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  • 04 gennaio 2022
  • Casale Monferrato

Interviene Coldiretti

Covid: ritorno in zona gialla, effetti Omicron si fanno sentire sulla filiera agroalimentare

Stanno cambiando i comportamenti di consumo: ristorazione chiude 2021 in forte perdita

«Da oggi Piemonte e provincia di Alessandria in zona gialla: per l’avanzare dei contagi quasi due italiani su tre (63%), per un totale di 37 milioni di persone, si trovano in regioni contraddistinte dal giallo. Sono gli effetti del brusco balzo dei contagi determinato dall’avanzare della variante Omicron che sta mettendo sotto pressione le strutture sanitarie e alimentando preoccupazioni tra i cittadini».

Lo denuncia Coldiretti: «Nonostante il fatto che la differenza tra zona bianca e gialla sia stata in gran parte annullata dagli ultimi provvedimenti, che prevedono tra l’altro la mascherina obbligatoria all'aperto, la presenza di oltre un milione persone contagiate e molti congiunti in attesa di responso sta profondamente cambiando i comportamenti di consumo degli italiani – ha affermato il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco - E le conseguenze si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare: dal vino, dove la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato, all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura, ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco».

La stragrande maggioranza degli italiani «ha scelto, infatti, di trascorrere il Capodanno in casa e si sono moltiplicate le disdette per le vacanze e i cenoni, con forte ricorso alle consegne alimentari a domicilio che fanno segnare nel 2021 il record di fatturato a 1,5 miliardi. Un balzo, tuttavia, del tutto insufficiente a coprire le perdite. Solo il 14% dei cittadini ha deciso, invece, di festeggiare il Capodanno fuori, al ristorante, in trattorie e agriturismi: il risultato è che sono mancati acquisti in cibi e bevande da parte della ristorazione per un valore di circa 5 miliardi rispetto a prima della pandemia che colpiscono ben 740mila aziende agricole e 70mila industrie alimentari presenti nella filiera agroalimentare».

Il risultato «è che ristoranti e agriturismi chiuderanno il 2021 con una perdita di almeno 20 miliardi rispetto a prima della pandemia, con un impatto negativo a cascata sulle forniture alimentari di aziende agricole e alimentari».


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