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  • 14 dicembre 2016
  • Val Cerrina

In Monferrato la «tonda gentile» nel mirino dei ladri

Lo chiamano l’«oro marrone». La nocciola è diventata bersaglio dei ladri. I furti, nelle campagne, sono in crescita. Sì perchè la tonda gentile piemontese (langarola e monferrina) è sempre più richiesta dal mercato e dall’industria dolciaria. Nel Monferrato la coltura sta crescendo sempre più (Luese, Ozzano, Valle Cerrina) tant’è che nelle ultime settimane, nell’area collinare ai confini tra Casalese e Astigiano, i furti sono in forte aumento. A finire nelle mani dei malviventi sono i sacchi di nocciola ma anche le piantine messe a dimora. Che la nocciola monferrina e langarola faccia gola ai ladri è cosa nota viste le redditizie quotazioni che vanno dai 300 euro al quintale in su con punto di 600 per le varietà più pregiate quali la tonda gentile trilobata. Dopo anni passati in sordina quando la nocciola aveva vissuto stagioni mediocri dal punto di vista del valore, adesso si assiste ad un insperato ‘eldorado’. Accanto agli addetti ai lavori del settore corilicolo che invitano i giovani ad approcciarsi alla nuova frontiera, c’è l’allarme lanciato da coloro i quali pensano che la coltivazione della nocciola in Monferrato possa addirittura rimpiazzare quella vitivinicola nel giro di pochi anni stravolgendo il paesaggio. Aziende leader quali la Ferrero di Alba e la Novi hanno contribuito al grande rilancio della corilicoltura in Monferrato grazie anche all’accordo di filiera sottoscritto con la Coldiretti. La nocciola italiana e piemontese in particolare è la prima in Italia e a livello internazionale: l’unica concorrenza viene dalla Turchia. Ecco perchè è fondamentale tutelarla dai furti. Ma cos’è possibile fare per bloccare questo crescente fenomeno (si parla di 25 quintali sottratti nel corso dell’anno)? Un servizio mandato in onda domenica su TG com 24 di Mediaset ha evidenziato il fenomeno. Incrementare la sorveglianza, indubbiamente, ma soprattutto non lasciare i sacchi nei cortili perchè i ladri puntano ad appropriarsi delle nocciole già raccolte. Le razzie vanno avanti ormai da mesi e stanno mettendo in crisi non solo i corilicoltori, ma anche i proprietari di aziende che lavorano la tonda gentile. Scalpore ha suscitato il furto di qualche mese fa, di oltre 200 quintali di nocciole in una ditta in provincia di Cuneo, specializzata nella produzione di dolci.

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Stefania Zanatta

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