Siltal: di nuovo tutti in cassa integrazione. E niente stipendi
di Massimiliano Francia
Nuovo stop per la Siltal. Tutti i lavoratori in cassa integrazione, a Ticineto come negli altri stabilimenti del gruppo, «con la motivazione ufficiale – spiega un lavoratore casalese che preferisce restare nell'anonimato - che manca il materiale. Ma il materiale se paghi i fornitori te lo mandano! Speravamo che si risolvesse qualche cosa ma la situazione non è cambiata. Lo stipendio – che avrebbero dovuto versare il 10 settembre - non l'hanno ancora pagato e siamo nuovamente tutti a casa da metà della scorsa settimana».
Nessuna risposta dal manager della Siltal Evasio Novarese, con il quale abbiamo cercato di metterci in contatto ieri per avere un quadro della situazione, e anche le stesse organizzazioni sindacali lamentano la mancanza di notizie e la difficoltà, in questi giorni di mettersi in contatto con la proprietà.
«Rimandano da un giorno all'altra ma gli stipendi non arrivano mai. Ci hanno detto – dice un altro lavoratore – che c'è un problema con il programma e che non riescono a fare le buste, perché le hanno stampate ma erano sbagliate. Poi le hanno ristampate ma erano ancora sbagliate. Sarà vero? E comunque perché non ci danno un acconto? Lo abbiamo anche chiesto, ma niente. Siamo caduti dalla padella nella brace... è peggio di prima: una volta almeno riuscivamo a parlare con i responsabili adesso non si trova più nessuno».
In effetti questo nuovo momento di difficoltà, sul quale non si hanno notizie e spiegazioni certe, ha sorpreso un po' tutti, visto che appena prima della pausa estiva sembrava che l'unico vero problema fosse l'anticipo della cassa integrazione per i dipendenti passati alla Siltal.
Sindaci e dirigenti della società avevano indetto una conferenza stampa fiume proprio su tale argomento, cercando di coinvolgere le banche e la Provincia allo scopo di evitare che i lavoratori che non venivano immediatamente impiegati nel ciclo produttivo restassero completamente privi di risorse per i tre-quattro mesi che l'Inps impiega per l'erogazione delle indennità.
L'azienda, era stato detto, non era in grado di erogare gli anticipi a causa del forte esborso legato alla acquisizione della società, ma il manager Novarese si era però offerto di abbattere gli interessi dei prestiti, se le banche fossero state disponibili ad anticipare le indennità.
Poi, siccome dagli istituti di credito non erano venute le risposte auspicate era intervenuta la Provincia di Alessandria per coprire gli anticipi.
Adesso la doccia fredda e l'esasperazione di chi si trova una volta di più di fronte a segnali che sembrano certo suggerire un buon stato di salute dell'azienda.
Ieri Fim, Fiom e Uilm, hanno diffuso un comunicato stampa dove descrivono la situazione e fanno sapere di avere richiesto «un incontro all'Unione Industriale con il coinvolgimento delle segreterie nazionali, per discutere con l’azienda di tutte le vecchie problematiche che sembrano interessare anche la Siltal spa.
«In attesa di risvolti si spera positivi – conclude il comunicato - Fim, Fiom e Uilm territoriali non escludono di assumere tutte le iniziative del caso da discutere e concordare insieme ai lavoratori nell’assemblea che si terrà venerdì 21 settembre alle ore 8 presso lo stabilimento di Ticineto».