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Comune e Servizi Socio-Assistenziale

«Abitare Casa-le», nasce il progetto per l’incremento degli affitti sociali

Patto tra Comune e proprietari per favorire le classi sociali meno abbienti

Si chiama Abitare Casa-le il progetto che il Comune si appresta a varare con il servizio socio-assistenziale dell’ASL in veste di partner. «Si tratta di un piano finalizzato alla locazione sociale che - spiega l’assessore Luca Novelli - non si fonda sull’assistenzialismo ma sull’assistenza alle fasce deboli e, in particolare, a quella classe media che, prima della crisi, non aveva particolari problemi». L’area interessata dal progetto è quella del territorio casalese che conta circa 1.500 alloggi sfitti a fronte di 840 alloggi popolari assegnati, di una lista d’attesa per le case popolari di più di 160 nuclei. Per 170 famiglie a basso reddito interviene il servizio socio assistenziale ASL con contributi finalizzati al pagamento del canone per il mantenimento dell’abitazione. A settembre il progetto approderà in Giunta. All’assessore Novelli sta a cuore il problema abitazione, divenuto un focus su cui concentrare l’attenzione delle politiche di welfare. Sono soprattutto i nuclei a basso reddito o con redditi precari a risentire della difficoltà di avere in locazione un alloggio, atteso che i proprietari di casa preferiscono spesso lasciare gli immobili sfitti che dare in locazione gli stessi senza una garanzia certa sul pagamento dei canoni, nel caso di situazioni reddituali incerte.
«Ecco allora - dice Novelli - che una politica abitativa incentrata sul fornire garanzie ai proprietari di casa si rende indispensabile al fine, se non di risolvere, almeno di attenuare la problematica esistente». 
Su cosa si basa il progettoquale ha anche lavorato il sindaco Federico Riboldi? «L’opportunità ci è fornita dal Piano Casa del 2014. Destinatari sono i cittadini con ISEE non superiore a 26.000 euro. Il Comune si porrà come intermediario fra i proprietari di casa e i potenziali affittuari. Al fine di favorire la concessione della locazione riconoscerà al proprietario dell’alloggio, che darà la propria disponibilità ad aderire al progetto, un contributo una tantum a fondo perduto proporzionale alla durata del contratto a canone concordato per l’alloggio sociale previsto dall’Accordo Territoriale per il Comune di Casale Monferrato sottoscritto nel 2018». L’importo del contributo ammonta a 1.500 euro. Un contributo una tantum a fondo perduto sarà riconosciuto anche all’affittuario nella seguente misura: 8 mensilità con ISEE sino a  6.186 euro; 6 mensilità con ISEE compreso tra  6.187 e 10.310 euro; 4 mensilità con ISEE compreso tra 10.311 e 26.000 euro. 
 
 - il servizio completo su Il Monferrato di venerdì 8 agosto 

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Marco Imarisio

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