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Attraverso Festival
"Appunti per un nuovo mondo", la lezione di Mario Tozzi
Venerdì 1° settembre alle 21 a palazzo Langosco

Venerdì 1° settembre alle ore 21 “lectio” del celebre geologo, volto televisivo e divulgatore scientifico Mario Tozzi. Il secondo appuntamento di “Attraverso Festival” nel cortile di palazzo Langosco. A pochi giorni dal ciclone che ha colpito il nostro territorio, nell’intervista si parla di clima e degli effetti drammatici del nostro agire.
Nel monologo “Appunti per un nuovo mondo” Tozzi affronterà in modo coinvolgente temi come consumi di risorse naturali ed energetiche, produzione e riduzione dei rifiuti, alimentazione, consumi idrici, energia, con dati scientifici, contestualizzati alla realtà locale e riferiti alla condivisione dei problemi ambientali a livello planetario. Biglietti acquistabili online sul sito mailticket.it.
La sua “lezione” si intitola “Appunti per un nuovo mondo”. La Terra in che situazione si trova?
Siamo in un momento non particolarmente felice per il nostro Pianeta. Ma la Terra sta benissimo. Sono gli uomini che non stanno bene, senza trovare il modo di stare in pace e di godere di quel benessere che il pianeta fornisce loro. Il problema è del genere umano. La Terra ha milioni di anni, energie incomparabili con le nostre, insomma a un pianeta non interessa come sta vivendo l’uomo…
I sapiens, per citare anche il titolo di una sua trasmissione, che ruolo stanno avendo in questa crisi?
I “sapiens” non si rendono conto di dove vivono, la Terra ha risorse finite, ha equilibri delicati. Gli uomini sfruttano all’inverosimile e poi si trovano nelle difficoltà che oggi vediamo.La responsabilità è solo nostra.
Da maggio, con l’emergenza Romagna, fino a oggi, con gli eventi estremi abbiamo vissuto un’estate di particolare allerta. Possiamo rimediare o siamo in ritardo?
Possiamo ancora rimediare, ma l’importante è che ci sia una consapevolezza del problema che in questo momento non c’è. Ci sono molte persone che negano il ruolo dei “sapiens” in questa crisi climatica e ambientale. Se neghi il problema sarà complicato convincere i tuoi simili ad agire. Primo nemico da combattere è l’ignoranza oppure la malafede, che nega quanto siano gravi questi problemi. La seconda complicazione è legata ai provvedimenti che si dovrebbero prendere, ma che non si prendono, una volta venuti a conoscenza dell’emergenza. Devono essere interventi di natura economica: dobbiamo basare il nostro sviluppo su altre risorse, cambiando dunque il nostro sistema, su cui fino ad oggi ci siamo basati. Quello attuale è un modello predatorio che non porta ad alcun risultato positivo da un punto di vista ambientale!
Anche se forse oggi fa più rumore un lancio di zuppa su un’opera d’arte rispetto a un aumento di temperatura dei mari…
Siamo ipocriti. Non ci fa piacere che dei ragazzini ci dicano che stiamo sbagliando e gli diciamo che sono loro a creare un problema, quando il loro “danno” è risolvibile molto facilmente senza troppe spese… mentre quello che abbiamo creato e danneggiato noi, uomini, non lo è. Il destino climatico del nostro pianeta è nelle nostre mani. I giovani hanno ben ragione di protestare.
I giovani che ruolo hanno in questa società?
Questa è una domanda filosofica, non ne ho la minima idea. Ma da un punto di vista ambientale e climatico possono avere un ruolo chiave e di cambiamento molto importante. Ognuno di noi ha un figlio o un nipote e non possiamo far finta di niente e non ascoltarlo.
La sua “lezione” arriva in una terra vitivinicola. Che ruolo può avere l’agricoltura in questa svolta green?
Può aiutare se si cambia il modo di fare agricoltura in maniera intensiva… Non si possono trasformare tutti i boschi in vigneti. Poi la vostra terra si abitui, perché al posto del vino ci sarà la palma. Apprezzeremo molto il dattero del Monferrato e l’avocado di Casale, perché quando si spostano le fasce climatiche si spostano anche quelle di vegetazione e coltivazione.
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