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Concordato preventivo per la Siltal. I sindacati: «Non siamo sorpresi, adesso subito il nuovo commissario e la cassa integrazione»

Atto finale per la vicenda infinta della IAR Siltal, poi Siltal spa: venerdì scorso, 25 febbraio, il liquidatore ha infatti presentato in Tribunale a Casale la richiesta di concordato preventivo. Una evoluzione che non sorprende più di tanto, perché la crisi proseguiva oramai da anni ma che mette a questa interminabile vicenda la parola che tutti auspicavano si potesse evitare: «fine». «Ce lo aspettavamo» «Purtroppo ce lo aspettavamo - dicono i sindacalisti Tonio Anselmo Fim-Cisl, Mirko Oliaro Fiom-Gcil, e Alberto Pastorello Uilm-Uil - perché la liquidazione non era andata a buon fine e l’incontro a Roma continuava a essere rimandato. Il prossimo era stato fissato per il 10 marzo e probabilmente volevano comunicarci la notizia in quella occasione», ma la richiesta di concordato presentata al Tribunale di Casale, in una città dove 330 famiglie sono ancora legate ai destini dell’azienda, non poteva certo passare inosservata. Una evoluzione che da un lato consente di definire meglio la situazione e gestire più chiaramente gli ammortizzatori sociali, ma - dall’altro - la fine dell’azienda. «Prima c’era una remota possibilità di rilancio,questa - invece - è la dichiarazione della resa...», dicono i sindacalisti «Anche se per un ipotetico acquirente ci potrebbero essere dei vantaggi con il concordato... «Ma bisogna davvero utilizzare tutta la fantasia possibile». Cassa per procedura concorsuale La prima cosa che occorre fare - spiegano i sindacati - è richiedere ancora 12 mesi di cassa integrazione per procedura concorsuale, in modo da arrivare a marzo del 2012, dopodiché tutti i lavoratori saranno iscritti alle liste di mobilità, per uno, dee o tre anni secondo l’età». Attualmente sono in forza alla Siltal ancora 330 lavoratori e - annunciano i sindacati «sarà un problema per i lavoratori, sarà un problema per la città, un problema sociale... «Andremo a Roma il 10 per capire meglio la situazione, per capire quale soluzione ipotizzano sul concordato, che però deve stare in piedi». E questo è un altro quesito che in molti si pongono, se il concordato sia o meno realistico. «Subito il liquidatore» La necessità più immediata - dicono i sindacati - «è che il Tribunale di Casale valuti al più presto nomini un commissario, perché entro il 26 marzo scade la cassa integrazione in deroga e prima di quella data dovremo firmare la nuova cassa; quindi abbiamo bisogno che il commissario faccia la richiesta e poi la firmi. «Contestualmente - aggiungono Anselmo, Oliaro e Pastorello - vedremo di attivare attivare un ragionamento con la Provincia per chiedere l’anticipo della indennità di cassa. «Sentiremo al più presto l’assessore al Lavoro Barbadoro che però è sempre stato sensibile a questo tipo di esigenze». Cassa: ancora ritardi Intanto i moduli SR41 attesi ieri dallo studio di professionisti di Perugia delegato a svolgere le pratiche per l’erogazione degli acconti - 700 euro - delle indennità di cassa integrazione non sono arrivati. Un ritardo che dallo scorso dicembre è diventato ormai abituale dicono con amarezza i lavoratori che sono provati ormai da anni di difficoltà. «Continui ritardi - confermano i sindacalisti - nonostante le continue sollecitazioni».

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Lorena Balbo

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