stretto dei Dardanelli, poi le condizioni sono migliorate».
Per inciso da «Il Monferrato-Stat» doni al comandante (tra cui un incisione di Casale della «solita» pittrice a bordo) e ai suoi collaboratori (krumiri che conoscono tutti e Guide del Monferrato).
E' l'occasione per ricordare Mario Verda direttore onorario de "Il Monferrato", recentemente scomparso, che aveva rappresentato il giornale alle prime due crociere e Mauro Cavallone l'inventore del termine «Monferratini»
Estrazione Stat e capitan Paolo Pia consegna la vincita numero uno, una crociera, la vince la coppia Barbesino di Giarole.
Sabato mattina (finalmente, al quinto tentativo, dopo molte telefonate, abbiamo coinvolto tre grafici, Umberto, Barbara e Alberto più Dino-Stat) i Monferratini hanno in cabina la loro copia de «Il Monferrato» (martedì era andata molto meglio...)
Il tempo passa veloce tra spettacoli al teatro Giove (anche qui si distinguono i Monferratini, grandi e piccoli, persone di spirito), balli, cene, «tanti auguri» la maxi-torta finale (targata Il Monferrato-Stat, bella anche da vedere) e siamo Venezia con lo spettacolare arrivo di domenica.
Qualche attimo di panico per le valigie (ma quanti siamo...) e con un po' di ritardo (che recuperemo) saliamo su due vaporetti che (una bella idea partita da Casale) alzano sulla fiancata l'insegna de «Il Monferrato».
Le guide sono brave a far rivivere l'atmosfera dell'antica repubblica marinara ed eccoci in piazza San Marco dove i primi acquisti non sono ricordini ma sciarpe e cappelli (aria gelida e ogni tanto nevischia, l'atmosfera giusta per Venezia senza turisti se hai la pelliccia...).
Alle 13.30 reimbarco per la "Giudecca" e sbarco per la visita della palladiana Chiesa del Redentore (e ammirare San Marco da una visione insolita).
Poi si riparte (ovviamente via mare) per il Ghetto di Venezia che si gusta (a piedi) fino alla Sinagoga («Schola») Spagnola aperta per l'occasione. E' una Sinagoga sefardita, di grande impatto scenografico con degli interni spettacolari: lampadari dorati, pavimenti in marmo, candelabri e mobili antichi.
E' stata fondata verso il 1580. Si sale lo scalone (gli uomini sono «dotati» della kippà) e si prende posto (e i monferratini la riempiono). Il rabbino capo Elia Richetti, li accoglie (è un onore) con un canto antico della Comunità di Casale.
Breve cerimonia di gemellaggio Casale-Venezia (propiziata da lontano da Claudia De Benedetti, "ministro degli esteri" dell'Ucei), presenti il vice sindaco di Casale Crisafulli, Fiammetta Jona, veneziana-moncalvese presidente dell'Associazione donne ebree d'Italia e Bruno Carmi in rappresentante della Comunità israelitica di Casale.
Scambio di doni, dal Comune di Casale la grande torre civica in argento, dalla Comunità di Casale una incisione stampata per il quarto centenario della Sinagoga (anche questa, ma era un caso, di Laura Rossi), krumiri kasher e il libro «La Sinagoga degli argenti» della De Benedetti, dalla Stat Krumiri Rossi e da il Monferrato la «Rosa del Monferato» ibridata da David Austin e la nuova «Guida del Duomo».
Noi tra i legami ricordiamo Salomone Olper, patriota (con Manin) a Venezia e rabbino capo a Casale. Una esperta della Comunità israelitica illustra la Sinagoga Spagnola. Nel finale una curiosità che ricorda il casalese purim delle bombe. "Nel 50609, 1849, durante l'assedio austriaco una bomba colpiva la Sinagoga senza far danno e il rabbino Lattes faceva apporre l'iscrizione'qui sprofondò una bomba, passò con violenza, ma con giudizio,,,'".
Nel ringraziare Fiammetta Jona ammette che la Sinagoga di Casale è forse più bella della loro (e siamo a Venezia...)e... che ci manderà la foto della rosa Monferrato fiorita.
Via veloci ai battelli, bus, Soave (non solo brindisi, una cena...) e Casale.
Tutti un po' stanchi ma molto soddisfatti.I ringraziamenti all'organizzazione (che è riuscita arisolvere tutto) si sprecano.
IL GEMELLAGGIO TRA LE COMUNITA' EBRAICHE DI CASALE E VENEZIA- Di fronte ai "Monferratini" questo, per la storia l'intervento di Bruno Carmi domenica a sigillo del «gemellaggio».:
«Venezia... Casale Monferrato. Provo una grande emozione a trovarmi qui oggi insieme ai miei conterranei monferrini. Venezia, come Casale sono due comunità ebraiche ricche di storia, di tradizioni, di cultura, di arte, che da secoli vivono e convivono ben radicate nel proprio territorio, che hanno sempre ricevuto molto ma hanno anche sempre saputo dare molto...
Mi fa piacere in questo momento pensare che queste due nostre città siano unite da un arcobaleno, di colori e di speranza. L'arcobaleno, kheshet, che nella Torà è il segno del primo patto del Creatore con l'essere umano. Il segno che indica la fine della tempesta, la fine del diluvio. "Nessuna creatura sarà più distrutta dalle acque del diluvio, né ci sarà più diluvio per distruggere la terra... questo è il segno del patto che Io pongo tra Me, voi e ogni essere vivente che è con voi, per le generazioni in perpetuo".
A Casale e a Venezia ebrei e non ebrei sono la dimostrazione di come, pur nel mantenimento delle proprie radici e delle proprie tradizione, la convivenza e la collaborazione, nel rispetto delle diversità sia possibile e sia di arricchimento per tutti».
FOTO. Istanbul, moschea blu e arrivo a Venezia con imbarco sui vaporetti che alzano come insegna la testata de Il Monferrato, Sinagoga spagnola (foto Angelino e Furlan)